“Le donne scrivono, molto. E da sempre. Eppure nei libri di scuola sono ai margini, se non addirittura introvabili. Sulle penne femminili è calata una coltre di nebbia, privando così della luce le loro opere e i loro nomi. Sta a noi riportarle in superficie, rendere visibile il contributo delle donne nella poesia, nella letteratura, nella storia, in molti casi volutamente oscurato, per pregiudizio, quando non per principio”.
Con questa riflessione Silvia Lorusso, scrittrice e regista, compie un percorso letterario articolato in un ciclo di incontri con l’obiettivo di valorizzare le autrici che hanno inciso nella letteratura e nella storia, pubblicando scritti che costituiscono parte del patrimonio artistico e culturale che ci appartiene come individui e come società. Nell’incontro “Scrittrici dimenticate”, a cura dell’associazione Le Muse Orfane, che si svolgerà giovedì 22 novembre alle 20.30 al Casello di guardia di Porcia, nell’ambito della Settimana contro la violenza sulle donne – progetto realizzato col coordinamento dell’assessorato Pari opportunità del Comune di Pordenone, col sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con Uti del Noncello, Carta di Pordenone, Associazione Voce Donna, In prima persona – uomini contro la violenza, Cinemazero, Teatro Comunale Giuseppe Verdi, Circolo della stampa di Pordenone – la scrittrice definirà il profilo delle autrici delineando la loro connotazione storica e biografica, soffermandosi sul loro vissuto e sulle loro opere, supportata dalle letture a cura di Clelia Delponte.
In particolare verranno prese in esame Vittoria Aganoor Pompilj, Paola Drigo, Sibilla Aleramo, Anna Banti. Vittoria Aganoor Pompilj, nobile poetessa di origini armene è una delle figure più interessanti del panorama lirico dell’Ottocento. Considerata da Benedetto Croce una scrittrice spontanea e fresca, fu per lunghi anni reputata tale dalla critica letteraria, fino agli anni ’70, quando la sua opera venne rivalutata anche alla luce di un’edizione parziale delle sue lettere: Vittoria aveva sempre rifiutato l’immagine di poetessa immediata e spontanea e dichiarava di scrivere “di testa” e non con il cuore. Infatti, le sue liriche sono pienamente inserite nelle correnti letterarie del suo tempo, e mostrano richiami a Gabriele D’Annunzio, ai Crepuscolari, all’amato Giacomo Leopardi, e agli amici Nencioni e Domenico Gnoli. Paola Drigo, nata a Castelfranco Veneto nel 1876, è una scrittrice che mostra una sensibilità profonda alla questione sociale, in particolare alla causa femminile e alla dolente miseria del mondo subalterno contadino, al quale appartengono molti suoi personaggi tra cui Maria Zef. Sibilla Aleramo, pseudonimo di Rina Faccio, nasce ad Alessandria nel 1876. Fu autrice di Un amore insolito, il romanzo cardine dell’emancipazione femminile agli inizi del secolo, e Una donna. La sua figura rimane centrale per una riflessione sull’identità letteraria femminile. Anna Banti nasce a Firenze nel 1895, ed è una scrittrice di fortissima personalità, indaga sulla condizione della donna moderna, ma spesso predilige le ricostruzioni storiche alla contemporaneità. L’ingresso è libero.
Clelia Delponte 3470349679