L’attuale Duomo, dedicato a S. Maria Assunta e sorto sul luogo di un’antica basilica dell’VIII secolo voluta dal patriarca Callisto, risale ai secoli XV-XVI. La costruzione dell’edificio sacro, iniziata nella metà del XV secolo, fu affidata a Bartolomeo delle Cisterne, il cui progetto prevedeva una chiesa di gusto gotico-veneziano. La realizzazione della fabbrica proseguì a rilento e numerose furono le interruzioni.
Nel 1480 morì, infatti, Bartolomeo delle Cisterne e nel 1502 un pilone di destra cedette, provocando il crollo di gran parte della costruzione. Dopo breve tempo si iniziò la riedificazione affidandola all’architetto Pietro Lombardo, il quale innestò motivi e soluzioni propri dello stile rinascimentale. Il Duomo risulta, infatti, una commistione di due diversi stili: gotico-veneziano voluto da Bartolomeo delle cisterne e rinascimentale proposto da Pietro Lombardo. Nel 1766 l’architetto Giorgio Massari progettò un’ampia ristrutturazione dell’interno, poi materialmente realizzata dal suo allievo Bernardino Maccaruzzi. Il Duomo ospita il Museo cristiano ed opere di notevole valore storico-artistico quali la pala di Pellegrino II (presbiterio), il crocifisso ligneo del XIII secolo (navata sinistra), due tele di Palma il Giovane (cappella del S.S. Sacramento).
Duomo Crocifisso ligneo: nella navata sinistra si colloca un’imponente crocifisso ligneo (2.52 m d’altezza), che molto probabilmente risale al XIII secolo. La grande figura a tutto tondo presenta la testa piegata verso la spalla destra, mentre il corpo è risolto lungo un asse spezzato. Le braccia sono molto esili, i piedi disgiunti ed un perizoma, caratterizzato da un elaborato panneggio, conserva la doratura del Settecento. Cappella del S.S. Sacramento: nella cappella è posto l’altare del S.S. Sacramento, opera degli scultori Ercole ed Orazio Liberale ed ultimato nel 1580. Vi sono, inoltre due interessanti tele di Palma il Giovane (1544-1628): Lapidazione di S. Stefano (parete sinistra) e Ultima Cena (parete destra).
Pala di Pellegrino II: la pala, commissionata dal patriarca Pellegrino II (1194-1204), rappresenta uno dei più importanti capolavori dell’oreficeria medioevale italiana.L’opera, attualmente collocata all’interno del settecentesco altare maggiore del Duomo, è costituita da un telaio in legno (2.03 m x 1.02 m) sul quale sono state fissate centoventitré lastre d’argento dorato lavorate a sbalzo. Il nucleo centrale comprende la Madonna con il Bambino in grembo, tra gli arcangeli Michele e Gabriele. I due scomparti laterali, suddivisi in tre fasce sovrapposte, presentano venticinque figure di santi. La cornice, invece, è composta da ventitré personaggi sacri entro clipei e la figura intera del patriarca Pellegrino II, all’interno di una formella rettangolare. L’opera, dal punto di vista stilistico, propone moduli bizantini, appresi attraverso la mediazione veneta, ed un plasticismo di gusto romanico.
Cappella di S. Donato: ella cappella si trova l’altare di S. Donato (patrono di Cividale), contenente una pala realizzata dal pittore cividalese Luigi Bront (1891-1978) e rappresentante S. Donato fra i martiri Silvano, Romolo, Venusto, Ermogene. Sulla parete sinistra è collocata la pala dell’Annunciazione dipinta da Pomponio Amalteo (1515-1588) per il monastero cividalese della Cella. Vesperbild: si tratta di una Pietà in pietra arenaria, datata XV secolo, e legata alla tradizione dei Vesperbilder. L’esemplare cividalese fa parte di un gruppo di nove Vesperbilder, eseguiti da maestri tedeschi e conservati in Friuli.
Museo Cristiano
Battistero di Callisto
Il battistero, fatto erigere dal patriarca Callisto (737-756), è composto da una vasca ottagonale, otto colonnine con capitelli di stile composito e il tegurio decorato con un sequenza di immagini simboliche (pavoni e grifoni alla fonte, leoni, cervi, mostri marini) allusive al sacramento battesimale. Nel parapetto della vasca ottagonale, inoltre, si trovano due lastre a bassorilievo: il Paliotto di Sigualdo e la Lastra di S. Paolino. L’opera, espressione della rinascenza liutprandea, presenta modelli ed influssi classici, paleocristiani ed orientali.
Ara di Ratchis: l’ara, una delle opere più note della scultura di epoca longobarda, fu donata da Ratchis, duca del Friuli (737-744), ad una chiesa di S.Giovanni di Cividale. L’altare è costituito da un parallelepipedo di pietra del Carso (1.80 m x 0.90 m), decorato, sui quattro lati, da bassorilievi rappresentanti: Cristo in Maestà (faccia centrale); Visitazione (fianco sinistro); Adorazione dei Magi (fianco destro); due croci poste ai lati della fenestrella confessionis (faccia posteriore), attraverso la quale si potevano vedere le reliquie custodite all’interno.
L’opera, in origine, si presentava ricca di colore, con smalti policromi inseriti negli incavi degli occhi dei personaggi, delle ali dei cherubini, delle capigliature angeliche e dei centri delle stelle e delle rosette. L’ara, dal punto di vista statistico, è caratterizzata da figure deformi, stilizzate, astratte, lontane dai canoni classici e con influssi orientali. Cattedra patriarcale: la cattedra, composta da lastre di marmo di epoche e provenienze diverse, è opera dell’XI secolo. Su questo trono ventisei patriarchi hanno ricevuto la loro solenne investitura.
Orari di apertura del Museo Cristiano: fino al 25 Marzo 2009 Sabato e Domenica 10.00-13.00 e 15.00-18.00, per visite in giorni feriali contattare i numeri 0432/730403 oppure 349.3541668. Dal 26 Marzo 2009 da Mercoledì a Domenica 10.00-13.00 e 15.00-18.00 per visite in giorni feriali contattare i numeri 0432/730403 oppure 349.3541668, costi biglietto: intero Euro 4,00; ridotto gruppi Euro 3,00, ridotto bambini Euro 2,00
Notizia tratta dal sito web: http://www.cividale.net