Sono tante le difficoltà che la popolazione deve affrontare durante questa emergenza dovuta al Covid 19. In particolare, per le donne vittime di violenza l’obbligo di restare a casa praticamente 24 ore su 24 con uomini violenti e maltrattanti, si configura come un ulteriore dramma. Senza contare che l’isolamento in casa può contribuire ad acuire tutte le situazioni di conflitto e disagio già in atto o magari latenti.
“Oggi più che mai – afferma l’assessora alle pari opportunità Guglielmina Cucci del Comune di Pordenone, nonché referente Anci Fvg del tavolo per le politiche di genere – non possiamo lasciare sole le donne che subiscono violenza. Una violenza che, lo ricordiamo, ha tanti volti – fisica, economica, sociale, sessuale, psicologica – e che in questi giorni rischia di venire sottovalutata in relazione alla gravità dell’emergenza sanitaria in atto e rischia di passare ancora più sotto silenzio, chiusa nelle case. Per questo vogliamo ricordare che il numero antiviolenza e antistalking 1522 promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del consiglio è sempre attivo ed è anche possibile scaricare la relativa app e chattare con le operatrici, nel caso sia impossibile telefonare. Senza dimenticare che a Pordenone si può sempre contattare il Centro antiviolenza Voce Donna al numero 0434.21779 (dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19) e per emergenze al numero 334 3295364 (attivo h24). Anche se la sede non è attualmente aperta al pubblico, le case rifugio sono attive e fruibili. Gli uomini che si sentono in difficoltà nel gestire le proprie emozioni, convogliandole in aggressività (fisica o psicologica) nei confronti dei propri familiari, possono chiamare per un supporto l’associazione In Prima Persona, Uomini contro la violenza sulle donne al numero 327 337 7060, dal lunedì al venerdì, dalle 18 alle 21”.
Il numero 1522 è promosso in modo particolare in questi giorni di emergenza, anche dalla campagna social “Libera puoi”. Lo spot è stato realizzato grazie al contributo degli artisti Caterina Caselli, Paola Cortellesi, Marco D’Amore, Anna Foglietta, Fiorella Mannoia, Emma Marrone, Vittoria Puccini, Giuliano Sangiorgi, Paola Turci, che hanno generosamente risposto all’invito del Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia, a condividere e diffondere con ogni sforzo il messaggio che anche durante l’emergenza da coronavirus è possibile sottrarsi alla violenza e chiedere aiuto rivolgendosi al numero 1522. Da parte sua la Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha inviato una Circolare a tutte le Prefetture perché possano essere individuati e resi disponibili ulteriori alloggi destinati alle donne vittime di violenza, con la garanzia della necessaria sicurezza sanitaria.
Per superare le difficoltà dovute al distanziamento sociale volto a contenere la diffusione dell’epidemia da Covid-19, con la Circolare si invitano i Prefetti, con il coinvolgimento dei Sindaci e delle associazioni che operano sul territorio, a individuare, o a confermare laddove già esistenti, nuove soluzioni alloggiative, anche temporanee, nelle quali offrire ospitalità alle donne vittime di violenza che per motivi sanitari non possono trovare accoglienza negli esistenti Centri Anti Violenza e nelle Case Rifugio. Ciò è possibile in base all’articolo 6 del decreto legge 17 marzo 2020, che prevede la requisizione in uso, anche temporaneo, di strutture alberghiere o altri immobili idonei per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, nei casi in cui le misure stesse non possono essere attuate presso il domicilio della persona interessata. Pertanto, nel caso si trovino in situazione di difficoltà ad offrire accoglienza alle vittime, i Centri Anti violenza e le Case Rifugio possono rivolgersi alle Prefetture per trovare adeguate soluzioni. Il Dipartimento per le Pari Opportunità mette a disposizione risorse straordinarie per la copertura degli oneri.
Clelia Delponte 3470349679