La mostra Femmes 1900 allestita in Galleria Bertoia racconta – attraverso l’arte – un periodo storico di svolta per le donne, che ha significato libertà e diritti, pensiamo solo a quello di voto. Diritti e libertà da non dare mai per scontati e per i quali se tantissimo è già stato fatto, tanto ancora rimane da fare.
Come l’art Nouveau ha segnato una frattura profonda e incolmabile con la vecchia arte europea diventando un trampolino per la modernità dei ruggenti anni 20, che ci hanno proiettato nella contemporaneità, così anche la donna in quegli anni ha conquistato nuovi spazi aprendo il cammino, non ancora concluso dell’emancipazione e dell’autodeterminazione.
Partendo da queste riflessioni l’assessorato alle pari opportunità del Comune di Pordenone assieme al Protocollo dei 50 comuni ha tratto ispirazione da questa mostra, che vede le donne emanciparsi dai rigidi stilemi ottocenteschi per declinarsi in moltissime forme e visioni (ammaliatrice, vampira, fata, dominatrice,schiava, santa, simbolo di arti, passioni e virtù) per proporre un percorso sulle donne di ieri e di oggi.
Protagonista del primo dei tre incontri, tutti con ingresso libero, sabato 11 maggio alle 19 in Galleria Bertoia sarà il giornalista Paolo Mosanghini e il suo libro (s)Badanti, nel quale affronta con ironia e disincanto il mondo delle donne che si prendono cura. Donne spesso sospese tra due mondi e due culture, “esempio di integrazione sociale, culturale e gastronomica”.
Un tema serio, che implica una serie di analisi sociologiche ed economiche, che Mosanghini, da laureato in sociologia e giornalista riporta in calce, dando però spazio alle storie, agli episodi, belli e meno belli, simpatici o no, curiosi, veri, caricaturali, sorprendenti, che costituiscono l’ossatura del libro. Tanti spunti rubati alla quotidianità, scritti in racconti e fissati dalle vignette satiriche del giovane illustratore Edoardo Paolino Zuliani, per affrontare l’argomento da un’angolatura nuova e anche per sorridere assieme alle stesse badanti, donne che con sacrificio lasciano per mesi le proprie famiglie per entrare nelle nostre. Storie scritte col cuore in mano, da una persona curiosa a cui piace osservare la realtà. La serata – moderata da Clelia Delponte – si arricchisce con gli interventi corali del Coro San Marco (Società Musicale Orchestra e Coro San Marco) e coreutici di Passione Arte Danza.
Giovedì 20 giugno, alle 18.30 sotto la Loggia del municipio ci sarà una conversazione (con aperitivo offerto da Piera Martellozzo) con “Donne che danno i numeri”, due donne che hanno raggiunto posizioni apicali in un mondo ancora estremamente maschile come la finanza e l’economia, ovvero Maria Clara Tucci e Lorena Bison.
L’ultimo appuntamento – il 5 luglio sotto La loggia – sarà incentrato su Nellie Bly, pioniera del giornalismo d’inchiesta proprio a cavallo tra i due secoli, che verrà raccontata da Valerio Marchi in una avvincente conferenza spettacolo con le letture di Alessandra Pergolesi.
Clelia Delponte
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