“Quell’infelice Henry Jekyll”. Nati dalla fantasia degli scrittori e fatti vivere nelle pagine di un libro, certi personaggi della letteratura hanno un destino davvero singolare: con il passare del tempo assurgono all’altezza di caratteri universali e, tralasciata del tutto la loro matrice artistica, cominciano a vivere una vita propria e imbarazzantemente perenne, fino ad entrare nel linguaggio di tutti i sogni. Quanti usano termini come “donchisciottesco”, “bovarismo”, “edipico” senza aver mai letto Cervantes o Flaubert o Sofocle? La stessa sorte è toccata al dottor Jekyll: in inglese l’espressione “to be a Jekyll and Hyde” è comunissima e viene usata per indicare che qualcuno ha una personalità ambigua o conduce una doppia vita. Ma certo non tutti coloro che usano quella frase hanno letto il pur famosissimo racconto di Stevenson, “Lo strano caso di Doctor Jekyll and Mister Hyde” (collana Oscar classici, 134 pagine, costo 5,90 euro). Continua la lettura di La duplicità nefasta come estremo rifugio e riscatto del Dottor Jekyll!