La Casa dei Tre Oci presenta la prima retrospettiva dedicata al grande Fulvio Roiter dopo la sua scomparsa, il 18 aprile 2016. 200 fotografie, per la maggior parte vintage, raccontano l’intera vicenda artistica del fotografo veneziano. Promossa dalla Fondazione di Venezia in partenariato con la Città di Venezia, la mostra ripercorre l’intera carriera fotografica di Fulvio Roiter, presentandosi come la più completa monografica mai realizzata sull’autore e la prima dopo la sua recente scomparsa.
Un omaggio e un ricordo che la Casa dei Tre Oci ha voluto dedicare al fotografo che più di ogni
altro ha legato l’immagine di Venezia al proprio nome.
L’esposizione, curata da Denis Curti, resa possibile grazie al prezioso contributo della moglie
Lou Embo, farà emergere attraverso 200 fotografie, la maggior parte vintage, tutta
l’ampiezza e l’internazionalità del lavoro di Fulvio Roiter, collocandolo tra i fotografi più
significativi dei nostri giorni. Partendo dalle origini e dal caso che hanno determinato i primi
approcci di Roiter alla fotografia, nel pieno della stagione neorealista, di cui il fotografo
veneziano ha ereditato la finezza compositiva, il percorso racconta gli immaginari inediti e
stupefacenti che rappresentano Venezia e la laguna, ma anche i viaggi a New Orleans,
Belgio, Portogallo, Andalusia e Brasile. Ne derivano 9 sezioni, ciascuna espressione di uno
specifico periodo della vita e dello stile di Roiter: L’armonia del racconto; Tra stupore e
meraviglia: l’Italia a colori; Venezia in bianco e nero: un autoritratto; L’altra Venezia;
L’infinita bellezza; Oltre la realtà; Oltre i confini; Omaggio alla natura; L’uomo senza
desideri. In tal modo, il percorso espositivo, fluido e coerente, scandisce le tappe di una vita
interamente dedicata alla fotografia e alla ricerca di quei luoghi dell’anima che ne hanno
ispirato la poetica, assumendo come unico punto di riferimento la pura e sincera passione,
vissuta dall’autore tra scenari di viaggi, scoperte e amori incondizionati.
L’allestimento si arricchisce di videoproiezioni, ingrandimenti spettacolari e una ventina di
libri originali, che, oltre a visualizzare in pagina l’opera di Roiter, restituiscono anche la
vastità di contributi critici dei tanti autori che hanno scritto sul suo lavoro, tra cui Andrea
Zanzotto, Italo Zannier, Alberto Moravia, Ignazio Roiter, Fulvio Merlak, Gian Antonio
Stella, Roberto Mutti, Giorgio Tani, Enzo Biagi. Non manca il breve ma intenso ricordo della
moglie Lou, riferito a quel primo incontro in Belgio, che fu la nascita di un rapporto umano e
professionale lungo quarant’anni.
Contenitore e veicolo ideale dell’opera artistica di Fulvio Roiter è stato infatti, sin dal
principio, il libro fotografico. E la completa dedizione verso di esso ha portato l’autore a
ricevere numerosissimi e importanti riconoscimenti come il prestigioso Premio Nadar,
ottenuto nel 1956, con il libro Umbria. Terra di San Francesco, e il Grand Prix a Les
Rencontres de la Photographie d’Arles, nel 1978, con Essere Venezia.
Con lo stesso approccio, meticoloso e attento, con cui lavorava ai progetti editoriali, Roiter
non tralasciava alcun passaggio della produzione fotografica. Per queste ragioni, le stampe
(come anche i libri) doveva realizzarle lui personalmente, nella camera oscura allestita in
casa sua, per poi timbrarle e firmarle, al fine di esaltarne e tramandarne il valore. Un valore
che per l’autore poteva essere misurato solo attraverso amore e passione, e la cui grandezza
risuona nelle parole della nipote Jasmine come una promessa e una speranza: “Può una
parola così piccola, foto, diventare così grande? Possono due sillabe riuscire a portarti in
mondi lontani, in posti segreti, possono raccontarti una favola intima e silenziosa? Sì,
possono. Le fotografie del Nonno, però, sembrano voler graffiare le pagine dei libri per
poter uscire e diventare, se possibile, ancora più reali” (Jasmine Moro Roiter, Essere Roiter,
22.04.2016).
