La programmazione di Palazzo dei Diamanti prevede, per la stagione 2013-2014, due appuntamenti di rilievo internazionale. La mostra dell’autunno, organizzata da Ferrara Arte in collaborazione con il Bozar di Bruxelles, porterà per la prima volta in Italia il percorso artistico di Francisco de Zurbarán, uno dei massimi pittori del Seicento spagnolo. In primavera sarà la volta di un gigante come Matisse, cui Ferrara Arte dedica una monografica centrata sul suo interesse per la figura umana.
Dal 14 settembre 2013 al 6 gennaio 2014 Palazzo dei Diamanti ospiterà Zurbarán (1598-1664). Contemporaneo di pittori spagnoli, come Velázquez e Murillo, così come di artisti olandesi quali Rembrandt e Hals, Zurbarán si distingue per lo stile inconfondibile della sua pittura, segnata da un naturalismo asciutto e monumentale intriso di una vena poetica. In vita il pittore ha conosciuto una straordinaria notorietà per la sua capacità di interpretare il fervore religioso della sua epoca con immagini quotidiane e sovrannaturali, intime e grandiose. In seguito, il suo astro si è in parte offuscato.
Solo a partire dall’Ottocento, la sua statura artistica ha riconquistato il pieno riconoscimento: generazioni di artisti, dai romantici ai maestri del primo Novecento, hanno tratto ispirazione dalla sua arte sublime ed essenziale e, in tempi più recenti, studi autorevoli e prestigiose esposizioni internazionali hanno riaffermato il suo fondamentale contributo alla storia dell’arte barocca e la potenza di una pittura che non cessa di stupire.
Questa mostra sarà un’importante opportunità per approfondire la conoscenza di questo indiscusso maestro anche in Italia e in Belgio. Una selezione di capolavori provenienti da musei e collezioni private europei e americani ripercorrerà tutta la sua carriera. Dalle opere con le quali il pittore si afferma sulla scena sivigliana, segnate dal luminismo drammatico e contrastato dello stile caravaggesco, alle tele successive al soggiorno madrileno e al contatto con Velázquez, dove invece prevalgono atmosfere più chiare e scorci sul paesaggio. Appare costante, nell’opera di Zurbarán, l’abilità nel definire i volumi nello spazio, l’incidenza della luce e le proprietà dei materiali, così come l’attitudine a mettere da parte le convenzioni prospettiche e retoriche giungendo a penetrare profondamente la realtà e l’essenza delle cose.
Il percorso espositivo, scandito da sezioni cronologico tematiche, metterà in evidenza la forza delle sue invenzioni e la sua capacità di rileggere in forme moderne i soggetti tradizionali: visioni estatiche e rappresentazioni mariane, soggetti mitologici, nature morte e scene quotidiane.
Dal 22 febbraio al 15 giugno 2014, seguirà Matisse. Il pittore e la sua modella dedicata al tema eminentemente matissiano della figura. Sebbene il genio di Matisse abbia tratto ispirazione da generi diversi per imprimere un corso nuovo all’arte del Novecento, la rappresentazione del modello ha assorbito gran parte delle sue energie durante la sua carriera e ha trovato espressione nelle diverse tecniche da lui sperimentate, dando forma ad alcuni suoi massimi capolavori. Il soggetto della mostra permette dunque di evocare l’intera parabola creativa del maestro francese e di riservare particolare attenzione al rapporto tra la sua produzione pittorica e quella scultorea e disegnativa.
La straordinaria fama di Matisse è legata soprattutto alla sua opera pittorica e alle sue doti di alchimista del colore che mette al servizio della ricerca di espressività e, al contempo, di armonia e rarefazione formale. È invece meno noto il suo talento grafico e scultoreo. Matisse è stato uno dei più grandi disegnatori del secolo: ha sperimentato tutte le tecniche esistenti dedicandosi quotidianamente e con assiduità a quello che considerava il mezzo più adatto a rendere in maniera diretta, spontanea e intatta le emozioni che gli suscitavano la bellezza della modella e della vita in generale. Quanto alla scultura, Matisse vi si applicò più saltuariamente, nelle pause del lavoro pittorico, ma grazie ad essa sperimentò nuove soluzioni ai problemi posti dal rinnovamento dei temi del nudo e del ritratto.
Un’ampia selezione di dipinti, sculture, disegni e incisioni esplorerà il rapporto di Matisse con la figura umana in tutte le sue declinazioni: dallo studio delle forme e delle espressioni delle sue modelle, nutrito di suggestioni dalla storia dell’arte occidentale, dalla plastica tribale e da motivi orientali, all’affermazione di una originale concezione del ritratto; dal cruciale rapporto tra la figura e lo sfondo, alla sua integrazione in un mosaico di motivi decorativi, fino all’invenzione di uno spazio costruito a partire dai soli rapporti di colore.
Con queste rassegne, curate da riconosciuti studiosi dei due maestri, quali Ignacio Cano, con la consulenza di Gabriele Finaldi, per Zurbarán, e Isabelle Monod-Fontaine per Matisse, la città di Ferrara intende rilanciare, anche in una fase complessa quale quella attuale, il proprio progetto culturale, coniugando mostre su autori di altissimo livello e interesse, ma poco noti nel nostro paese, ed esposizioni su grandi maestri di larga fama, indagati secondo prospettive inedite.
Informazioni
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