E’ l’alba di un Novecento enigmatico e misterioso in Catalogna, dove una Barcellona, fremente di passioni e di echi evocativi, fa da cornice chiaroscurale ad un romanzo fascinoso, avvincente come un giallo, a tratti ammaliante e visionario come sa essere un viaggio sospeso tra sogno e realtà , tra cielo e terra, tra fughe ideali e ritorni all’azione: è il fenomeno editoriale “L’ombra del vento” (edizioni Mondadori, pp.439, costo 12.00 €), opera dello scrittore quarantaduenne catalano Carlos Ruiz Zafon, che vanta ben 5 milioni di copie vendute in Europa e la traduzione in più di 36 lingue.
Un romanzo vorticoso nelle emozioni che suscita a fior di pelle e di cuore, sostenuto da una prosa gotica ed espressionista: una narrazione impalpabile e densa, nel contempo, capace di parlare di libri, i protagonisti-chiave di una trama effetto-mosaico per l’estrema ricchezza, di far affiorare da ogni pagina il profumo rarefatto della polvere antica dei ricordi, di dar voce, sussurrata e dilatata, al silenzio pregnante dell’Amore assoluto e, di descrivere la magia elegante della Barcellona più segreta ed inconfessabile. L’intreccio narrativo è alquanto articolato, intrigante ed irresistibile nell’immediata presa ipnotica, che alcuni capitoli sono in grado di esercitare sull’immaginario del lettore, anche il più distratto, che rimane avvinto, quasi “intrappolato” tra le spire seducenti di un’opera singolare ed insolita. Un giovane libraio, Daniél, viene a contatto in Francia con l’unica copia esistente del romanzo omonimo, “L’ombra del vento”, capolavoro di uno scrittore parigino, dalla fama maledetta e bohèmienne, Julian Carax. Appassionatosi con cieco trasporto di quelle pagine, inseguite e desiderate da tutti, Daniél finirà per mettersi alla ricerca spasmodica e frenetica dell’irraggiungibile autore parigino, attraverso una sequenza da brivido di avventure rocambolesche e d’indagini intricate, che rasentano il poliziesco più serrato e scientifico. Attraverso queste ricerche, come all’interno di un labirinto aggrovigliato, Daniél si ritroverà protagonista involontario d’inganni subdoli, di amori ineluttabili, di violenze ed omicidi inquietanti, che lo condurranno a scorgere il vero volto di Julian, ma, sopra ogni cosa, lo renderanno talmente forte e consapevole, da risolvere e svelare, per sempre, i nodi rimasti sospesi nella propria vita. Un libro dentro un libro, un romanzo di spessore che restituisce intatto, nei dialoghi spiazzanti e nelle descrizioni straordinarie di Zafon, il potere fiabesco della fantasia letteraria. Un invito spassionato al piacere irrinunciabile della lettura, ad un compito che dovrebbe diventare pratica quaotidiana per il bene della nostra anima, oltre alla conoscenza che si alimenta e si amplifica. I libri, quelli validi, entrano silenziosamente nelle nostre vite, rivoluzionandole e rendendole migliori; le parole, quelle che non bluffano, scorrono nelle nostre vene, aride di calore e di umanità nel caos della modernità , donandoci l’incantesimo di un viaggio senza fine, alla riscoperta di noi stessi, così diversi ma in fondo così vicini ai mille personaggi, incontrati sulla pagina scritta. Romanzo che si divora in un soffio di tempo, ma che regala un’eternità di emozioni. Unica controindicazione: se lo leggerete, durante il transito con i mezzi pubblici, correrete il rischio splendido di perdere la cognizione del tempo e, potreste dimenticarvi di scendere alla fermata prestabilita. Avvisate, mi raccomando, chi vi attende con tanta puntualità !! Lieta lettura! A presto. Elena.