Le grotte furono scoperte nel 1823 ed aperte al pubblico nel 1884, quando il club Alpino Tedesco – Austriaco fece scavare dagli scalpellini i primi sentieri nella roccia della grotta. Negli anni successivi sono state aperte nuove vie, meno tecniche e progressivamente rese sempre più accessibili anche al turismo di massa. Attualmente la visita guidata del sistema carsico (seppur leggermente impegnativa, e della durata di circa un’ora e mezza) è possibile a chiunque, senza particolari difficoltà.
Queste grotte costituiscono uno dei fenomeni più caratteristici del Carso. Sono state dichiarate area protetta nel 1981 ed il 25 novembre del 1986 sono state inserite nel registro del patrimonio mondiale tenuto dall’Unesco.
Si tratta di un complesso di gallerie e caverne lungo oltre 5 chilometri, ricoperto da stalattiti e stalagmiti scavato, nel corso di milioni di anni, dal fiume Reka. Le grotte di San Canziano sono il luogo dove il Reka scompare nel sottosuolo, per riemergere 34 km più a valle con il nome Timavo, e sfociare quindi nel golfo di Trieste, a San Giovanni di Duino.
I punti più rilevanti di San Canziano sono la piccola voragine, la grande voragine, la caverna preistorica , la grotta del silenzio, la grotta Michelangelo e la particolare sala delle fontane, con le sue belle vasche di concrezionamento. È presente inoltre una delle più grandi formazioni stalagmitiche del mondo (il Gigante), dell’altezza di 15 metri e che si stima abbia avuto bisogno di oltre 250.000 anni di accumulo di concrezioni calcaree per poter raggiungere le attuali dimensioni.
Nel percorso si deve anche attraversare uno dei più profondi canyon sotterranei del mondo (situato nella grotta del rumore), lungo più di un chilometro e mezzo, che si attraversa su un ponte sospeso a 45 metri di altezza. Unitamente alle Grotte di Postumia, situate a non molti chilometri di distanza, fanno parte delle più note attrazioni turistiche slovene e fanno parte dei fenomeni carsici maggiormente studiati dai geologi.
Il fiume scorre prima in una valle stretta che al contatto con il calcare si trasforma in una tipica valle fluviale di superficie. Dopo circa 2km s’inabissa in una caverna rocciosa sopra la quale era stata costruita l’antica fortezza di san Canziano; continua indi il percorso nel fosso denominato la grotta Mahorcic nella quale si trova un lago sotterraneo e, sopra di esso, un imponente sfiatatoio alto 100m, chiamato Okroglica, il cratere superiore del quale si trova nel centro dell’abitato di san Canziano.
La continuazione della grotta, che non è altro che l’alveo del fiume, è stata chiamata grotta Marinic, al termine della quale si riappare in superficie nel fondo della valle Minore (Mala Dolina). La valle Minore è divisa dalla valle Maggiore (Velika Dolina) da un ponte naturale detto Okno (Finestra) che sovrasta un breve e pittoresco canyon con due cascate, passate le quali il fiume sbocca nel fondo della valle Maggiore. In questa voragine circondata da strapiombi alti fino a 200m, si trovavano diverse entrate di caverne laterali, delle quali le più conosciute sono la grotta Tominc con resti degli abitatori preistorici e la caverna Schmidl, dove si assiste ad un fenomeno unico al mondo, l’incontro cioè della flora alpina e mediterranea. Ed è qui che il fiume penetra negli abissi formando un canyon sotterraneo unico al mondo.
Attraversa rumorosamente la caverna Rudolf per raggiungere la caverna Svetina, profonda 100m e alla cui destra si trova la grotta delle Fontane con interessantissime vedute di conche scavate nel calcare dallo stillicidio delle acque. Il fiume, attraversando con frastuono le numerose cascate, giunge alla caverna Müller dalla quale si entra nella parte turistica delle grotte con le delicate e lucenti formazioni stalattiche e stalammitiche passando sopra un ponte di ardita costruzione posto sopra il canale Hanke (costruito nel 1933).
Da qui in avanti possono proseguire solo gli speleologi esperti: attraversano la caverna dedicata al Club Alpino austro-tedesco, le caverne Rinaldini e Putick per sopraggiungere nella superba caverna Martel profonda 140m e larga 100m, qui il fiume finalmente si calma nel lago Morto ed indi sparisce in un sifone nel regno sotterraneo per riapparire dopo qualche chilometro circa nella grotta dei Serpenti presso Divaca, dove scompare per risorgere a San Giovanni del Timavo presso Duino nel golfo di Trieste, dopo un percorso sotterraneo di 40km.
Informazioni: http://www.park-skocjanske-jame.si/ita/
Testo tratto dal sito web: http://it.wikipedia.org