E’ un 25 novembre particolare, quello del 2020, segnato dall’emergenza sanitaria, che ha rallentato l’economia, ma non ha rallentato la violenza maschile sulle donne, che anzi in molti casi le ha viste confinate 24 ore su 24 in casa con gli uomini maltrattanti. Anche le iniziative che tradizionalmente caratterizzano il mese di novembre hanno dovuto adattarsi alla situazione contingente.
In particolare il calendario predisposto dal Protocollo dei 50 Comuni con il coordinamento del Comune di Pordenone è stato fortemente ridimensionato, con molti eventi in presenza rinviati a marzo. “La consapevolezza su questi temi di chi amministra è cresciuta e maturata nel tempo, così come la volontà di esserci, per dare un segnale forte e convinto. Lo dimostra il numero delle domande di contributo pervenuto alla Regione sul bando dedicato, sostanzialmente raddoppiato rispetto allo scorso anno – afferma l’assessora alle pari opportunità del Comune di Pordenone Guglielmina Cucci –. A questo si aggiunge l’attenzione dimostrata da Anci Fvg che ha deciso di istituire, per la prima volta, un tavolo per le politiche di genere, che verrà convocato entro la prima metà di dicembre, che permetterà di ampliare il lavoro di rete a tutta la regione, aumentandone la qualità e la pervasività ”.
Il sito del Comune di Pordenone accoglie e raccoglie tutte le iniziative on line nella pagina “Uniti contro la violenza”, in continuo aggiornamento, in virtù di una situazione mutevole. Diverse le iniziative rivolte al pubblico realizzate dalla rete cittadina composta da Assessorato alle Pari opportunità, Commissione Pari Opportunità, Teatro Verdi, Cinemazero, Carta di Pordenone, Voce Donna, Circolo della Stampa Pordenone, Ordine dei Giornalisti Fvg.
Tra esse la colorazione di rosso della bussola del teatro; le pillole video realizzate dalla Commissione Pari opportunità; il manifesto realizzato dal teatro “Insieme per vincere il virus della violenza”; il flash mob virtuale al quale tutta la cittadinanza è invitata a partecipare pubblicando sui social un selfie con un cartello recante gli hashtag di riferimento: #uniticontrolaviolenzasulledonne #25novembretuttiigiorni #contosudite.
Tra gli appuntamenti più tecnici, spicca il convegno on line realizzato dal Comune in collaborazione con l’Ordine degli avvocati sulla violenza di genere al tempo del covid. “Ogni anno cerchiamo, nel nostro piccolo – afferma l’assessora Guglielmina Cucci a nome di tutto il gruppo di lavoro – di fare una piccola rivoluzione. Quest’anno diciamo no alla rappresentazione di una donna debole, fragile, indifesa, con gli occhi pesti e rannicchiata in un angolo, ma con un video emozionale realizzato da Cinemazero, vogliamo divulgare l’immagine di una donna forte, resiliente, con una call to action rivolta alla gente, perché tutti dobbiamo e possiamo contribuire al cambiamento culturale necessario.
Altrettanto significativa è la progettualità che verrà avviata nelle scuole, con un approccio innovativo sulle modalità e nei contenuti, anche in questo caso realizzata dal Comune assieme a Cinemazero. Per combattere la violenza di genere è fondamentale rivolgersi alle nuove generazioni, andando alla radice del problema, ovvero gli stereotipi e dai pregiudizi che ancora gravano sui due generi, penalizzando entrambi”.
A fare da fil rouge alla settimana di iniziative, dunque, un video realizzato da Cinemazero dedicato al costante impegno di numerosi enti del territorio volto a sensibilizzare sul tema della violenza di genere non solo in occasione del 25 novembre, ma tutti i giorni dell’anno.
“In questi mesi Cinemazero – aggiunge Giovanni Lessio, presidente dell’Associazione – ha confermato il proprio impegno nella didattica, mettendo le proprie competenze nel campo della multimedialità al servizio di docenti e dirigenti, affiancandoli nella didattica curricolare. Proprio in quest’ottica, in collaborazione con il Comune di Pordenone abbiamo proposto un interessante laboratorio educativo per scuole primarie del territorio, realizzabile completamente a distanza.
Aiutati da un formatore di Cinemazero gli studenti analizzeranno l’evolversi del ruolo culturale, sociale e familiare della donna nel corso degli anni, facendo ricorso al proprio personale album di famiglia. Attraverso fotografie analogiche di nonne e mamme, fino a prendere in considerazioni quelle più recenti in formato digitale, i bambini e le bambine, grazie anche al linguaggio fotografico, saranno condotti in un’analisi dell’evoluzione della figura femminile nel suo particolare contesto socio-culturale. Un laboratorio che speriamo possa essere sviluppato e proposto nei vari istituti primari del territorio, perché è proprio sensibilizzando i più piccoli che potremo, un domani, avere uomini, donne e cittadini responsabili, capaci di non commettere violenza e denunciare ogni atto perpetrato ai danni delle donne.”
Clelia Delponte 3470349679