Nella dualità di questo titolo è espressa la forza di un’idea, che, contemporaneamente allude a una visione concettuale, al richiamo di tradizioni culturali lontane e dall’altra circola verso l’ignoto, tra visibile e invisibile, tra corpo e mondo, nelle direzioni del tempo.
“L’arabesco e il tempo: l’incontro di due aspetti indissolubili perché germinati da un unico pensiero messo in atto. Come due vasi comunicanti l’arabesco è la trama che ha per ordito il tempo”.
In queste sue parole è contenuto il principio della ricerca di Giuliana Storino, connotata dall’attenzione verso i fondamenti primari: l’acqua e la terra, i valori essenziali resi per mezzo di un processo manipolativo e performativo simile a un rito. Appaiono successivamente come il risultato di un lungo colloquio con il vento e con il tempo, che l’artista indaga a partire dall’atmosfera: il pulviscolo atmosferico che secondo Leonardo da Vinci, rendeva le visioni reali, sfumate e mobili alla vista. Distillando atmosfere, essenzializza la forma –arabesco- e polverizzandola la sedimenta, facendola sfuggire all’asse rettilineo del tempo.
“La memoria profonda dell’acqua, mediante l’impiego della terra, riporta in superficie il disegno originario, eco dello spazio nel tempo. L’arabesco ricama sull’ordito del tempo.”
Pieve Di Soligo (TV) – dal 18 marzo 2018 al 29 aprile 2019
Giuliana Storino – L’arabesco del tempo
VILLA BRANDOLINI
Piazza Libertà 7 (31053)
+39 3349677948
eventi@fondazionefrancescofabbri.it
orario: sabato 16.00-20.00 domenica e festivi 10.00-12.00 / 16.00-20.00
chiuso domenica mattina di Pasqua
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 18 marzo 2018. h 18