Un’opera di alta divulgazione, condotta con passione, buon gusto ed erudizione, in grado di associare il necessario rigore scientifico e storiografico, che tiene conto pure delle novità più recenti, a un linguaggio accessibile anche ai non addetti ai lavori, il tutto in un’elegante veste editoriale, arricchita da centinaia di illustrazioni. “Arte in Friuli. Dalle origini all’età patriarcale” (pag. 437, costo 80,00 €), a cura di Paolo Pastres, edito dalla Società Filologica Friulana alla fine del 2009 verrà presentato a Tolmezzo (UD), venerdì 19 marzo 2010, alle ore 18.00, presso la Casa Michele Gortani e a San Vito al Tagliamento (PN), giovedì 29 aprile 2010, alle ore 17.30, al Teatro Arrigoni.
Nel 1916 lo scrittore e viaggiatore francese Gabriel Faure, in un volume che raccoglieva sue corrispondenze dal fronte italiano, notava che «l’arte del Friuli è tra le più ignorate d’Italia»: dopo novant’anni di ricerche, studi e pubblicazioni la situazione si può oggi ritenere molto diversa. Infatti il patrimonio artistico locale è stato oggetto di importanti ricognizioni e, per certi versi, risulta tra i meglio indagati d’Europa. Tuttavia proprio la particolare situazione friulana, che ha visto nel corso dei secoli una straordinaria stratificazione culturale accompagnata da una sua capillare diffusione sul territorio, suggerisce sempre nuove tematiche da approfondire, dando luogo costantemente a scoperte o a innovative interpretazioni.
Nel corso degli anni il procedere delle ricerche e il desiderio da parte dei cultori locali di avere a disposizione dei compendi affidabili ed esaurienti, ha dato origine a numerose iniziative editoriali, come i volumi di Aldo Rizzi dedicati alle varie epoche dell’arte friulana, apparsi tra la fine degli anni ’60 e la metà dei ’70, oppure il “manuale” di Giuseppe Bergamini e Sergio Tavano negli anni ’80, cui in seguito si sono aggiunte altre pubblicazioni di carattere eminentemente divulgativo.
Si tratta di un’esigenza di sintesi che è tuttora avvertita (non solo in sede friulana, come testimonia il proliferare negli ultimi anni nelle varie regioni di opere dedicate alla storia artistica locale) e che anzi il procedere delle conoscenze fa risultare quasi necessaria, per mantenere stretti i legami tra il più vasto pubblico degli appassionati e il ristretto mondo degli addetti ai lavori, che, tra l’altro, negli ultimi decenni si è arricchito grazie alla presenza dell’Università di Udine e alla sensibile attenzione prestata dall’ente regionale, insieme alle province e alla Fondazione Crup, i quali hanno dato vita a importanti mostre, convegni, pubblicazioni e campagne di restauro.
Di tale complesso d’indagini anche la Società Filologica Friulana è certamente una protagonista, in special modo per l’ampio spazio che ha sempre offerto agli studi storico-artistici, i quali rientrano a pieno titolo tra i suoi campi d’azione privilegiati. Dando quindi seguito a una simile tradizione il sodalizio intitolato a Graziadio Isaia Ascoli ritiene sia giunto il momento di dotare la cultura friulana di un nuovo e aggiornato strumento di riferimento per quanto attiene la storia dell’arte locale, per mezzo di un volume in cui una sintesi dei principali avvenimenti delle espressioni figurative del territorio sia accompagnata da puntuali approfondimenti su personaggi e situazioni di rilievo, affidati a specialisti del settore.
Inoltre la scelta di coinvolgere in tale iniziativa, fin dal suo curatore, soprattutto giovani studiosi friulani, che già da tempo hanno dato prova di valore scientifico, mette in rilievo come si sia ormai formata una sorta di “scuola” locale, grazie agli esempi di riconosciuti maestri, anch’essi presenti nell’elaborazione del testo, come Giuseppe Bergamini, Caterina Furlan e Paolo Goi, cui si affianca sul versante dell’archeologia Maurizio Buora, i quali nel loro insieme garantiscono continuità e sviluppo alla ricerca.
Il volume in questione si propone di prendere in esame l’intera storia delle espressioni figurative in Friuli, dalle origini in epoca preromana alle sue forme più recenti, suddividendola in periodi che tengono conto sia della situazione artistica generale che delle vicende politiche autoctone, le quali hanno visto il succedersi di varie forme di governo con riflessi di notevole importanza sugli esiti d’arte. Per ogni periodo vi è quindi un’illustrazione generale, svolta dal curatore, cui si affiancano alcuni brevi saggi che permettono di puntualizzare lo stato degli studi su specifici argomenti, realizzati da esperti delle varie questioni.
L’insieme dei momenti di ampia sintesi con quelli di approfondimento offre dunque al lettore la possibilità di formarsi una rapida visione del complesso dell’arte friulana, cui aggiungere, se lo desidera, le più puntuali informazioni derivanti dalle analisi settoriali. Siffatto modello di lettura, sperimentato con successo da numerose iniziative editoriali in questi ultimi anni, garantisce sia la componente divulgativa, adatta a un livello più ampio e desideroso di rapide quanto affidabili notizie, che il valore scientifico dell’opera, dato che essa risulta sempre supportata dai risultati delle ricerche più recenti e avanzate, esposti in modo accessibile e non “specialistico”, circostanza assai utile agli studenti e a quanti cercano di aumentare la loro conoscenza della storia regionale.
Questo progetto vuole pertanto porsi come un punto di riferimento nel panorama della cultura locale, permettendo la diffusione a maggiore livello della comprensione del suo ricco patrimonio artistico, nella consapevolezza che proprio la conoscenza è l’essenziale presupposto per la sensibilizzazione alla conservazione di un elemento fondamentale della civiltà friulana.
L’epoca veneziana
Introduzione storiografica (4 c.)
Il Rinascimento
1) Introduzione generale (10 c.)
2) Gianfrancesco da Tolmezzo, Bellunello, Pellegrino da San Daniele e Giovanni Martini: la pittura dell’età ”moderna” in Friuli (9 c.)
3) Pordenone – Giovanni da Udine (8 c.)
4) La scultura lignea (8 c.)
5) La scultura in pietra (6 c.)
6) Capolavori dal Veneto in Friuli: da Carpaccio a Palma il Giovane (6 c.)
7) Architetture e architetti (6 c.)
8) Palmanova e le città ideali in Friuli (6 c.)
9) Cultura materiale (5 c.)
Sei e Settecento
1) Introduzione generale (10 c.)
2) Carneo e Bombelli (8 c.)
3) Forme della Controriforma in Friuli (casi di scultura e architettura) (10 c.)
4) Gorizia barocca: un centro dell’Impero (10 c.)
5) Villa Manin e la civiltà delle ville in Friuli (7 c.)
6) Quaglio e Tiepolo a Udine (8 c.)
7) Nicola Grassi e la pittura in Carnia (8 c.)
8) Decorazione neoclassica (6 c.)
Con il patrocinio di:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Con il sostegno di:
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Provincia di Gorizia
Provincia di Pordenone
Provincia di Udine
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone
Con il contributo di:
Cassa di Risparmio del Friuli Venezia GiuliaSocietà Filologica Friulana
Società Filologica Friulana
“Graziadio Isaia Ascoli”
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33100 Udine
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