È una raccolta di scritti brevi, pura vis comica, quella che lo scrittore Carlo Barbieri, vincitore del premio Umberto Domina per la letteratura umoristica, ci regala nel suo ultimo libro “Siculo Babbio. Fantasie, discursi di cafe’, miniracconti e persino minigialli” per Nuova Ipsa Editore. Storie esilaranti, di diversa durata, come recita fra parentesi il sottotitolo: “tutti con il tempo di lettura: cosi in bagno, in metro o in sala d’attesa vi regolate”.
Sì, perché si tratta di racconti che si leggono tutti d’un fiato. Alcuni strizzano l’occhio alla quotidianità, come “Il controllino”, che indirettamente rimanda al legame dell’autore con la sua Palermo, oppure “La rapina con la Coca Cola” e “L’ospite”. Altri calano il lettore in un’atmosfera surreale, come “La cavalla di Garibaldi” e “L’intervista (immaginaria) ad Andrea Camilleri per la giornata senza tabacco”, quest’ultimo scritto molto tempo prima della scomparsa del grande Maestro e oggi divenuto un affettuoso omaggio alla memoria. Fra le storie, non poteva poi mancare un riferimento al commissario Mancuso, protagonista dei suoi gialli. La prefazione è scritta da Guido Clericetti, scrittore, disegnatore e autore televisivo, che definisce il libro “il lavoro di un raccontatore intelligente e colto e arguto” in cui i racconti hanno lo stesso effetto delle ciliege: una tira l’altra.
Estratto da “La rapina con la Coca Cola”.
[…] Mi giro di scatto e mi trovo davanti due occhi iniettati di sangue in una faccia da 41bis su un corpo da sollevatore di pesi. Brandisce un oggetto rosso… e mi si ferma il respiro: e? una pericolosissima lattina di Coca Cola.
Il delinquente strilla “I picciuli d’a cassa!” con una voce acuta alla Pino Daniele. Non me l’aspettavo, scoppio a ridere e lui s’incazza.
– Chista è Coca Cola, i picciuli o v’ammazzu a tutti!
Ho voglia di fare bella figura con la farmacista, magari dopo si mette d’impegno e mi trova la Simbiocetina. Ed eccomi nel ruolo di attempato Cavaliere Bianco.
– Ehi! Non vede che sto parlando con la signora?
– Chista è ’na rapina!
– Non mi interessa. Ho l’ottantanove e tocca a me.
– E dopo il signore ci sono io che ho il novanta – si inserisce una agguerrita minimo-ottantenne appoggiata a un basto- ne che ha l’aria di non servirle solo da sostegno.
Il rapinatore ha un attimo di esitazione, poi afferra la lin-guetta della lattina e fa l’atto di strapparla:
– ’A linguetta, tiro!
– E noi moriamo nell’esplosione, ma lei fa una fine peggiore. Squagliato nell’acido fosforico.
– Chi cazzu dici?
– Squagliato nell’acido fosforico. H3PO4. Sono un chimico, lo conosco benissimo. Attacca pure la ruggine, pensi che puo? fare a un uomo.
– E n’a Coca Cola c’è acitu surforico?
– Ho detto “fosforico”. Certo che c’è, è scritto sull’etichetta. – Minchia…
Mentre la fronte gli si riempie di goccioline di sudore, comincia a rimpicciolire rapidamente, come se si stesse sgonfiando, mentre la lattina di Coca Cola diventa sempre piu? grossa. Adesso e? alto come uno degli orribili birilli colorati del Foro Italico di Palermo e non si puo? piu? muovere, schiacciato dalla lattina che ormai sembra un bidone…
…e ticchetta.
– Madunnuzza bedda! E ora chi fazzu? – piagnucola disperato dal pavimento il mini-rapinatore.
[…]
Nuova Ipsa Editore
Pagine: 170
Prezzo: € 14,00
Carlo Barbieri è nato nel 1946 a Palermo. Ha vissuto nel capoluogo siciliano, a Catania, Teheran e Il Cairo. Ora risiede a Roma ma torna spesso nella sua terra dalla quale non si è mai davvero separato. Ha scritto le raccolte di racconti Pilipinto-Racconti da bagno per Siciliani e non e Uno si e uno no; i thriller La pietra al collo (Todaro Editore, ripubblicato con I Noir de Il Sole 24 Ore); Il marchio sulle labbra, Assassinio alla Targa Florio e La difesa del bufalo, pubblicati con Dario Flaccovio Editore, e Dieci piccoli gialli, una raccolta di mini-thriller per bambini edita da Einaudi Ragazzi. Sue opere sono state premiate in diverse manifestazioni, fra le quali Giallo Garda, Città di Torino, Scerbanenco@Lignano, Città di Cattolica, Città di Sassari, Umberto Domina. Collabora con testate giornalistiche.
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