Era stata una giornata pesante, l’ufficio, il traffico, la cena, ma alla fine, su un cielo nerissimo, erano spuntate affascinanti la luna e le sorelle stelle. Ancora qualche minuto, poi finalmente il meritato riposo, tra le coperte già calde. Giusto il tempo di svitare la testa, appoggiarla sul comodino, senza dimenticare di chiudere le cerniere degli occhi. E adesso sì, sognare, finalmente liberi. Un attimo e, dietro le pupille sigillate dalle zip, era apparso il vapore bianco di un treno, che sbuffava a mezz’aria dalla bocca di un camino. Poco più in là , una medusa viola e d’argento sfiorava i resti di un naufragio e, dietro un enorme ramo di corallo, si muoveva senza vita un corpo di donna e, all’inizio delle sue gambe affusolate un occhio, dalle ciglia lunghissime, contemplava la pace di quello strano paesaggio… Continua la lettura di Lunga vita ai magnifici sovversivi del Surrealismo.
Archivio mensile:Giugno 2008
1940: Ernest Hemingway incanta la letteratura mondiale con “Per chi suona la campana”!
Te ne “andasti”, amato “Papa”, una domenica mattina piena di sole, quando la tua testa non reggeva più ai corto-circuiti folli della memoria inceppata: adoravi la Vita, l’avevi perforata, divorata, gustata fino all’ultimo sorso, da Protagonista in tutte le esperienze, vere ed autentiche, in cui credevi. Da allora sei un “Assente ingiustificato” solo materialmente, perchè nella fantasia di mezza umanità tu vivi e scrivi ancora, con lo stesso impeto e con la stessa forza, di sempre. La scrivente, umile ma tenace, “ricamatrice” di parole di quel Veneto, di cui eri follemente innamorato, ogniqualvolta giunga nei pressi di una chiesa e, senta il suono di una campana, sussurra a sè stessa “Ė Lui! Papa è quiâ€, per dirci “Coraggio!! Finché senti la Mia Voce, vai!!â€. E Noi andiamo per le vie del Mondo con l’eco delle tue parole dentro il cuore, ma prima, direttamente dall’Oasi dell’Arte, il fantastico BeppeBlog, vi doniamo alcuni pensieri intensi intorno alla vita dell’immenso Ernest Hemingway e, del suo insuperabile “Per chi suona la campanaâ€. Continua la lettura di 1940: Ernest Hemingway incanta la letteratura mondiale con “Per chi suona la campana”!
Il Maestro fotografico dell’istante magico: Monsieur Henry Cartier Bresson.
Il Nikonista caravaggesco, alias Patron Beppe, che con i suoi scatti sa fissare come nessun altro, dai tempi della Magnum, uomini, paesaggi, natura, stati d’animo nella loro verità quotidiana, sostiene sempre che, più della razionalità ci vuole intuizione nell’arte fotografica, ossia saper guardare conta di più di mettersi a riflettere, altrimenti l’attimo fugge via e, con esso tutta la sua potenza estetica ed artistica. Ebbene, con Beppe ci troviamo nello stesso territorio dei fondatori della Magnum, dalle parti di Robert Capa, di David Chim Seymour e soprattutto di Henry Cartier Bresson (sopra in foto), ovvero nel territorio del Talento scritto nei cromosomi, capace di trasformare in capolavori la sfuggente lievità dell’istante e di renderla eterna ed universale. Continua la lettura di Il Maestro fotografico dell’istante magico: Monsieur Henry Cartier Bresson.
Il Gentiluomo vola con il cavallo alato della Fantasia: è Dino Buzzati e i suoi racconti!!
Non amava i “lieto fine†scontati o menzogneri, che superficialmente accontentano tutti, ma, nel profondo, non convincono o non corrispondono alla verità dell’esistenza: desiderava raccontare e, attraverso il racconto, a tratti surreale, a tratti misterioso, esorcizzare le sue paure e le sue inquietudini più intime. Quintessenza della signorilità d’animo e della correttezza di modi verso la vita e i suoi cicli, amante malinconico ma devoto delle sue Dolomiti fiabesche, Dino Buzzati ci regala non solo pezzi giornalistici memorabili, ma anche un’inesauribile originalità compositiva e un tesoro d’invenzioni letterarie di valore inestimabile. Continua la lettura di Il Gentiluomo vola con il cavallo alato della Fantasia: è Dino Buzzati e i suoi racconti!!
E la Luce fu…Dentro il buio.
E fu la notte. Oscura, profonda, tenebrosa. Mai inizio di vita poteva essere più drammatico. Sotto il segno misterioso della luna e della sua luce fredda e infeconda, l’anima si abbandona al peccato, la mente segue l’errore. Così in ogni storia del mondo. Così nella storia cristiana, che al centro del creato pone l’uomo, essere fotosensibile non solo sulla pelle, ma nel cuore, negli occhi e nella mente. Ecce lucem, diceva Giovanni e in quel bagliore improvviso, quasi un flash, comparve Dio, la vita, il bene, la gloria e la salvezza. Continua la lettura di E la Luce fu…Dentro il buio.