Grande successo con proroga fino a gennaio 2020 per l’esposizione “Mauro Fiorese. Treasure Rooms (2014-2016)”. Oltre 24 mila visitatori in circa 100 giorni di apertura che, dal 5 aprile di quest’anno, primo giorno della mostra, hanno fatto visita all’esposizione in programma alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti – GAM.
Un’alta affluenza che ha spinto gli organizzatori a prorogare l’esposizione, che resterà aperta al pubblico fino al 26 gennaio 2020.
“Cittadini turisti ed appassionati – spiega l’assessore alla Cultura Francesca Briani –, avranno la possibilità di poter ammirare, per ulteriori 4 mesi (la chiusura era infatti prevista per il 22 settembre) lo splendido ultimo lavoro dell’artista veronese Mauro Fiorese. Un’esposizione che dall’apertura ha già registrato oltre 24 mila visitatori, confermando non solo l’alta qualità artistica degli scatti di Fiorese, prematuramente scomparso nel 2016, ma anche il positivo percorso intrapreso da questa Amministrazione nel complessivo rilancio della qualità espositiva del sistema museale veronese”. Attraverso ventisei scatti, prodotti da Fiorese dal 2014 al 2016, i depositi dei maggiori musei italiani, in tutto tredici, si mostrano per la prima volta al pubblico in tutta la loro bellezza.
Una finestra aperta sulle più preziose collezioni d’arte, sapientemente custodite negli archivi del Museo di Castelvecchio a Verona, della Galleria degli Uffizi, della Galleria Borghese, del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, di Capodimonte, del Museo Correr e del MART di Rovereto. Le immagini fotografiche in grande formato sono state messe a disposizione dalla Galleria Boxart di Verona, curatrice del progetto artistico.
La mostra, oltre a presentare per la prima volta la serie completa HYPERLINK “https://gam.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=63231&tt=museo” Treasure Rooms di Mauro Fiorese, invita il visitatore a riflettere sulle funzioni chiave dei depositi, in un omaggio alla straordinaria storia dell’arte italiana e al grande lavoro svolto dietro le quinte dei musei d’eccellenza.
L’introduzione al percorso espositivo accompagna lo spettatore dietro le quinte del progetto, attraverso immagini e proiezioni video inedite, riavvolgendo idealmente la pellicola di tre anni di viaggio (2014-2016) all’interno dei Sancta Santorum della Grande Bellezza italiana.
Quelle di Fiorese sono immagini che richiamano la pittura “alta”, grazie alle scelte compositive, alle pennellate di luce, ma soprattutto alla stampa su carta cotone, racchiusa in vetri museali e cornici lignee con targhetta ottonata che diventano parte integrante dell’opera, conferendo un astratto stile solenne, che non combacia tuttavia con alcun periodo storico definito. Immagini di grande fascino che raccontano l’enorme parte invisibile dei grandi Musei. Un “sommerso” che offre linfa all’emerso e che conferma la ricchezza dei patrimoni museali.
La mostra, oltre a presentare per la prima volta la serie completa Treasure Rooms di Mauro Fiorese, invita il visitatore a riflettere sulle funzioni chiave dei depositi e sul loro potenziale: da quello fisico di accumulazione delle opere alla necessaria catalogazione, dall’interscambio inteso come l’osmosi tra visibile e invisibile fino alla magia di cui sono carichi questi «serbatoi di sorprese» (la definizione è di Salvatore Settis) restituita dai ritratti “ambientali” di Fiorese.
Mauro Fiorese. Treasure Rooms (2014-2016), a cura di Patrizia Nuzzo, Curatore Responsabile delle Collezioni d’Arte Moderna e Contemporanea della GAM e di Beatrice Benedetti, Direttore Artistico della Galleria Boxart, è una mostra promossa dai Civici Musei del Comune di Verona in collaborazione con la Galleria scaligera Boxart, con il patrocinio di ICOM-Italia e del FAI Delegazione di Verona.
Il catalogo – edito da Franco Cosimo Panini – completa la presentazione delle emozionanti opere di Fiorese con gli interventi di Elisabetta Barisoni, Beatrice Benedetti, Clarenza Catullo, Anna Coliva, Michele Coppola, Mauro Fiorese, Tiziana Maffei, Paola Marini, Alessandra Mottola Molfino, Patrizia Nuzzo, Riccardo Passoni, Angela Andreina Rorro, Francesca Rossi, Valeria Sanpaolo, Massimo Osanna. Una coralità di voci che approfondiscono i temi suggeriti dalle opere presenti in mostra.
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