Tintoretto a Lecco per l’Avvento e il Natale. Nel cinquecentesimo anniversario della nascita del maestro veneziano (Jacopo Robusti, 1518/1519-1594), arriva in città “l’Annunciazione del Doge Grimani”, un capolavoro maestoso, carico di significati spirituali e di segreti artistici. Un evento unico per gli amanti dell’arte perché questa Annunciazione, di proprietà di un collezionista privato, solo tre volte negli ultimi cento anni è andata esposta pubblicamente.
L’obiettivo della parrocchia San Nicolò di Lecco/Comunità Pastorale Madonna del Rosario che organizza l’esposizione è offrire all’intera città una particolare riflessione sul mistero cristiano del Natale, in particolare su Dio che grazie al “si” di una donna assume la natura umana e diventa partecipe della nostra vicenda terrena, attraverso l’esposizione guidata di un capolavoro artistico che sappia anche suscitare un interesse e una visibilità di livello nazionale. L’iniziativa si intitola “Il Mistero nell’Arte” ed è promossa in collaborazione con il Comune di Lecco. Viene proposta quest’anno per la prima volta ma intende diventare un appuntamento fisso, grazia alla collaborazione di numerosi sostenitori del territorio (aziende e privati) che hanno creduto nel progetto.
Il progetto “Il Mistero nell’Arte” si è reso possibile grazie anche a numerosi partner tecnici. A guidare il progetto mons. Davide Milani prevosto di Lecco, Giovanni Valagussa conservatore alla pinacoteca dell’Accademia Carrara di Bergamo e docente all’Università Cattolica di Brescia (curatore artistico), Laura Polo docente di Storia dell’arte al Liceo Manzoni di Lecco (formazione e didattica), Giorgio Melesi architetto (progetto espositivo), Giorgio Cortella (comunicazione), Susanna de Maron (segreteria), Giancarlo Ferrario (Gruppo Netweek) e Simona Piazza Assessore alla cultura del Comune di Lecco. ?
L’opera JACOPO ROBUSTI detto TINTORETTO “Annunciazione del doge Grimani”, olio su tela, (cm. 277,5 x 171,5 x 3,5). Il dipinto rappresenta l’Annunciazione a Maria da parte dell’Arcangelo Gabriele. La scena si svolge in una stanza ampia ed elegante, arredata con cura e con una grande finestra a vetri aperta su un paesaggio lontano di montagne. Si notano in particolare il sontuoso inginocchiatoio di Maria, con un Libro d’Ore appoggiato aperto, la cesta con i panni in primo piano e la seggiolina con il cuscino da ricamo. L’angelo che scende in volo ha nella sinistra un giglio candido, segno di purezza e al centro in alto la scena è illuminata dalla colomba dello Spirito che scende in volo in un alone di luce abbagliante. Ignota la commissione originaria del dipinto, sappiamo che verso il 1750 apparteneva al doge Pietro Grimani (in carica dal 1741 al 1752).
In quella collezione fu inciso da Pietro Monaco nel 1763 che nella scritta in calce ne indica già esplicitamente l’attribuzione a Jacopo Robusti detto Tintoretto. Passa poi alla collezione Lechi a Brescia dove si trova intorno alla metà dell’Ottocento, in seguito a Vienna nella collezione Castiglione (1910), da lì in Germania nel 1924 prima a Berlino, poi al Castello di Ramholz quando diviene con altri dipinti proprietà di Hermann Goering e infine alla Alte Pinakothek di Monaco. Venduto dal museo bavarese nel dopoguerra con altre opere della ex collezione Goering, il dipinto approda infine in Italia dove viene esposto a Firenze alla Mostra dell’Antiquariato di Palazzo Strozzi del 1967 ed è in seguito battuto in asta nel 1989, passando nella collezione attuale. Dopo un’importante segnalazione di Roberto Longhi che la giudica un’opera giovanile, l’Annunciazione è sempre stata considerata pienamente autografa.