Durante l’apertura della mostra un ricco programma di attività collaterali e iniziative
contribuirà a evidenziare il nesso tra la vita e l’arte di Roiter e la città di Venezia attraverso
incontri e approfondimenti.
Accompagna la rassegna un catalogo bilingue Marsilio Editori.
Dal 2012 i Tre Oci è un progetto della Fondazione di Venezia a sostegno della Fotografia
Con il supporto di Tre Oci Club, rete di aziende “amiche” che sostiene la Casa dei Tre Oci
Ambra; ATVO; Colorificio San Marco; Lozza originale dal 1878 by De Rigo Vision; Distilleria
Nardini 1779; Grafica Veneta; Magis Design; Manfrotto Imagine More; Marsilio Editori
BIOGRAFIA
Fulvio Roiter (Meolo, 1 novembre 1926 – Venezia, 18 aprile 2016) è stato uno dei più
importanti fotografi italiani. Esperto di fotografia in bianco e nero, usò anche nel colore dei
reportages di viaggi una personale tecnica che esaltava luoghi e particolari inediti della
scena. Già apprezzato fotografo per aver prodotto diversi libri fotografici di città e regioni
del mondo, salì alla ribalta internazionale per gli scatti sulla sua Venezia da cui trasse il libro
Essere Venezia del 1978. È stato uno dei tre fotografi italiani a cui è stato assegnato nel 1956
il premio internazionale per l’editoria fotografica Nadar. Nato a Meolo in provincia di
Venezia, Roiter si diplomò come perito chimico, ma dal 1947 si dedicò alla fotografia, che
divenne la sua attività professionale dal 1953. Nel 1949 aderì al circolo fotografico La
Gondola di Venezia, fondato dall’amico Paolo Monti due anni prima. Nel 1953 partì per la
Sicilia nel suo primo viaggio fotografico, il primo di molti in tutto il mondo. La pubblicazione
nel gennaio 1954 di alcuni scatti siciliani sulla rivista Camera segnò il suo debutto sulla scena
internazionale. Dopo avere realizzato numerosi reportage per alcune riviste, pubblicò nel
1954 il suo primo libro fotografico, il volume in bianco e nero Venise a fleur d’eau. Nel 1956
Roiter vinse la seconda edizione del Premio Nadar con il libro di sole foto bianco e nero
Umbria. Terra di San Francesco (Ombrie. Terre de Saint-François). La sua consacrazione sulla
scena internazionale l’ottenne con gli scatti sulla sua Venezia da cui trasse il libro Essere
Venezia del 1977, stampato in quattro lingue con una tiratura di circa un milione di copie,
un best seller unico per l’editoria fotografica. Durante la sua carriera, Roiter ha pubblicato
circa un centinaio di volumi di fotografie, compiendo numerosi viaggi in ogni parte del
mondo. Il 18 aprile 2016, dopo una lunga malattia, Fulvio Roiter è morto presso l’ospedale
di Venezia. Roiter è stato sposato con la fotoreporter belga Louise “Lou” Embo.
Pubblicazioni: Venise à fleur d’eau, 1954; Ombrie (Umbria. Terra di San Francesco), 1956;
Essere Venezia 1977; Padova e Colli Euganei, 1981; Firenze e Toscana, 1981; Centesimi di
secondo, 1984; Ciociaria, 1985; Pianeta Italia, 1987; La mia Venezia, 1989; Lago Maggiore,
1991; Visibilia, 1992; Terra di Dio, 1994; Laguna di Venezia, 1994; Carnevale Di Venezia,
1994; Aquileia Ravenna, 1994; Venezia in maschera, 2003; Un uomo senza desideri, 2005;
Fulvio Roiter: fotografare Venezia, 2008; Laguna & dintorni. Aquileia, Grado, Marano
Lagunare, 2010.
Venezia – dal 15 marzo al 26 agosto 2018
Fulvio Roiter – Fotografie 1948-2007
CASA DEI TRE OCI
Fondamenta De Le Zitelle 43 (30133)
Giudecca
+39 0412412332
info@treoci.org
https://www.treoci.org
orario: Tutti i giorni 10-19; chiuso martedì
Aperture straordinarie: 1, 2, 24 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 14 e 15 agosto
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: 12,00 € intero
10,00 € ridotto
vernissage: 15 marzo 2018. su invito