I colpi dei fendenti e le urla dei feriti, le epiche battaglie delle Termopili e di Salamina e i duelli, corpo a corpo, contro i persiani. E ancora, l’epico coraggio ateniese in battaglia, i viaggi a cavallo e le onde del mare in tempesta, la natura rigogliosa, gli incontri con i re, le discussioni di strategia militare, e poi, l’amore.
In Confessioni di un eroe greco, di Aletti Editore, da qualche giorno in libreria e negli store on line, lo studioso Leonardo Butelli alla sua prima esperienza di narrativa dà voce a Temistocle, politico ateniese fra i più amati e discussi strateghi dell’Antica Grecia, vissuto fra VI e V secolo. Ostracizzato da Atene e condannato a morte da Sparta, nella città persiana di Magnesia trovò un rifugio e un letto di morte, da cui, malato e anziano, si confessa al lettore.
“Perché un giorno – si legge nel testo – ciò che sono stato e non per bocca altrui, ma per la mia, possa essere rivelato, e le ingiuste parole bene dimenticate”, dalla terra persiana “che tanto ho combattuto per difendere la mia patria” Temistocle ripercorre la sua vita in un racconto originale, introspettivo e pieno di colpi di scena.
Dall’anima buia dell’infanzia dominata dall’invidia e dal senso d’inferiorità per la sua stirpe mista, alla porta verso l’età adulta con il biennio efebico, l’arte della guerra, la politica e la conoscenza del governo secondo la legge di Solone. Dalla conquista dello status di libero ateniese con le riforme di Clistene e l’esordio in battaglia contro i Beoti e i Calcidesi – “con il corpo scosso dalla paura” che “piangeva sudore” e “i nitriti dei cavalli e le urla dei soldati” – alla paideia sotto la guida di Mnesifilo, che doma la sua anima. “Ora, dolce e quieta, abitava il mio corpo come una leggera sostanza”.
In un appassionato flashback, Leonardo Butelli inserisce la vita di Temistocle nella cornice storica del tempo, con riferimenti culturali, note ricche di spiegazioni e traduzioni di vocaboli della lingua greca, per dipingere una storia mai raccontata. Quella del coraggio e l’orgoglio di un grande stratega, e al contempo di un uomo interiormente lacerato; un personaggio moderno, attraversato da crisi esistenziali e moti d’animo contro cui gli stessi uomini di oggi lottano, a volte, invano.
“Io sono prigioniero di un nuovo amore, si chiama Klitemnestra”, confessa un Temistocle maturo ad Archippe, moglie “cara come la mia stessa vita”. L’incontro con la giovane rappresenta un vero e proprio racconto nel racconto, centrale nell’autobiografia del grande stratega che anziano e malato, si mostra al lettore anche nella sua vulnerabilità umana alle passioni. Per un risultato che unisce l’accurato studio della documentazione storica all’immaginazione del narratore, e apre la strada a nuovi orizzonti letterari.
Presidente dell’associazione di promozione sociale Oikos, Leonardo Butelli ha frequentato lettere e filosofia all’università degli studi di Firenze. Giornalista pubblicista, ha scritto con Mauro Lovi L’album dei luoghi, storia di un grande affetto (2006, Maria Pacini Fazzi Editore) e con Massimo Lucchesi Il Dono e il Rischio, libro intervista a Bruno Frediani (2007 ed. Monti, Saronno). Ha contributo al saggio La responsabilità etico sociale delle imprese, motivazioni per un percorso formativo (Milano, 2004 Politeia) e ha curato e contribuito a La vita addosso, Nove scrittori raccontano nove vite estreme con illustrazioni di Danijel Žeželj (2006 ed. Fernandel).
Martina Del Grosso
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