La Fondazione Francesco Fabbri promuove una serie di eventi all’interno della splendida cornice di Villa Brandolini a Solighetto di Pieve di Soligo, dal 26 marzo al 25 aprile 2011. Saranno presentate delle mostre, su tre autori fautori di ricerche molto diverse, ma entrambi che pongono grande attenzioni ai luoghi portatori di memorie e istanze.
Francesca De Pieri, è considerata una delle più interessanti fotografe della scena giovane, che si sta imponendo nelle principali rassegne di settore. In mostra scatti realizzati a nord-est in luoghi all’apparenza abbandonati e provi di significato. Con il suo agire, carico di poesia, arriva a produrre delle suggestioni nel fruitore secondo delle logiche che vanno oltre la visione meramente “cartolinistica”. Una cinquantina di scatti che dimostrano come i luoghi sappiamo svelare emozioni inconsuete svelando anfratti peculiari che sfuggono al nostro occhio.
La fotografa usa una particolare tecnica, proponendo i suoi “Memory box”, delle “scatole dei ricordi”, in cui racchiudere immagini di luoghi reali che assumono dimensioni fantastiche destinate a svanire. Essi sono realizzati con la tecnica della doppia stampa, rendere ancor più vive le sensazioni nell’osservatore e a rimarcare il ricordo in chi ad essi s’accosta anche solo per un rapido sguardo. La serie “Father’s life”, mette in parallelo le vicende umane del padre dell’autrice con il mutamento del territorio in cui viveva. Dalla campagna che oramai sta scomparendo fino alle nuove costruzioni che ancora una volta cambiano il volto della città di Mestre.
Suggestive le immagini realizzate all’Ospedale al mare del Lido di Venezia. Un luogo che era all’avanguardia per curare le tubercolosi nei giovani, e ora è abbandonato e fatiscente. E’ un immenso simulacro, e negli scatti della De Pieri, pur parlando di un posto ora vuoto, emergono le istanze delle persone che lo hanno popolato. Muri scrostati, termosifoni arrugginiti, piastrelle sradicate e vecchi letti sono i portatori di una memoria fatta di sofferenza.
Oltre le foto realizzate in Italia, sarà esposta la serie prodotta a Valencia. Intitolata “Invernaderos” fotografa le coltivazioni delle arance, uno dei simboli della città. Troviamo le visioni di queste serre tipiche, per la maggior parte abbandonate. Queste terre dedite all’agricoltura all’interno parco nazionale dell’Albufere, da anni si stanno spopolando con la migrazione dei giovani nei nuovi quartieri. La stoffa che copriva le serre, ora ci appare a brandelli, squarci che sono il simbolo di un tessuto sociale che si sta mutando.
In mostra anche due video che l’artista ha realizzato in collaborazione con l’artista Lucilla Pesce. ”Un posto al sole” ripercorre la struttura dell’Ospedale del lido, quasi in compendio alle foto. “Gaja” invece, è girato a Villa Gaia Fabris a Camposampiero in provincia di Padova. La storia di un luogo che avrebbe dovuto rinascere, anche con intenti culturali, e che giace in totale degrado. Questo filmato nasce con una metaforicamente lettera a Gaja, la villa, come fosse una donna. In ogni luogo, anche durante i momenti di declino, si sente pulsare una sorta di “vita propria” slegata da chi lo abita. In questo sta il lavoro della De Pieri, cogliere l’anima del paesaggio e degli edifici che lo compongono. In contemporanea saranno visitabili la mostra personale di Francesco Stefanini e l’omaggio allo scultore Toni Benetton.
PIEVE DI SOLIGO Solighetto, Villa Brandolini – Centro Culturale F. Fabbri
Piazza Libertà, 7 dal 27 marzo al 25 aprile, inaugurazione domenica 26 marzo, ore 17.30
Orario di apertura: venerdì ore 17.00-20.00, sabato, domenica e festivi 10.00-12.00 e 16.00-20.00 ingresso libero, info: tel. 334 9677948 eventi@fondazionefrancescofabbri.it http://www.fondazionefrancescofabbri.it
Evento promosso da: Fondazione Francesco Fabbri, Pieve di Soligo
Con il contributo di: Comune di Pieve di Soligo
Con il patrocinio di: Provincia di Treviso e Fundaciòn InspirArte, Valencia