Le Celebrazioni veronesi per il Settimo Centenario Dantesco vedono i Musei Civici impegnati su diversi progetti.
Ad annunciarli è l’Assessore alla Cultura della città scaligera, Francesca Briani, insieme alla direttrice dei Musei Civici di Verona, Francesca Rossi.
In primo piano è la proposta di una mostra diffusa, dal titolo Dante a Verona: storie e luoghi della città che per Dante fu «lo primo… refugio e ’l primo ostello». Qui il Poeta giunse nel 1303, beneficiando della «cortesia del gran Lombardo», Bartolomeo della Scala, e vi tornò altre due volte, ospite di Cangrande, cui Dante fu legatissimo, tanto da dedicargli la terza cantica della Commedia.
Il percorso e le tappe della mostra diffusa saranno contenuti in una agile mappa, che sarà una preziosa guida per tutti coloro che intendono visitare sia i luoghi legati alla presenza del poeta in città e alle citazioni nella Commedia, sia quelli che, ancora oggi, aiutano a restituire l’immagine di Verona al tempo di Dante. Non mancheranno, poi, le indicazioni per rintracciare le memorie della secolare presenza dei discendenti del poeta in città e per individuare le testimonianze del crescere del suo mito nel tempo, importante riferimento per l’identità civica e nazionale. Si ricordano qui, citando solo i luoghi principali, Sant’Elena, i palazzi scaligeri affacciati su piazza dei Signori, le Arche scaligere, le chiese di San Zeno, San Fermo e Santa Anastasia.
La mostra Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona presso la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti ubicata proprio nel cuore della città è pensata come nucleo di raccordo dell’itinerario dantesco. In programma dal 23 aprile al 3 ottobre, l’esposizione articolata in sei ampie sezioni espositive presenterà una significativa selezione di opere d’arte e testimonianze storiche per approfondire, in un arco temporale ideale dal Trecento all’Ottocento, due precisi fulcri tematici. Il primo è il rapporto tra Dante e la Verona di Cangrande e il successivo revival ottocentesco di un medioevo ideale; il secondo, strettamente connesso al precedente, è il mito tutto scaligero shakespeariano di Giulietta e Romeo. Su entrambi i temi si fonda ancor oggi la fisionomia urbana e culturale di Verona e si alimenta il suo mito.
A testimoniare la vitalità dell’eredità dantesca ancora oggi molto sentita, verrà allestita presso il Museo di Castelvecchio, custode della statua equestre di Cangrande, una mostra interamente dedicata all’Inferno dantesco rivissuto nelle potenti immagini dell’americano Michael Mazur (1935-2009). Il ricco nucleo di incisioni donate dall’artista alla città di Verona, sarà esposto per la prima volta a vent’anni di distanza dalla prima esposizione al Castello scaligero.
Nel corso dell’anno dantesco questa mostra diffusa presente nella città sarà accompagnata anche da altre iniziative.
Crea, innanzitutto, grande attesa la comunicazione dei risultati dell’indagine condotta dal Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, in accordo e collaborazione con il Museo di Storia Naturale e il Museo di Castelvecchio sul Dna di Cangrande della Scala. Il progetto, che ha un carattere scientifico a forte impronta innovativa e tecnologica, sfrutterà l’analisi del genoma per supportare e integrare la ricostruzione storica della vita del grande scaligero, potendo forse chiarire quali siano state le ragioni di morte del signore di Verona: se cause naturali o avvelenamento.
Per il forte valore simbolico dell’iniziativa, va menzionato il restauro del monumento a Dante Alighieri di Ugo Zannoni in Piazza dei Signori che sarà avviato, a cura della Direzione Musei Civici, insieme alla Direzione Edilizia Monumentale del Comune di Verona e alla Soprintendenza Belle Arti Archeologia e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. Si preannuncia inoltre l’avvio degli interventi di restauro al Mastio di Castelvecchio, in attesa di un finanziamento statale nell’ambito del progetto Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati, in collaborazione con l’Associazione Amici dei Civici Musei d’Arte di Verona.
I Musei Civici e la Direzione Edilizia Monumentale hanno in corso, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti, Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, l’iter per la definizione di un progetto di restauro dell’Arca di Mastino II appartenente al complesso monumentale delle Arche Scaligere. Al progetto collaborano con approfondite ricerche scientifiche multidisciplinari l’Università di Verona, Dipartimenti di Culture e Civiltà e di Informatica e inoltre – grazie alla collaborazione dell’Ufficio UNESCO del Comune di Verona – l’Università di Pavia, Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura – DICAr. Questa iniziativa prevede, preliminarmente, l’esecuzione di un’accurata campagna di indagini scientifiche propedeutiche alla progettazione dell’intervento.
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