Alberto Jori, professore di filosofia all’università di Tubingae filosofia antica all’Università di Ferrara, torna in libreria con un nuovo saggio: “Maternità negata. La vulnerabilità femminile nella Cina antica”, pubblicato da Nuova Ipsa Editore.
L’opera è sostanzialmente suddivisa in due parti: nella prima l’autore aiuta il lettore italiano a familiarizzare con il mondo e la cultura cinese tradizionali, soffermandosi sul teatro classico, la vita familiare e la condizione della donna nella Cina antica. Nella seconda propone il dramma “Il cerchio di gesso” di Li Hing-Tao, nella versione italiana e in lingua cinese, uno dei capolavori indiscussi del teatro cinese. Scritto durante il periodo della dinastia Yùan (1259-1368), questo dramma dal ritmo incalzante tratta della famiglia, dell’amore materno, della giustizia e della corruzione, e soprattutto della vulnerabilità della condizione femminile.
L’eroina riesce a far trionfare la propria causa e a soddisfare la sete di giustizia al termine di grandi sofferenze e superando una terribile prova che mette a nudo il suo cuore e le sue pulsioni più profonde. L’accurato commento di Alberto Jori, pone in luce gli aspetti peculiari della società cinese dell’epoca e sottolinea, al tempo stesso, l’eterna validità dei temi qui affrontati.
Dal libro:
“Nella Cina di quell’epoca, dominava una concezione idealizzata della famiglia: quella della grande famiglia dove vivono in comune più generazioni (nonni, genitori, figli sposati, nipoti, domestici). In tale gruppo, l’individualità è in certa misura soffocata, perché l’unità familiare esige dall’insieme dei suoi membri un rispetto assoluto delle gerarchie fondate sulla generazione di appartenenza e sull’età. La famiglia paradigmatica idealizzata in tal modo è quella ricca e influente delle classi superiori, ossia la famiglia dei letterati, molti membri della quale (i mandarini) servono lo Stato come funzionari. In proposito, si ricordi come nel suo discorso iniziale di autopresentazione la signora Chang ne Il cerchio di gesso puntualizzi con orgoglio che per ben sette generazioni i suoi avi hanno ricoperto cariche elevate, per quanto le disavventure familiari (la morte del marito in giovane età) l’abbiano poi ridotta in una condizione di miseria. Ora, il modello della famiglia dei letterati si è imposto senza difficoltà per lunghissimo tempo in gran parte della Cina, veicolando, assieme alla propria struttura, la morale tradizionale.
Come si è accennato, tale morale si fonda essenzialmente sul rispetto delle gerarchie. In concreto, i più giovani devono obbedienza e rispetto ai genitori e ancora di più ai membri delle generazioni precedenti. I domestici, integrati alla famiglia, sono tenuti allo stesso rispetto e alla stessa umiltà nei confronti dei padroni. D’altronde è questione di grado, ossia di età, di generazione e di grado di parentela. Per ciascun membro della famiglia si prescrive un preciso trattamento. Così, per esempio, non c’era nulla di più disdicevole di uno sposo che mostrasse per la moglie maggior tenerezza di quanta le fosse dovuta. Nella Cina antica, il troppo — nel campo delle relazioni familiari — è altrettanto condannabile del troppo poco, e quella di conformare la propria condotta alla complessa gerarchia dei doveri è un’arte sottile e sapiente, alla quale ben pochi giungono. Soltanto alcuni grandi Santi dell’Antichità arrivarono a una perfetta padronanza di questa disciplina così complessa”.
Nuova Ipsa Editore
Pagine 264
Prezzo: € 16,00
Alberto Jori è professore di filosofia all’Università di Tubinga, in Germania, e filosofia antica all’Università di Ferrara. Nato nel 1965, è uno dei massimi esperti della filosofia e della scienza antiche. Premio dell’«Accademia Internazionale della Storia delle Scienze» di Parigi (la Sorbona) nel 2003 per la sua monografia su Aristotele, e membro di varie accademie, e? autore di numerose pubblicazioni specialistiche, in particolare sulla filosofia e la scienza greca, sulla filosofia della medicina e su quella dell’alimentazione. Presso la nostra casa editrice ha giàpubblicato Panem et circenses. Cibo, cultura e società nella Roma antica (2016); Il pane tra sacro e profano. Metafore dell’alimentazione nel mondo mediterraneo (2016), Dal mito al logos. Venti lezioni di filosofia antica (2017), Pecunia non olet. Potere e ideologia del denaro nell’antica Roma (2018), Il dialogo ippocratico (2018), Andra moi ennepe, Mousa. L’avventura dell’uomo nella letteratura greca (2019), Fede ebraica e cultura ellenisitca (2019).
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