Il Gioco dell’Oca è nato in Italia e a Firenze si deve il primato, se non nella sua invenzione, nella sua diffusione. Attualmente confinato, per lo più, al mondo infantile e popolare era invece annoverato tra i giochi aristocratici per adulti, per giunta ricco di simbolismi, tanto da poter essere considerato una metafora della realtà, un percorso iniziatico, come si evince dalla sua struttura labirintica. Ad affermarlo è la storica dell’arte Patrizia Giamminuti, nel 2016 vincitrice, con il suo lavoro Il Gioco dell’Oca: una proposta iconografica, del Premio Gaetano Cozzi conferito dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche per saggi inediti di storia del gioco.
Di queste e di altre curiosità relative a uno dei giochi da tavolo più noti e amati si parlerà domenica 16 settembre alle ore 10 a Verona, nel Cortile del Mercato Vecchio, in un incontro organizzato da Ludica, il settore di ricerca sulla storia del gioco della Fondazione trevigiana, nell’ambito del Tocatì, Festival internazionale dei Giochi in Strada 2018. Insieme a Giamminuti interverranno la storica Alessandra Rizzi (Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia; Comitato scientifico di Ludica) e Patrizia Boschiero (responsabile delle edizioni della Fondazione e coordinatrice dell’attività di Ludica).
Sabato 15 e domenica 16 settembre, dalle ore 10 alle 16, la Fondazione sarà presente al Tocatì anche con tutte le sue edizioni dedicate alla storia del gioco: con la rivista internazionale «Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco», diretta da Gherardo Ortalli e giunta al suo XXIII volume, e con l’omonima collana, distribuite dal coeditore Viella (Roma). La sede dello stand è quella del Forum internazionale della cultura ludica, nel Cortile Mercato Vecchio, dedicato ai giochi tradizionali e ai libri.
Ingresso libero.
Per informazioni: Fondazione Benetton, pubblicazioni@fbsr.it;
sul festival: Associazione Giochi Antichi, www.tocati.it