Finestre è la prima personale veneziana della fotografa Alessandra Amadi, che debutta venerdì 23 dicembre 2011, alle ore 18.30, alla Galleria le Cornici, al Lido. La sua ricerca si impernia su un tema ricco e complesso, sulla linea della denuncia che coinvolge il complesso ospedaliero del Lido di Venezia da anni in stato di crescente abbandono e angosciante agonia. Le finestre fotografate da Alessandra Amadi sono sempre interni dell’Ospedale al Mare, stanze fatiscenti e affascinanti che nascondono uno sconquasso sociale in balia delle multinazionali, delle società di costruzione, di una politica soggiogata dal potere e al servizio di pochi.
Le opere di Amadi sembrano partire da set fotografici costruiti, mise en scène allestite con una poeticità e una sapienza di particolari come si trattasse di visioni trasposte che raccontano, nell’assenza del soggetto, un ritratto sociale svolto attraverso luoghi sospesi nel tempo e nello spazio. In realtà niente è preparato, non c’è scenografia aggiunta né ritocco, ma solo l’immaginario supportato da un obiettivo sapiente e da un’indagine riflessiva e lirica, arricchita di particolari minuziosi seguiti da una ricerca che ha una temperatura sempre sulla soglia di una suggestione calda e una denuncia fredda.
Quello di Alessandra Amadi è il racconto di un organismo che risiede in un altro organismo, ovvero il Teatro Marinoni, abbandonato da anni ed ora occupato da una ristretta schiera di giovani, personalità dello spettacolo, cittadini e addetti ai lavori sensibili ad una storia simile a tante altre storie e inglobata nello scempio costituito dai tagli alla cultura e da leggi miopi e inique. Di questa storia hanno parlato il vincitore del Leone d’oro della Biennale Teatro Thomas Ostermayer e il collettivo Rimini Protokoll, Leone d’argento, esprimendo il loro sostegno all’istanza di restituzione del Marinoni ad un uso pubblico e partecipato.
Di questa storia ci parlano le fotografie di Alessandra Amadi, le sue finestre, bocche attonite e arrabbiate spalancate su un mondo assurdo, squarci lacerati di una società agonizzante nella quale io credo l’arte abbia un ruolo fondamentale che è quello che ci occupa ogni giorno, che ogni giorno ci fa trovare la forza di procedere. scatolabianca è questo: intento partecipativo, dialogo, apertura del dubbio e del pensiero, mettersi in discussione sempre, progredire nella lotta contro la miopia e la volgarizzazione, tentativo di massaggiare costantemente e testardamente il muscolo atrofizzato della coscienza collettiva.
Venezia – dal 23 dicembre 2011 al 6 gennaio 2012
Alessandra Amadi – Finestre
SCATOLA BIANCA PROJECT ROOM – GALLERIA DELLE CORNICI
Via Sandro Gallo 49/c (30126)
Lido Di Venezia
biglietti: ingresso libero
orario: Tutti i giorni: 10.30 – 12. 30 17.30 – 19.30