Solo nella scheda di Paola Rossi del 1982 (R. Pallucchini – P. Rossi, Jacopo Tintoretto: le opere sacre e profane, 1982) si ipotizza cautamente che possa esservi l’intervento del figlio di Jacopo, cioè Domenico Tintoretto. In realtà restando ad oggi piuttosto sfuggente l’identità di Domenico e soprattutto in considerazione dell’alta qualità pittorica di alcuni passaggi eccezionali come la figura dell’angelo in volo oppure delle idee del tutto originali della finestra con i vetri antichi tondi di Murano o della naturalistica cesta in primo piano, si deve immaginare una esecuzione autografa di Jacopo, forse coadiuvato dalla bottega in alcune parti secondarie, come era prassi normale nella sua vastissima attività.
Il vistoso pentimento nella posizione della mano sinistra di Maria (chiaramente visibile nelle indagini all’infrarosso) contribuisce a confermare l’ideazione in prima persona da parte di Jacopo. Per la cronologia è probabile che ci si trovi piuttosto vicino proprio a un’altra versione dello stesso tema, la Annunciazione della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, dipinta da Tiziano; il nostro dipinto dovrebbe essere stato eseguito da Tintoretto intorno al 1555-1556. L’evento Il capolavoro di Tintoretto sarà esposto a Lecco nella sala della fototeca del Palazzo delle Paure, sede espositiva comunale, dal 6 dicembre al 2 febbraio 2020. Il vernissage è in programma il 5 dicembre alle 17, nella vigilia di San Nicolò, Santo Patrono della Città. “Il Tintoretto rivelato” è il suggestivo titolo della mostra che sintetizza una serie di aspetti insiti nella tela maestosa (278×171 cm).
Il carattere eccezionale dell’evento artistico è dato inoltre da alcune scoperte emerse nel corso dell’accurata indagine del dipinto, compiuta in vista dello spostamento a Lecco, attraverso una approfondita campagna fotografica. L’allestimento è curato dallo studio di architettura Giorgio Melesi ed è stato studiato per favorire un incontro “per gradi” all’opera, con un’attenzione alla valorizzazione e all’approfondimento di tutti i suoi aspetti iconografici e dei loro relativi significati. Al fine di consentire una fruizione particolarmente originale delll’opera è previsto l’utilizzo delle più avanzate tecnologie multimediali, rese possibili grazie alla collaborazione con Fondazione Clerici, Politecnico di Milano – Polo di Lecco e Univerlecco.
L’esposizione, che ha avuto la collaborazione del Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano, di Univerlecco, della Camera di Commercio di Como-Lecco e dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Lecco, vedrà un intenso coinvolgimento dei giovani e della scuola: saranno gli studenti delle medie superiori di Lecco a farsi guide e “annunciatori” dei significati più nascosti dell’opera, attraverso un percorso di alternanza scuola-lavoro reso possibile grazie alla collaborazione del Comune di Lecco.
Dal 06 dicembre 2019 al 02 febbraio 2020
arte antica
Location
PALAZZO DELLE PAURE
Lecco, Piazza XX Settembre, 22, (Lecco)
Biglietti
€ 2 GRATUITO: Disabili e loro accompagnatori, Studenti scuole di Lecco, Bambini di età inferiore ai 6 anni, Studenti universitari con University Student Card, Soci Fai e TC, Possessori di Wow Card, Clienti Trenord, Possessori di Tessera Abbonamento Musei Lombardia e Valle D’aosta e Formula Extra, Giornalisti con tessera di riconoscimento, 1 accompagnatore per gruppi ogni 15 persone. Tutte le visite sono guidate. Durata: 20 minuti. Max 15 persone Prenotazione per gruppi: segreteria@tintorettorivelato.it
Orario di apertura
Da martedì a venerdì ore 9:30 – 19, Sabato e Domenica ore 10:00 – 19, Chiuso il lunedì e il 25/12/2019
Vernissage
5 dicembre 2019, ore 17, su invito
Sito web
https://tintorettorivelato.it/
Ufficio stampa
Welcome srl
Fonte: Exibart