La Fondazione Benetton Studi Ricerche, in collaborazione con il Teatro del Pane a Treviso, organizza lunedì 25 e mercoledì 27 giugno, uno spettacolo teatrale e un reading per riflettere sul tema del lavoro e sulla sua importanza nella vita delle persone.
Il primo, Il tempo senza lavoro, che vedrà protagonisti il famoso speaker radiofonico Massimo Cirri, l’attrice Rita Pelusio, volto noto al grande pubblico per le sue brillanti partecipazioni a Colorado Café e a Zelig Off, e l’attore trevigiano Mirko Artuso, si terrà nella chiesa di San Teonisto di Treviso.
Il secondo, Mastica e sputa. La fatica di un lavoro, che vedrà protagonista la collaudata coppia formata dallo scrittore Pino Roveredo, vincitore della XLIII Edizione del Premio Campiello, e dall’attore triestino Alessandro Mizzi, si terrà nella piazza delle Prigioni, la piazza dietro l’ex tribunale di Treviso ora sede di Edizione srl, che in occasione dell’evento si apre per la prima volta alla città, dopo l’importante restauro del complesso.
Gli eventi sono organizzati nel solco della collaborazione fra le due realtà culturali trevigiane, avviata nel 2017 per la proposta di spettacoli e incontri per i detenuti della Casa Circondariale di Treviso. Dice Mirko Artuso, direttore artistico del Teatro Del Pane: «Avere un lavoro significa poter essere e sentirsi veramente parte della società, di poter esprimere le proprie opinioni e le proprie idee su una cosa o sull’altra, perché si contribuisce alla costruzione e allo sviluppo della comunità in cui si vive. Significa avere la certezza di una stabilità economica, ma anche di un riconoscimento sociale: quella percezione inappagabile di essere qualcuno, di saper fare qualcosa, di essere partecipe di una comunità da cui invece, spesso, ci si sente esclusi. È curioso che si chieda al teatro di occuparsi di lavoro, di marginalità, di identità personale; in fondo però sento che questo bisogno profondo che ci accomuna, lo si può affrontare brillantemente anche a teatro».
Lunedì 25 giugno ore 21, chiesa di San Teonisto, Treviso
Il tempo senza lavoro
Massimo Cirri, conduttore ironico, sarcastico e smitizzante di Caterpillar, Rai Radio2, da ormai trent’anni pratica la professione di psicologo, prima alle dipendenze del sistema di salute mentale dell’Asl di Milano, poi collaborando con la Cgil di Milano. Racconterà del “tempo senza lavoro” (ispirandosi al suo omonimo volume edito da Feltrinelli) e di come cambia la vita di un uomo e di una donna quando il lavoro non c’è. Condividerà con il pubblico alcune domande: si può davvero vivere senza lavorare? Mollare tutto e campare di rendita? Si può vivere senza lavorare grazie alle proprie passioni? Potrebbero sembrare domande insensate o fatte così, giusto per scherzare un po’. Eppure i motori di ricerca del web non mentono: è uno dei quesiti più cliccati in rete.
Lo farà in compagnia di due attori d’eccezione come Rita Pelusio e Mirko Artuso. Questo spettacolo vuole mostrare quali effetti il lavoro possa produrre nella vita delle persone. Al di là delle questioni economiche, cercando di spiegare, con ironia e leggerezza, come si affronta il tempo senza lavoro. C’è chi sente la casa che trema, chi si dà al ballo, chi resta sul divano a guardare la televisione spenta, chi si fa prendere da una rabbia crescente.
Mercoledì 27 giugno ore 21, Piazza delle Prigioni, Treviso
Mastica e Sputa. La fatica di un lavoro
Reading con Pino Roveredo e con l’attore Alessandro Mizzi, tratto dal libro Mastica e Sputa di Roveredo (Bompiani). Malattia, isolamento, solitudine, carcere, manicomio. Il mondo di Pino Roveredo in una raccolta di racconti lucidi, spietati, disarmanti come di consueto, che si tratti di schegge o di esistenze narrate intere, di redenzioni in extremis o di condanne irreversibili. Un bacio e un morso: la vita è così. Ma in questo universo che ha la nettezza scavata del bianco e nero entrano anche la luce del mare, la leggerezza di una parola umile, la voglia di guardare certe città belle per definizione – Trieste, Parigi – con gli occhi nuovi della meraviglia. Mastica e Sputa è il titolo del libro, ispirato a un verso del grande Fabrizio De André. Ovvero accetta la realtà, fattene pioniere, e poi rigettala, cercati qualcosa di meglio e continua a sognare. Lo scrittore coglie i protagonisti di queste storie in momenti diversi delle loro vite e li ritrae, li ferma e li immobilizza in un istante per descriverceli, attentamente. Una donna che viene maltrattata dal marito, costretta a vivere le sue giornate nelle quattro mura di casa e sepolta nei suoi pensieri di disperazione, un ragazzo senza una lira, senza un lavoro, un posto nel mondo, che si sofferma davanti a una vetrina di dolci e li guarda senza sosta, come ipnotizzato da quello che non può avere. E poi una bimba che non ha più nessuno al mondo e osserva le pareti bianche e sporche dell’istituto per orfani in cui deve stare e si sente terribilmente sola. Qualcosa però spinge comunque questi personaggi alla vita, alla resistenza, alla speranza. Masticano la vita terribile a cui sono stati costretti dal destino e poi però la sputano e si rifiutano di accettarla così com’è. Persino nelle loro esistenze c’è qualcosa di buono da salvare, qualcosa a cui aggrapparsi quando si sentono disperati, e allora lì, in quello spazio della mente, dove si fa largo la bellezza, cresce la speranza, la fiducia in qualcosa di meglio che può e deve venire e porterà un cambiamento. Pino Roveredo affronta ancora una volta la tragicità della vita e lo fa con l’abituale profondità e assoluta mancanza di banalità. Mastica e Sputa è vita.
