“L’etica è l’etica. Non credo che esista un’etica specifica del giornalismo, con una sottoetica del fotogiornalismo”. Sono parole di Ferdinando Scianna, uno tra i nomi più grandi della fotografia italiana, di cui Electa pubblica per la collana pesci rossi, un saggio sul concetto di etica nel fotogiornalismo. Scianna comincia a fotografare negli anni Sessanta mentre studia Lettere alla Facoltà di Palermo, dal 1967 lavora come fotoreporter per L’Europeo, diventa poi corrispondente da Parigi dove conosce un altro grande maestro della fotografia come Henri Cartier-Bresson e nel 1982 entra a far parte dell’agenzia Magnum Photos.
In un momento storico in cui siamo sempre più circondati da immagini e pubblicità, e soprattutto in cui “le guerre, il terrorismo, si guerreggiano anche con le fotografie” l’autore riflette sul ruolo del fotografo e della fotografia. Attraverso numerosi esempi Scianna pone alcuni quesiti importanti sulle ambiguità morali insite nel mezzo fotografico: oggi la tragedia si vende, immagini di morti violente e disastri sono sempre più diffuse e alimentano l’economia dei giornali.
Quale alibi etico si pone in questo caso per il fotografo? Questo continuo vedere foto di cadaveri ci ha reso insensibili di fronte alla morte, tanto da riuscire a passare con leggerezza dall’immagine di un cadavere a quella di un oggetto di consumo? Di fronte a questo bombardamento di immagini, la fotografia ha ancora il ruolo di documento?
La fotografia mostra la realtà o spesso attraverso una fotografia si cerca di dimostrare una tesi specifica? I fotografi hanno ancora l’esigenza di raccontare il mondo o solo di esporre e vendere in gallerie? Per l’autore rimangono regole linguistiche e di comunicazione, ma soprattutto un’etica interna, diverse tra il mercato dell’arte e il fotogiornalismo.
Ferdinando Scianna, nasce a Bagheria, in Sicilia nel 1943. Compie all’Università di Palermo studi, interrotti, di Lettere e Filosofia.
Nel 1963 incontra Leonardo Sciascia con il quale pubblica, a ventun’anni, il primo dei numerosi libri poi fatti insieme: Feste religiose in Sicilia, che ottiene il premio Nadar.
Si trasferisce a Milano dove dal 1967 lavora per il settimanale L’Europeo come fotoreporter, inviato speciale, poi corrispondente da Parigi, dove vive per dieci anni. Introdotto da Henri Cartier-Bresson, entra nel 1982 nell’agenzia Magnum.
Dal 1987 alterna al reportage e al ritratto la fotografia di moda e di pubblicità, con successo internazionale. Svolge anche, da anni, un’attività critica e giornalistica che gli ha fatto pubblicare numerosissimi articoli in Italia e Francia su temi relativi alla fotografia e alla comunicazione con immagini in generale.
AUTORE: Ferdinando Scianna
ANNO PUBBLICAZIONE 2010
PREZZO 19,00 EURO
EDITORE Electa
COLLANA Pesci rossi
IN LIBRERIA aprile
PAGINE TOTALI 74
ILLUSTRAZIONI 25
LINGUA Italiano