Venerdì 14 e sabato 15 giugno la Fondazione Benetton Studi Ricerche, in collaborazione con il Teatro del Pane, il CPIA Alberto Manzi-Centro Provinciale Istruzione Adulti e la Casa Circondariale di Treviso, propone due serate di musica e teatro, ispirate a Raymond Queneau, Giorgio Gaber e Pino Roveredo, per riflettere sui “Quotidiani cambiamenti”, sulle situazioni che la vita pone davanti e sulle possibilità di capovolgere la sorte, che talvolta vengono concesse.
Gli appuntamenti si svolgeranno nella piazza delle Prigioni di Treviso, la piazza dietro l’ex tribunale, ora sede di Edizione srl, che torna così ad aprirsi alla città.
La prima serata, in programma venerdì 14 giugno alle ore 21, propone I Signori G, un concerto/spettacolo di Mirko Artuso, dedicato a Giorgio Gaber e alla sua straordinaria visione delle faccende umane, con i Flexus (Gianluca Magnani, voce chitarre acustiche e elettriche; Daniele Brignone, basso elettrico e acustico; Enrico Sartori, batteria percussioni e cori; Davide Vicari, sax pianoforte melodica flauti) e con tre attori che del teatro civile hanno fatto la loro cifra artistica: Giuliana Musso, Mirko Artuso, Bruno Lovadina.
Racconta Artuso: «I Signori G” e? un titolo ironico, quasi paradossale, per raccontare di un personaggio che in piu? di quarant’anni di carriera e in trenta di teatro-canzone ha sempre espresso le proprie idee in modo coerente, sincero, difendendo coraggiosamente il proprio pensiero dai compromessi a cui tanti altri artisti hanno inevitabilmente ceduto. Giorgio Gaber ci manca, ma al tempo stesso è presente; è un artista che ha saputo dare una chiara indicazione: raccontare la verità in piena libertà, stimolando un impegno con la riconosciuta maestria di rompere gli schemi».
I Flexus arrivano da Carpi (Modena) e sono un gruppo attivo da piu? di dieci anni. Alle loro spalle cinque album, centinaia di concerti in Italia e all’estero, opening acts e numerose collaborazioni con artisti di fama nazionale e internazionale, partecipazioni a importanti festival quali Il Tenco Ascolta, IMArts e Musicultura.
Il secondo spettacolo, in programma sabato 15 giugno (con tre repliche alle ore 18, 19 e 20) è dedicato a Esercizi di Stile di Raymond Queneau e al poeta e scrittore Pino Roveredo, oltre che al rapporto umano instaurato nel corso degli ultimi mesi con i detenuti della Casa Circondariale di Treviso durante il laboratorio teatrale condotto da Mirko Artuso e Bruno Lovadina. E saranno proprio loro, gli allievi attori della Casa Circondariale, i protagonisti dello spettacolo (regia di Mirko Artuso, musiche di Sergio Marchesini e Matteo Artuso), con gli attori Bruno Lovadina, Marco Guzzonato, Mirko Artuso e la partecipazione straordinaria di Pino Roveredo. Dall’esperienza del laboratorio è nato infatti questo divertimento teatrale per una location davvero singolare: grazie alla preziosa collaborazione della società Mom, un autobus di linea sarà l’ambientazione in cui il pubblico si troverà a stretto contatto con i diversi personaggi che interpreteranno i racconti del quotidiano narrati da Queneau.
Una divertentissima sperimentazione sull’uso del linguaggio attraverso i vari protagonisti che via via racconteranno, canteranno, declameranno dal loro “punto di vista” lo stesso episodio di vita quotidiana, usando anche i dialetti della lingua italiana e incrociando passato e presente per mettere in scena quegli stupori, quei languori, quei linguaggi comici, teneri, strampalati, inverosimili. Pino Roveredo, vincitore nel 2005 del Premio Campiello con il libro di racconti Mandami a dire, è stato nominato dalla Regione Friuli Venezia Giulia Garante per le persone private della libertà personale. E lui, nato in una famiglia di artigiani a Trieste, passato per una giovinezza contrassegnata dalla voglia irrazionale di andare contro le regole, non ha preso quell’incarico come una semplice onorificenza. Tanto che ha iniziato a girare per le carceri tenendo corsi di scrittura, coinvolgendo i detenuti in alcuni progetti teatrali, facendo sentire loro che, oltre le sbarre, qualcuno non li dimentica. Roveredo quella realtà la conosce bene. Perché ha provato sulla propria pelle la vergogna dell’arresto, l’angoscia delle notti infinite passate in galera. Il tormento dei giorni spesi a rimuginare sul passato e sul futuro. Sul mondo che aspetta al di là delle sbarre e che non perdona mai chi ha sbagliato.
«Gli incontri» dice Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton, «nascono dall’esperienza del progetto “Teatro in carcere” avviato da diversi anni dalla Fondazione assieme al CPIA e al Teatro del Pane e in collaborazione con la direzione della Casa Circondariale del Carcere di S. Bona, un laboratorio teatrale che ha preso vita dalla convinzione che il teatro, nella forma della fruizione e in quella della sperimentazione di forme espressive, possa contribuire ad attuare il principio di “rieducazione” sancito dall’art. 27 della nostra Costituzione, oltre a far conoscere alla società la realtà del carcere».
Gli eventi si terranno nella piazza delle Prigioni, dietro l’ex tribunale di Treviso, piazza del Duomo 19.
In caso di pioggia, lo spettacolo del 14 giugno si terrà nella chiesa di San Teonisto, in via San Nicolò 31, Treviso. Quello del 15 giugno si svolgerà in ogni caso nella piazza delle Prigioni.
Info e biglietti:
Per lo spettacolo del 14 giugno: ingresso unico 10 euro, prevendita in Fondazione Benetton, via Cornarotta 7-9 (lun-ven 9-13,14-18) oppure nel sito www.liveticket.it
Per lo spettacolo del 15 giugno: ingresso libero, prenotazione obbligatoria fino a esaurimento dei posti disponibili, Fondazione Benetton, T 0422 5121, fbsr@fbsr.it
Per maggiori informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche, T 0422 5121, www.fbsr.it