Lo scrittore, che si definisce anche un “autista” di storie più che un autore, sarà accompagnato dall’attore Alessandro Mizzi, per vedere dove li conduce questo strampalato viaggio tra parole ed emozioni.
Ingresso 8 euro per ogni spettacolo.
Ingresso ridotto 5 euro riservato alle Cooperative sociali e alle Associazioni di solidarietà, per lo spettacolo del 27 giugno.
Prevendita: Fondazione Benetton, via Cornarotta 7, Treviso (lunedì e venerdì ore 9–13, 14–18, sabato e domenica ore 10–20) oppure nel sito www.liveticket.it
Per informazioni: Fondazione Benetton, tel. 0422 5121, www.fbsr.it
Mirko Artuso
Attore e regista, direttore artistico del Teatro Del Pane a Treviso, inizia la sua attività di attore-narratore nel 1987 con la compagnia Laboratorio Teatro Settimo di Torino con gli spettacoli Nel tempo tra le guerre, Libera Nos, La storia di Romeo e Giulietta (premio UBU 1991), Trilogia della Villeggiatura (biglietto d’oro 1994), tutti diretti da Gabriele Vacis. Si è formato lavorando in stretta collaborazione con attori e registi come Laura Curino, Marco Paolini, Eugenio Allegri, Marco Baliani, Cesar Brie, Carlo Boso, Enzo Toma.
La sua ricerca artistica si basa sul continuo confronto tra il linguaggio poetico del teatro e l’interpretazione della realtà e dei luoghi, in cui si manifesta.
Massimo Cirri
Toscano trapiantato a Milano, è psicologo e giornalista. Da venticinque anni lavora nei servizi pubblici di salute mentale. Dal 1997 autore e voce di Caterpillar, su Radio2, e prima a Radio Popolare di Milano. Autore teatrale con Lella Costa, ha scritto per “Diario”, “Linus”, “Smemoranda”, “Tango” e “Playboy”. Coautore di Via Etere (Feltrinelli, 1988), Il mistero del vaso cinese (Sperling & Kupfer, 1993), Nostra Eccellenza (Chiarelettere, 2008), Dialogo sullo -Spr+Eco (Promo Music, 2010), A colloquio. Tutte le mattine al Centro di Salute Mentale (Feltrinelli, 2009), Il tempo senza lavoro (2013) e Un’altra parte del mondo (2016). È stato autore televisivo per Fuori Orario (1987-1988, Rai3), Saxa Rubra (1994, Rai3), Mitiko (2006, La7). Si è inventato i RadioIncontri di Riva del Garda. È specializzato in criminologia clinica e ama decespugliare.
Rita Pelusio
È un’attrice teatrale e cabarettista italiana, attiva in teatro e televisione. Attrice dal repertorio comico, ha partecipato agli spettacoli Markette (nell’autunno 2006) e Colorado Cafè (dal 2007 al 2009 e dal 2012 a oggi) mentre in teatro ha portato un proprio spettacolo intitolato Suonata, in cui è stata diretta da Luca Domenicali. Di origini Salentine è nata a Milano – dopo gli studi in clowneria e mimo presso la scuola di Jean Mening e sull’attore comico alla scuola Atelier Teatro Fisico (metodo Lecoq) di Philip Radice a Torino – si è dedicata al cabaret. Nel 1998 dà vita alla Compagnia degli Gnorri, insieme a Natalino Balasso, Corrado Nuzzo, Bruno Nataloni e Domenico Lannutti, con cui realizzerà anche diverse commedie per la regia dello stesso Balasso.
Pino Roveredo
È uno scrittore triestino, nato nel 1954 da una famiglia di artigiani: il padre era calzolaio. Dopo varie esperienze (e salite) di vita, ha lavorato per anni in fabbrica. Operatore di strada, scrittore e giornalista, collaboratore del «Piccolo» di Trieste, fa parte di varie organizzazioni umanitarie che operano in favore delle categorie disagiate. Nel 2005 ha vinto la XLIII Edizione del Premio Campiello.
Alessandro Mizzi
attore triestino, classe 1964. Nel 2003 fonda il Pupkin Kabarett, compagnia teatrale brava nell’indagare e raccontare la quotidianità locale utilizzando linguaggi comico – cabarettistici. Dal 2002 è Membro del Consiglio d’Amministrazione di Bonawentura/Teatro Miela mentre dal 2005 è capocomico delle produzioni del Pupkin Kabarett e responsabile delle produzioni di Bonawentura/Teatro Miela. Come attore, ha partecipato, tra l’altro, nel 1998 a “L’Estate di Davide” (regia di Carlo Mazzacurati), nel 2001 a “Il Terzo Leone” (regia Manlio Roseano), nel 2002 a “Palabras” (regia di Corso Salani), nel 2008 a “Diverso da chi” (regia di Umberto Carteni), nel 2009 a “Come Dio comanda” (di Gabriele Salvatores) e nel 2011 a “Feed me whit yours Words” (regia Martin Turk), nel 2015 a “Uno per tutti” (di Mimmo Calopresti). Tra le partecipazioni televisive: “Lo Smemorato di Collegno” (regia di Maurizio Zaccaro, RAI, 2008), “La città dei Matti” (regia di Marco Turco, RAI, 2010), “La fuga di Teresa” (regia di Margharet Von Trotta, RAI, 2011), “Memoria di un cabarettista di M” (con Paolo Rossi, SKY, 2012).