Si è riunita in sala giunta per la prima volta praticamente al completo (due gli assenti giustificati) sabato 24 novembre alle 11.30 in Sala Giunta il comitato scientifico della grande mostra dedicata a Giovanni Antonio de’Sacchis detto il Pordenone, presieduta dall’assessore alla cultura del comune di Pordenone Pietro Tropeano.
Erano dunque presenti il prof. Michel Hochmann (Ecole Pratique des Hautes Etudes, Parigi), il prof. P.M. David Ekserdjian (Department of Art and Film, University of Leicester, UK), la dott.ssa Anna Rigoni, conservatrice dei Musei Civici di Pordenone, il prof. Marco Tanzi (Università del Salento), una rappresentante in vece di don Simon
Toffolon per il Museo Diocesano di Arte Sacra, il dott. Paolo Goi, presidente dell’Accademia San Marco, la prof.ssa Caterina Furlan curatrice dell’esposizione, il prof. Vittorio Sgarbi, curatore dell’esposizione, la dott.ssa Paola Marini, storica dell’arte (Gallerie dell’Accademia, Venezia), la dott.ssa Simonetta Bonomi
Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia e la dott.ssa Elisabetta Francescutti, funzionaria della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. La giornata di lavoro è cominciata con i saluti dell’assessore Tropeano, che ha voluto ringraziare i partner della mostra (Regione Friuli Venezia Giulia ed Erpac) e gli sponsor attualmente aderenti al progetto (Camera di Commercio, Electrolux, tas assicurazioni, Cgn, Credit Agricole FriulAdria, Coop Alleanza 3.0).
Tutti al lavoro per realizzare un evento “che inciderà in modo importante nella programmazione culturale regionale del 2019”. Come sottolineato dalla cocuratrice Caterina Furlan sarà una mostra diversa da quella precedente (dell’84), perché metterà in risalto la sua opera mettendola a confronto con quella dei più grandi artisti coevi. “La cosa più difficile sarà ottenere i prestiti dagli altri musei – ha sottolineato. Mi piacerebbe portare la pala di Susegna e La famiglia del satiro, un piccolo dipinto a soggetto profano attualmente introvabile. I proprietari sono morti senza eredi e se ne sono perse le tracce”. Altra sua opera del cuore, che cercherà di portare a Pordenone, è un nudo femminile, frammento di affresco di Giorgione, conservato a Venezia. Sgarbi ha ricordato il concept della mostra che vede il Pordenone “grande fra i grandi” e “profeta del manierismo”. I lavori del comitato, col coordinamento di Villaggio Globale, sono proseguiti per tutta la giornata e hanno compreso un sopralluogo in Galleria Pizzinato e una visita alla mostra di Mario Sironi in Galleria Bertoia.
Clelia Delponte 3470349679