Il balcon da memorie Un libro di Manuela Quaglia – In Carnia alla scoperta delle donne dai poteri speciali. Streghe, tradizioni della Pasqua e del periodo natalizio, il mondo della superstizione, dei diavoli e dei santi, della meteorologia, le storie e leggende per i bimbi e le credenze popolari del mondo dei morti.
Tradizioni popolari: ecco il tema proposto da Manuela Quaglia nel suo libro “Il balcon da memorie”, un volume edito da SGF di Udine, in vendita a 16 euro, arricchito dalle foto di Ulderica Da Pozzo e dai disegni di Marina Forte. Il testo prende lo spunto da alcune conferenze tenute in circa sei anni dall’autrice Manuela Quaglia: vi sono raccolte infatti in maniera organica gli appunti e le informazioni portate in vita da una testimonianza orale. L’autrice è nata nel 1965 in Svizzera, a Liestal, ma il suo grande amore è sempre stata la Carnia che l’ha fatta riavvicinarsi alle montagne sin da quando ha deciso di prendere la laurea in lingue e letterature straniere all’Università di Udine.
Quaglia ha già collaborato con “La Dalbide”, il circolo culturale dell’Alta valle del But, alla pubblicazione del libro “Lus e scur”, mentre per l’istituto comprensivo Jacopo Linussio di Arta Terme Manuela ha curato il volume “Maridasi ir…in Cjargne”. Con il circolo Vieri Rol, Quaglia ha collaborato con Elio Craighero alle stampe il libro “No dut al mur”. Altre collaborazioni sono state effettuate nella stesura del libro fotografico “Trep e i Teus – Immagini di un secolo di vita” edito dall’associazione locale Elio Cortolezzis.Manuela però assurge alla notorietà con un’opera che è stata ben presto ristampata: “Non ci credo alle streghe, però…! In Carnia alla scoperta delle donne dai poteri speciali”.
Nel libro si trovano vari argomenti che possono interessare il lettore: streghe, tradizioni della Pasqua e del periodo natalizio, il mondo della superstizione, dei diavoli e dei santi, della meteorologia, le storie e leggende per i bimbi e le credenze popolari del mondo dei morti: storie riportate in auge dalle voci dei nonni prima che vadano definitivamente scomparse. Molte le filastrocche e le leggende in lingua, come apprese dall’autrice dalla viva voce degli anziani della Carnia, intercalate da espliciti disegni e fotografie di altri tempi delle sue due collaboratrici iconografiche.
Recensione tratta dal sito web: http://www.altofriuli.com/cultura/?id_evento=44&layout=leggi_evento