Mercoledì 6 aprile alle ore 20.30, con la proiezione del film Atlantide di Yuri Ancarani (Italia, 2021, 104’), prosegue nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso la rassegna cinematografica Paesaggi che cambiano, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e curata da Simonetta Zanon. Interverrà alla serata Paola Brunetta, critica cinematografica.
Daniele è un giovane che vive a Sant’Erasmo, un’isola della laguna di Venezia. Vive di espedienti ed è emarginato anche dal gruppo dei suoi coetanei, i quali condividono un’intensa vita di svago, che si esprime nella religione del barchino: un culto incentrato sulla elaborazione di motori sempre più potenti, che trasformano i piccoli motoscafi lagunari in pericolosi bolidi da competizione. Anche Daniele sogna un barchino da record. Il degrado che intacca le relazioni, l’ambiente e le pratiche di una generazione alla deriva vengono osservati attraverso gli occhi del paesaggio senza tempo di Venezia. Il punto di non ritorno è una balorda, residuale storia di iniziazione maschile, violenta e predestinata al fallimento, che esplode trascinando la città fantasma in un trip di naufragio psichedelico.
Note di regia
Atlantide è un film nato senza sceneggiatura. I dialoghi sono rubati dalla vita reale, e la storia si è sviluppata in divenire durante un’osservazione di circa quattro anni, seguendo la vita dei ragazzi. Questo metodo di lavoro mi ha dato la possibilità di superare il limite di progettazione tradizionale nel cinema: prima la scrittura e poi la realizzazione. Così il film ha potuto registrare in maniera reattiva questo momento di grande cambiamento di Venezia e della laguna, da un punto di vista difficile da percepire, attento allo sguardo degli adolescenti.
Il desiderio di vivere così da vicino le loro vite, dentro i loro barchini, ha reso possibile tutto il resto: il film si è lentamente costruito da solo.
Yuri Ancarani
Yuri Ancarani (1972) è un videoartista e regista italiano. Le sue opere nascono da una continua commistione tra documentario, cinema e arte, e sono il risultato di una ricerca spesso tesa a esplorare regioni poco visibili del quotidiano, realtà in cui l’artista si addentra in prima persona. Con il suo film documentario The Challenge del 2016, segnalato da Indiewire tra i 9 film indipendenti da non perdere, ha vinto il Premio Speciale della Giuria a Locarno. Nello stesso anno il New York Times lo ha inserito tra i 9 nuovi registi da conoscere. I suoi lavori sono stati presentati in numerose mostre e musei nazionali e internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, il MAXXI di Roma, il Guggenheim di New York, l’Hammer Museum di Los Angeles, la Kunsthalle di Basilea, la Triennale e il PAC di Milano, il Castello di Rivoli. Tra i festival cinematografici a cui ha partecipato, ci sono la Mostra di Venezia, i festival di Locarno, Rotterdam, Viennale, New Directors/New Films, TIFF Toronto e SXSW – South by Southwest.
Il film Atlantide si inserisce nel nuovo ciclo di proiezioni della rassegna Paesaggi che cambiano, dedicato a Venezia e alla laguna. Spiega Simonetta Zanon: «il titolo, Venezia, forse, rinvia a un brano di Andrea Zanzotto che in qualche modo ha ispirato il programma che fra marzo e maggio propone cinque opere che guardano a Venezia e alla laguna offrendo prospettive diverse e inconsuete su luoghi che sono fra i più noti, ammirati, visitati, fotografati del mondo».
La rassegna proseguirà mercoledì 20 aprile alle ore 20.30 con La terra dei figli di Claudio Cupellini (Italia, Francia, 2021, 116’) e si concluderà mercoledì 4 maggio alle ore 20.30 con Intertidal. Barene di Collettivo Confluenze (Italia, 2021, 15’).
Auditorium spazi Bomben, Fondazione Benetton Studi Ricerche, via Cornarotta 7, Treviso.
Ingresso unico 5 euro.
Prevendita: Fondazione Benetton, da lunedì a venerdì ore 9–13, 14–17.
L’accesso è consentito solo con Super Green Pass e con mascherina Ffp2.