In libreria la storia tanto incredibile quanto vera del gesuita che spiava il Vaticano per conto del PCI Matteo Manfredini, Il gesuita comunista, vita estrema di Alighieri Tondi, spia in Vaticano, Rubbettino, pp. 240, € 15,00.
Se non fosse che quello di Matteo Manfredini è frutto di una lunga e laboriosa ricerca storica, il suo nuovo libro “Il gesuita comunista. Vita estrema di Alighiero Tondi, spia in Vaticano”, appena edito da Rubbettino – complici anche le ben note vicende che, proprio in questi giorni, stanno coinvolgendo la curia romana – sembrerebbe l’ultima avvincente spy-story vaticana.
Invece, Alighiero Tondi, nonostante la congiura del silenzio che si è abbattuta su di lui e sulla sua vicenda è esistito davvero, facendo parlare di sé e mettendo in grande imbarazzo sia il Vaticano che i vertici dell’allora potentissimo PCI. Figura scomoda dunque e dimenticata che il libro di Manfredini riporta alla luce. Già perché la vita di Tondi si è giocata in bilico, in un equilibrio pericoloso – e alla fine non mantenuto – tra due mondi distanti e antitetici.
La vicenda si svolge all’inizio degli anni ’50, quando padre Tondi – approdato alla religione cattolica e al sacerdozio dopo un’infanzia trascorsa in una famiglia non religiosa – gesuita e docente presso la Pontificia Università Gregoriana, nell’aprile del 1952, abbandona improvvisamente la Chiesa per aderire al Partito Comunista Italiano, all’interno del quale avrà un ruolo di tutto rispetto e sarà un brillante oratore durante comizi affollati durante i quali predicherà l’infondatezza della religione, denunciando le infiltrazioni in Vaticano da parte dell’estrema destra. Le ragioni di tale clamorosa abiura restano tuttora avvolte nel mistero.
Attraverso una minuziosa ricerca, da “storico detective”, Manfredini ricostruisce alcuni fondamentali passaggi della vita di Tondi il quale – svela Manfredini nel libro – già prima dell’abiura svolgeva per conto del PCI il ruolo di spia in Vaticano.
A rendere ancora più incredibile la vicenda è però la nuova clamorosa conversione avvenuta dieci anni dopo. Negli anni Sessanta il PCI emargina Tondi, senza fornire alcuna spiegazione. Una situazione questa inaspettata che lo conduce ad un lungo periodo di riflessione che si conclude con un nuovo colpo di scena: il ritorno al sacerdozio.
Il libro di Manfredini non si risolve però unicamente nella storia, per quanto avvincente e affascinante, di Alighiero Tondi, ma traccia anche uno straordinario affresco del secondo dopoguerra, gettando luce su aspetti ancora oscuri dei primi anni della Repubblica Italiana, dagli intrecci tra destra neofascista e mondo cattolico, ai rapporti tra PCI e Cremlino, fino all’attività antisovietica del Vaticano.
Matteo Manfredini ha studiato in Francia, in Australia e in Germania. vie a Bruxelles dove ha lavorato al Parlamento Europeo presso la Casa della Storia Europea.
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