Giovedì 19 novembre alle ore 18, con un approfondimento sulla mappamundi di Fra Mauro, uno dei più preziosi cimeli della cartografia rinascimentale, si conclude il ciclo di incontri online sulla piattaforma Zoom, organizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, con la cura di Massimo Rossi, geografo, dedicato alle Mappe! Officine culturali della modernità, e patrocinato dal Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici.
Per partecipare all’incontro su Zoom ci si deve iscrivere attraverso l’apposito link pubblicato nei canali social e nel sito della Fondazione Benetton, www.fbsr.it
Gli iscritti riceveranno via email il link di Zoom per prendervi parte.
Il ciclo di appuntamenti indaga cartografie di epoche diverse e il profondo legame che questi prodotti hanno avuto con la vita dei loro autori, i contesti storici, culturali, scientifici e professionali che ne hanno condizionato e determinato l’esito.
Giovedì 19 novembre alle ore 18 è in programma la conferenza di Angelo Cattaneo (CNR, Roma), La mappa di Fra Mauro, Venezia, 1450: un progetto aperto sul mondo del XV secolo. La mappamundi di Fra Mauro, conservata nella Biblioteca Marciana di Venezia, è uno dei più importanti documenti della cartografia veneziana nel periodo di transizione fra la concezione medievale del mondo e le nuove conoscenze apportate dai viaggi di esplorazione e dalle navigazioni.
Eccezionali sono le dimensioni (196 cm di diametro), così come la ricchezza e la bellezza dell’ornamentazione e la capillarità di un’informazione geografica affidata a un patrimonio di circa 2.500 toponimi e 300 legende, talora corpose, in cui Fra Mauro discute questioni postegli dalle difficoltà di un’impresa assai originale nel coevo panorama cartografico.
L’opera è manoscritta su fogli di pergamena incollati a un supporto ligneo, fittamente annotati di iscrizioni contenenti notizie sui vari luoghi del mondo per come esso era concepito prima della scoperta delle Americhe.
Particolarmente importante, tra le altre cose, la definizione della geografia dell’Africa, basata su disegni e informazioni provenienti da fonti delle quali il frate camaldolese poté disporre in modo esclusivo. Tali informazioni affermano con chiarezza la circumnavigabilità del continente africano mezzo secolo prima che i viaggiatori portoghesi ne sperimentassero la fattibilità. Di grande interesse, ancora, il disegno dell’Asia, basato sulle indicazioni di viaggiatori quali Marco Polo e Nicolò de Conti, mentre di straordinaria importanza appare l’originale “dialogo” che Mauro intesse con la Geografia di Claudio Tolomeo, opera che costituì la pietra di paragone di ogni discorso geografico dal XV secolo in poi.
Piattaforma Zoom.
Iscrizione attraverso l’apposito link pubblicato nei canali social e nel sito della Fondazione Benetton, www.fbsr.it Gli iscritti riceveranno via email il link di Zoom per prendervi parte.
Per maggiori informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche, T 0422 5121, www.fbsr.it
Angelo Cattaneo
Dottore di ricerca presso l’Istituto Universitario Europeo, è un ricercatore del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, presso l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea, ISEM. Il suo lavoro si struttura su due linee principali: la storia della costruzione culturale di spazi, luoghi e frontiere tra XIII e XVII secolo, studiando la cosmografia, la cartografia, la letteratura di viaggio, la nascita degli atlanti e la spazialità delle lingue e delle religioni; la storia degli scambi e delle interazioni culturali tra Europa e Asia, con particolare attenzione alle pratiche missionarie, soprattutto dei gesuiti, nelle regioni connesse all’Impero portoghese.
Tra le sue pubblicazioni si segnalano: la monografia Fra Mauro’s Mappa mundi and Fifteenth-Century Venice (Brepols
2011), le curatele Shores of Vespucci. A historical research of Amerigo Vespucci’s life and contexts (Berlino, Peter Lang 2018), Shores of Matteo Ricci. Europe, China, Japan (Lisbona, CHAM, 2018) e il catalogo dell’omonima mostra presso la Biblioteca Medicea Laurenziana Sguardi globali. Mappe olandesi, spagnole e portoghesi nelle collezioni del granduca Cosimo III de’ Medici (Firenze, Mandragora 2019).
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