Le conseguenze della pandemia Covid non sono state completamente negative per la Biennale di Venezia. Lo rileva la relazione sull’attività svolta dalla Fondazione La Biennale di Venezia, che spiega come, prima del Covid, la Biennale si reggesse su un’alternanza di esito di bilancio in perdita nell’anno dell’esposizione di architettura poi coperto dall’attivo dell’anno dell’esposizione di arte.
Il Covid ha interrotto questo circolo e il risultato complessivo supera le aspettative. Nel 2020 toccava infatti all’esposizione di architettura, che la pandemia ha fatto saltare. Così “le perdite del 2020 sono state molto inferiori a quelle previste nel bilancio preventivo”, e la mostra di architettura, riproposta nel 2021, ha fatto registrare un importante aumento delle entrate.
Tornando al 2020, i costi di produzione sono stati molto inferiori alle attese, e anche i costi del personale sono stati ridotti, pur senza ricorrere alla cassa integrazione, grazie ad una oculata gestione dei periodi di ferie non goduti e alla riduzione degli straordinari. A questo risparmio si è aggiunto il contributo del ministero della cultura funzionale a sostenere i maggiori costi dovuti alla pandemia. Ma è nel 2021 che le cose sono andate molto bene, con un aumento del 10% del pubblico alla mostra internazionale di architettura rispetto all’edizione del 2018. La relazione -visionata dalla ‘Dire’- è stata pubblicata sul sito del Senato alla cui presidenza era stata inviata dall’ex ministro della Cultura Dario Franceschini lo scorso 27 settembre.
Sempre rispetto al 2018, considerato l’ultimo anno utile per un confronto omogeneo, il valore della produzione è aumentato di 9.876.394 euro, arrivando 49.232.743 euro, a fronte di costi di produzione per 42.107.042 euro. I ricavi delle vendite e prestazioni, che si riferiscono ai ricavi propri direttamente connessi all’attività della Fondazione, sono pari a 18.903.457 euro, rispetto ai 17.577.310 euro del 2018. Il rapporto dei ricavi delle vendite e prestazioni, se commisurato al totale del valore della produzione, risulta pari al 38,40%. I costi del personale sono aumentati dell’11% (792.336 euro) rispetto al 2020, principalmente per l’utilizzo di personale a tempo determinato per la mostra di Architettura.
fonte Agenzia DIRE
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