Jazz is Back! è il primo spettacolo dal vivo davvero significativo in Italia in un teatro e il primo concerto jazz dal vivo di una certa importanza in Italia e in Europa dopo il lockdown. Tant’è che I-Jazz, l’associazione dei festival jazz nazionali, annuncerà la ripresa dei concerti di jazz in Italia partendo da questo evento, che si terrà nel più antico teatro coperto al mondo, il Teatro Olimpico di Vicenza, con entrata “fisica” esclusiva e gratuita riservata agli operatori sanitari.
Lunedì 15 giugno sarà una data simbolica: in tutta Italia potrà riprende la vita nei teatri e nei luoghi dello spettacolo dal vivo, dopo oltre tre mesi di chiusura per l’emergenza sanitaria. In questa occasione di grande significato, il Teatro Olimpico di Vicenza sarà tra i primi in Italia a riaprire i battenti al pubblico e ai lavoratori dello spettacolo. Lo farà con un evento straordinario, il concerto Jazz is Back!, che segnerà il ritorno di grandi musicisti sul palco dell’Olimpico a un mese dall’annullamento del festival Vicenza Jazz, avvenuto in conseguenza delle misure di contenimento della pandemia.
Concerto per gli operatori sanitari
Il concerto avrà la forma di una piccola maratona, con ben quattro formazioni che si succederanno sul palco, coinvolgendo alcuni dei massimi protagonisti del jazz italiano, raccolti in tre duetti (Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura, Claudio Fasoli e Paolo Birro, Gianluigi Trovesi e Umberto Petrin) e un trio (Luca Aquino, Giovanni Guidi e Flo).
Tutto il pubblico presente in sala sarà costituito esclusivamente da operatori sanitari (medici, infermieri e amministrativi che in questi ultimi mesi hanno lavorato per l’emergenza del Covid-19). Il concerto sarà a loro dedicato dal Comune di Vicenza e da Trivellato Spa (che lo organizzano con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza) L’accesso al Teatro Olimpico sarà quindi strettamente su invito, con ingresso gratuito. Il concerto si svolgerà nel più rigoroso rispetto delle normative e ordinanze per gli spettacoli dal vivo, compresa l’applicazione della distanza di sicurezza tra gli spettatori, in seguito alla quale i posti disponibili saranno limitati a un centinaio. Gli strumentisti “a fiato” staranno ad almeno due metri di distanza sia dal pubblico che fra di loro.
Diretta streaming
Il concerto sarà comunque fruibile anche da chi non potrà essere in teatro: sarà infatti trasmesso in diretta streaming sulle pagine social di Vicenza Jazz (www.facebook.com/vicenzajazz/) e in diretta televisiva su TVA (canale 10 del digitale terrestre per il Veneto, canale 273 per le province di Trento e Bolzano; canale 832 su satellite Sky e Tivù Sat a livello nazionale), oltre che sul web tramite le app di TVA per Ios e Android.
Gli artisti
Tutti gli artisti, assolutamente rappresentativi del jazz made in Italy, sia per stili che per differenze generazionali, sono a vario titolo molto legati a Vicenza e al Teatro Olimpico in particolare. Tutti sono comunque molto noti internazionalmente tanto da poter dire che questo è certamente il più importante dei primi eventi in ambito jazzistico, post-lockdown in Europa.
Il duetto di Paolo Fresu con il bandoneonista marchigiano Daniele di Bonaventura è sinonimo di lirismo venato di mistero: siamo di fronte a una versione dark ed essenziale dell’universo sonoro di Fresu, la tromba più amata del jazz italiano. Tra tempi sospesi e linee fluttuanti, l’intersezione dei mood davisiano-mediterranei di Fresu con gli ingredienti sudamericani introdotti dallo strumento a mantice produce una struggente tensione melodica.
Il sassofonista e clarinettista Gianluigi Trovesi e il pianista Umberto Petrin hanno scritto pagine importanti del jazz italiano sia individualmente che con il loro duo, documentato su dischi che esaltano la capacità di lavorare con la massima fantasia sulle formule del jazz ma anche della musica colta e popolare. È significativo che Trovesi provenga dal paese bergamasco di Nembro, uno dei simboli del Covid-19, nel momento più tragico.
Il pianista Giovanni Guidi, che tra i giovani (ormai adulti) jazzisti italiani è quello che sta riscuotendo i più ampi consensi, anche in virtù della collaborazione con Enrico Rava sin da quando era adolescente, è il trait d’union tra il trombettista Luca Aquino e la cantante Flo, suonando con entrambi in altri organici. Riuniti assieme, i tre faranno con ancor più intensità quel che è per loro spontaneo: guardare oltre i confini del jazz mainstream.
Il duo formato da Claudio Fasoli (sax) e Paolo Birro (pianoforte) pone uno di fronte all’altro due solisti impeccabili e profondi: il veneziano (ma trapiantato a Milano) Fasoli è passato dai fasti dei Perigeo negli anni Settanta ai vertici del jazz europeo nei decenni a seguire; Birro, che a Vicenza è letteralmente di casa, è tra le voci più autorevoli, raffinati e stilisticamente pertinenti del piano jazz italiano.
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