Martedì 1 dicembre alle ore 18 si conclude, sulla piattaforma Zoom, il ciclo di incontri online La biblioteca incontra, dedicato alla valorizzazione del patrimonio librario e documentario della Fondazione Benetton Studi Ricerche. L’appuntamento conclusivo porrà l’attenzione sui cataloghi dei vivai, poco noti e indagati, ma in realtà fonti preziosissime per una storia del vivaismo, dei giardini e del paesaggio.
Interverranno, insieme a Francesca Ghersetti, responsabile del centro documentazione della Fondazione Benetton, Filippo Pizzoni, aMAZING_sTUDIO e vicepresidente di Orticola di Lombardia, e Franca Gambini, Accademia Agraria di Pesaro e presidente della Società Italiana Amici dei Fiori.
Per partecipare all’incontro su Zoom ci si deve iscrivere attraverso l’apposito link pubblicato nei canali social e nel sito della Fondazione Benetton Studi Ricerche, www.fbsr.it
Gli iscritti riceveranno via email il link di Zoom per prendervi parte.
Nella storia dei giardini italiani sono noti – e sono stati studiati – i committenti e i progettisti; molto meno noti sono gli esperti orticoltori (quelli che gli inglesi chiamano plantsman), i capo–giardinieri e i giardinieri che hanno contribuito in maniera sostanziale alla realizzazione dei grandi giardini italiani. Ancor meno noti sono gli stabilimenti d’orticoltura e i vivai che dalla metà dell’Ottocento sono stati il primo motore di una stagione, in Italia, di grande crescita del sapere botanico, di evoluzione delle tecniche orticole e di impulso alla creazione di nuovi giardini, anche grazie alle innumerevoli specie esotiche introdotte in Europa, all’affermarsi del collezionismo botanico e allo sviluppo del verde pubblico urbano con la nascita di parchi pubblici in ogni città italiana.
Si tratta di un ambito ancora largamente da studiare, che offre notevoli spunti di interesse, nel quale la redazione e la diffusione dei cataloghi delle produzioni florovivaistiche giocano un ruolo di primaria importanza. Non solo per conoscere la nascita e l’evoluzione di un nuovo mercato, dal punto di vista economico e sociale, o come mezzi di promozione e informazione culturale, ma anche dal punto di vista della sperimentazione e della divulgazione di tecniche colturali innovative. Ma ancor di più, i cataloghi dei vivai rappresentano fonte primaria di studio e conoscenza nell’ambito di discipline come la storia dei giardini e del paesaggio o il restauro di parchi storici, consentendo di comprendere aspetti fondamentali quali, ad esempio, la moda del collezionismo botanico o l’evolversi dell’estetica e del gusto in materia di piante e giardini, dall’Unità d’Italia sino a oggi.
Si tratta di documenti preziosi, raramente disponibili anche nelle biblioteche di settore, presenti negli archivi e nelle biblioteche di professionisti e studiosi – come ad esempio in quella di Ippolito Pizzetti conservata in Fondazione Benetton – che meritano di essere adeguatamente studiati e valorizzati.