Nel 2010 ricorreva il trentennale della scomparsa del professor Luigi Gay, pittore nativo della provincia di Treviso, che per trent’anni ha vissuto e operato a Trento. La mostra retrospettiva, organizzata dai figli Andrea e Maria Grazia, in collaborazione con il Comune di Trento, propone quadri ad olio e foto storiche a ricordo del pittore. Presentazione di Riccarda Turrina e Marco Arman.
Il pittore Luigi Gay nacque a Moriago della Battaglia (TV) nel 1904, visse a lungo a Trento con la famiglia e morì a Treviso nel 1980 dopo una vita dedicata alla pittura. Il Gay uomo, ultimo di una famiglia numerosa della fine dell’ottocento, nasce e vive la sua adolescenza nella pianura trevigiana in uno dei cosiddetti “quartieri del Piave”, Moriago della Battaglia. I ricordi della sua infanzia sono quelli del contadino, dove il lavoro quotidiano era principalmente a fianco del padre, nei campi coi buoi e l’aratro a cogliere il frumento, costruire le balle di fieno e trasportarlo col carretto ed il cavallo sino alla stalla paterna; in falegnameria coi fratelli maggiori nell’inchiodare telai di porte e mobili, lavori umili, di fatica.
Alla sera tutta la famiglia si radunava in cucina accanto al focolare, un piatto di polenta e latte, la cena, il resto della serata si concludeva nella stalla accanto ai buoi e le mucche ad ascoltare in silenzio i discorsi dei fratelli più grandi e dei genitori. A chi gli chiede le sue origini, il Gay, uomo e pittore, risponde con i ricordi della vita contadina, le difficoltà del tempo in cui è vissuto, l’emigrazione dei primi del novecento che colpì l’intera pianura veneta, il miraggio del lavoro dato dell’industria ferroviaria francese, il tempo trascorso sulle Alpi Francesi, gli stenti e le condizioni di vita di un manovale emigrante che opera nella posa delle rotaie del treno, che si alza alle quattro di mattina e ritorna in alloggio alle dieci di sera, stanco ed affamato. La vita contadina trevigiana era sicuramente lontana dalla cultura e dai salotti della vicina e nobile Venezia, che in anni successi frequenterà per imparare l’arte pittorica.
La nascita dell’artista: è in terra alpina di Francia che in una domenica in pausa lavorativa, egli scopre il suo IO artistico, ricordo che gli rimane indelebile. Nei primi disegni come allievo, egli esprime il suo spirito adolescenziale e l’autenticità del mondo contadino, attratto dal mondo degli artisti che gli faceva eco da Venezia. Con grandi sacrifici e forza di volontà riuscì a frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Venezia, città in cui fu accolto come allievo nella famiglia nobile di antiche origini veneziane Emma Ciardi.
Mosse i primi passi sotto l’egida di un illustre insegnante quale il professor e pittore Cadorin, passò poi nelle sale artistiche della professoressa Lina Rosso, quest’ultima si fece carico di un’adozione sincera e affettuosa che lo portò a seguire gli insegnamenti dei Maestri d’Arte Varagnolo, Carena, Dalla Zorza, questi ultimi lo introdussero nel mondo pittorico di una Venezia nobile della quale egli fu un proselito.
Nel 1950 si diplomò all’Accademia di Belle Arti e sostenne l’esame di abilitazione, ottenendo la qualifica per l’insegnamento dell’Arte. Inizia così la sua vita artistica. Insegnò per vari anni nelle città di Treviso, Venezia e Trento, ottenendo lusinghiere soddisfazioni ed ottimi risultati sia dal punto di vista umano che professionale. Nel 1970 l’Accademia di San Marco gli conferì il titolo di Accademico per gli alti valori pittorico culturali espressi nel corso della sua carriera.
La sua attività di professionista dell’Arte inizia con la partecipazione alla “Mostra di Venezia” di arte e pittura “La Bevilacqua Lamasa” e successivamente alla Mostra Biennale Triveneta di Padova, alla Biennale di Venezia e alla Biennale d’Arte di Verona. Innumerevoli le altre mostre cui partecipò, ottenendo premi e onorificenze e ricevette consensi artistici ospitando le sue opere nel più importante palazzo di Trento, allestendo mostre personali che contribuirono alla sua notorietà artistica. A coronamento della sua vita professionale, nel 1978 gli fu conferito il titolo di Cavaliere della Repubblica.
Prof. Pitt. Campani Walter amico e collega d’arte
Mostra retrospettiva 1904-1980 Spazi espositivi di Torre Mirana, Via Belenzani 3, Trento dal 23 gennaio al 13 febbraio 2011, inaugurazione sabato 22 gennaio ore 17, ingresso libero, orario: dal mercoledì alla domenica ore 10-12 e 16-19 (chiuso lunedì e martedì), info: e-mail zen60@interfree.it
Comune di Trento Servizio Cultura, turismo e politiche giovanili Ufficio Cultura telefono 0461 884345 (orario: dal lunedì al giovedì 8.30-12.00 e 14.30-16.00; venerdì 8.30-12.00)
email: servizio_culturaeturismo@comune.trento.it