Bruni, lo scrittore regista-portinaio, torna in libreria per Rubbettino con “Fiume sacro”

Sono passate le 11 in quel tugurio che è il bar Chico Mendez, ai confini più fetidi di una città fantasma. Virginia Vita guarda il fiume, oscuro, imperscrutabile come la sua anima; guarda Pampero, la sua barca, e pensa che in fondo in quello squallore si è accasata piuttosto bene, che tutto sommato qualche birra è sufficiente per rendersi passabile la vita.

L’alcol non l’ha stordita abbastanza quando una ragazza, Bruna, le si piazza davanti, folgorandola.

È in un banale e routinario momento come questo che due vite disperate si incrociano nel retro di un bar: la vita di una solitaria ex investigatrice, apparentemente abbandonata da Dio e dagli uomini, e quella di una femme fatale dai sentimenti arcani e indecifrabili. Assieme a loro Eleutera, una transessuale dal cuore grande e audace, anche lei ombra dimenticata e rigettata.

Le loro vicende si incontrano senza nemmeno volerlo, coinvolte ormai nello stesso pericolo saranno costrette a risalire in barca l’oscurità di quel fiume per dipanare il mistero di un uomo e della sua sparizione. Devono trovare Arnaud, un “pazzo francese”, forse un visionario, o forse solo un ladro che le ha messe tutte nei guai. Solo trovandolo possono salvarsi.

Dalla staticità in cui era stata relegata, la vita comincia a scorrere, in una corsa contro il tempo e sulle rive impervie di un fiume a volte amico a volte nemico; che culla, cela e svela i desideri di esistenze alla deriva.

Queste anime agli antipodi dell’esistenza si intrecceranno a tal punto da non riuscire più a capire chi chiede aiuto a chi, chi dà e chi riceve; conducendo il lettore in un ritmo serrato di fatti e pensieri, di animi che avanzano e che retrocedono.

Assieme a loro anche il lettore risalirà il fiume sacro e oscuro della propria anima. Costretto a porsi interrogativi, a rispondere o rimanere nel dubbio a fissare l’oscurità.

“Fiume sacro”, edito da Rubbettino editore, è un romanzo raro, sorprendente, in cui la dolcezza cala come una speranza sulle asperità della vita.

Gianluigi Bruni, autore del libro, già scrittore e sceneggiatore, è un maestro nello sviscerare queste vite avverse, e con loro un’umanità affaticata, eppure non per questo privata della sua fede e del suo ardore, della sua nobiltà d’animo.

Il fiume è certamente nero ma è anche sacro.

Antonio Cavallaro

Ufficio Stampa Rubbettino

t. 327 4792173

antonio.cavallaro@rubbettino.it

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