I nonni di Simon Goodman appartenevano a una delle dinastie di banchieri ebrei-tedeschi più ricche della Germania, e dopo l’avvento di Hitler al potere vennero deportati e uccisi nei campi di sterminio. Simon non seppe mai nulla del destino dei nonni e il padre si rifiutò spesso di raccontare cosa era realmente accaduto. Goodman scoprì casualmente la verità dopo avere messo mano alle carte e ai documenti di famiglia, fu allora che tutto cominciò.
Divenuti una delle famiglie più facoltose di Germania, i Gutmanns (poi Goodman) misero insieme una delle collezioni d’arte più ricche d’Europa. Ricchi e forti, furono i primi obiettivi della crudeltà nazista e a partire dal 1919, sistematicamente, tutto gli venne tolto. Mentre il padre cercava in tutti i modi di recuperare i tesori perduti, Simon viveva a Londra, ignaro della terribile vicenda della sua famiglia. Fu la morte del padre a cambiare tutto, entrato in possesso dei diari e dei documenti, Simon scoprì ogni cosa e decise di seguire le orme paterne e mettersi a caccia di ciò che i nazisti gli avevano rubato: le opere si trovavano in mani private e in musei famosi.
Il primo dipinto recuperato era un Degas nelle mani di un miliardario di Chicago. La causa messa in piedi da Goodman per tornare in possesso del dipinto fu un momento di svolta nella storia della legislazione americana sul tema, da allora molti altri capolavori sono stati rocambolescamente recuperati: Renoir, Botticelli, Guardi, statue e oggetti rinascimentali, fino ad arrivare a un pezzo unico nel suo genere, un orologio d’oro rubato da Goering, l’orologio di Orfeo. Una vera detective story: per rintracciare e recuperare le opere d’arte Simon Goodman ha spulciato documenti segreti, transazioni bancarie, contratti di vendita stipulati tra ufficiali nazisti e collezionisti conniventi, raccolte fotografiche, registri dei campi di concentramento.
L’orologio di Orfeo /
ANNO PUBBLICAZIONE: 2015
PREZZO: 19,90 EURO
AUTORE: Simon Goodman
PAGINE TOTALI: 372