Le opere vincitrici del Concorso Mosaic Young Talent 2021 indetto dall’Associazione Naonis sono la Monica Bellucci della russa Adelaida Sharakhova e il Kobe Bryant della triestina Noemi Roma, attualmente esposte al Museo di Storia Naturale di Pordenone per la mostra Icons of Art aperta dal giovedì alla domenica fino al 20 giugno.
“Kobe Bryant” si potrà ammirare invece solo fino al 6 giugno, in quanto la settimana successiva prenderà il volo per Los Angeles assieme ad altri 3 ritratti ( Frida Kahlo, Tupac, Ezra Miller), dove verranno esposti al The Muckenthaler Cultural Center per la mostra 50 Faces in apertura il 15 luglio. La storia di Adelaida Sharakhova è emblematica della reputazione di cui gode la Scuola Mosaicisti del Friuli all’estero. 29 anni, cresciuta a San Pietroburgo, laureata in psicologia, Sharakhova, dopo un corso di mosaico nella sua città ha deciso di fare della sua passione artistica una professione.
La scelta di Spilimbergo è stata quasi naturale, in quanto non esiste al mondo una scuola allo stesso livello. “Sin dal primo anno di scuola – racconta – ho visto gli allievi dell’ultimo corso partecipare al concorso Mosaic Young Talent e non vedevo l’ora di potermi cimentare anche io. Realizzare un ritratto verosimigliante in mosaico è una sfida importante, inoltre viene affrontata per la prima volta da soli, senza il supporto degli insegnanti. Ho scelto Monica Bellucci, simbolo dell’Italia ed emblema di femminilità mediterranea. Inoltre l’attrice ha una grande personalità, determinazione e consapevolezza. Volevo fare un ritratto ricco di colori e particolari, così ho scelto una sua posa pubblicitaria per una casa di moda, con un abito molto bello, i fiori nei capelli e un pappagallo in mano. Ha richiesto 360 ore di lavorazione, circa 5 mesi di lavoro la sera e al fine settimana”.
Il ritratto è stato realizzato con una tecnica contemporanea che prevede l’utilizzo di smalti veneziani ed eco-smalti per tutta la figura. Per lo sfondo è stato utilizzato il marmo. Per il suo Kobe Byant, invece, Noemi Roma ha applicato una tecnica diretta contemporanea, utilizzando materiali diversi come marmi, sassi americani, mattoni, eco-smalti per l’incarnato; smalti veneziani, mastici e grès per la canotta bianca e per la famosissima maglia dei Los Angeles Lakers col celebre numero 24. Le lastre di marmo nero dello sfondo sono state opacizzate con una soluzione contenente dell’acido e poi tagliate utilizzando una sega ad acqua.
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