Prosegue la rassegna Musei da ascoltare organizzata da assessorato alla cultura del Comune di Pordenone e associazione musicale Fadiesis col sostegno della Fondazione Friuli, con lo scopo di allargare la platea dei visitatori dei musei offrendo alternative culturali e di tempo libero capaci di stimolare l’attenzione di un pubblico più vasto e con interessi e passioni diverse affinché si possano riscoprire le qualità e le bellezze del patrimonio artistico storico e scientifico cittadino.
Sabato 23 marzo alle 17.30 al Museo Archeologico del Castello di Torre – dove è in corso anche “Questo corpo è un sole”, mostra sull’iconografia di Maria lactans – si esibiranno dunque Giuseppe Barutti al violoncello e Gianni Fassetta alla fisarmonica, con ingresso libero. In programma musiche di J. S. Bach, T. Albinoni, F. Schubert, G. Faurè, E. Morricone, A. Piazzolla.
Il consueto appuntamento dell’ultima domenica del mese al Museo civico d’arte a palazzo Ricchieri, il Palazzo delle meraviglie, in programma domenica 24 marzo alle 16 è invece dedicato a Michelangelo Grigoletti e al suo talento per i ritratti. Contemporaneamente si terrà il laboratorio gratuito per bambini e bambine dai 4 ai 10 anni “Stoffe e superfici: un domino da toccare”.
Il Museo Civico d’arte – in cui è conservata un’importante collezione di pittura veneto-friulana tra cui spicca il Pordenone, affreschi tardogotici e una sezione di scultura lignea tra le più importanti in regione – sarà anche una delle tappe del tour in bicicletta organizzato da Rinascimento Friulano e Aruotalibera in collaborazione col Comune di Pordenone in occasione della giornata Fai di Primavera, sempre domenica 24, all’insegna di Giovanni Antonio de’ Sacchis. Saranno infatti aperte e visitabili la chiesa di Villanova, che conserva i luminosi affreschi della volta e delle pareti dell’abside, realizzati dal Pordenone intorno al 1514, la chiesa di Vallenoncello, contenente una delle opere fondamentali per ricostruire il periodo giovanile dell’artista (1513) e l’oratorio di Corpus Domini dove si ipotizza possa esserci un’opera del giovanissimo Pordenone, forse tra le prime, il Duomo Concattedrale di San Marco, che custodisce diversi lasciti di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone e di suo genero, Pomponio Amalteo.
Clelia Delponte 347/0349679