Parola d’ordine: destagionalizzare. E mettersi insieme, fare rete. Grazie ai fondi, raddoppiati, messi a disposizione per i, turismo dalla Regione Veneto all’interno della programmazione Por Fesr 2020-2027. Le nuove opportunità sono state presentate questa mattina in Birreria Pedavena dall’assessore regionale al Turismo, Federico Caner, che ha risposto del Consorzio Dolomiti Prealpi.
L’occasione è stata la presentata agli stakeholder dello stato di avanzamento di tre progetti di rete che vedono partner il sodalizio guidato da Lionello Gorza: Dolomiti 360°, Sport 4×4 (in entrambi i casi il Consorzio dolomiti Prealpi è capofila) e Dolomiti Pure Nature, per il quale capofila è il Centro consorzi di Sedico.
Messi insieme i tre progetti coinvolgono 62 imprese turistiche e di servizi, 5 consorzi di valle (sia della zona alta della provincia di Belluno che della Valbelluna) e vedono un investimento in attività promozionali pari 1.303.834 euro.
«In coerenza ed in sinergia con la strategia regionale ed i piani attuativi annuali per il Turismo in Veneto – spiega Valentina Colleselli, che con Meraki Spa fornisce la consulenza tecnica per i tre progetti – , la destinazione turistica Dolomiti Bellunesi ha risposto con forza e interesse alle opportunità offerte dalla Regione grazie ai Bandi del POR FESR 2014- 2020 e dedicati alla promo commercializzazione dei prodotti turistici di destinazione in forma aggregata, con particolare attenzione ai mercati esteri».
In particolare Dolomiti 360° (che si avvia alla conclusione) ha visto tra le altre cose la realizzazione di una brochure che punta a destagionalizzare la proposta turistica di un territorio, l’Alta provincia bellunese, storicamente vocata al turismo invernale attraverso proposte di prodotti e servizi turistici legati alla Valbelluna. Cuore centrale del progetto è il sito della rete (www.dolomiti-360.com) realizzato da Larin group e collegato al dms regionale.
«Questo progetto è frutto di un grande lavoro di squadra con i tre consorzi(Dolomiti Prealpi, Val di Zoldo turismo e Tre Cime Dolomiti) le strutture e tutti i partner di progetto – commenta Alberto Nalin, Ceo di Larin Group. Siamo partiti da un’idea molto semplice: creare un ecosistema digitale che permettesse alle persone di conoscere, in modo facile ed immediato, l’offerta turistica e culturale di un territorio che, non a caso, è patrimonio dell’UNESCO. Ci auguriamo che questo possa essere solo l’inizio di un percorso di trasformazione digitale che consenta di intercettare, di più e meglio, le esigenze dei turisti».
Punta invece a sviluppare sinergie tra turismo e artigianato Dolomiti Pure Nature, con un focus particolare sul legno, materia presente in grande abbondanza nel nostro territorio e da sempre utilizzata anche in ambito artistico.
«La provincia di Belluno ha una tipologia di turismo diversa e più complessa rispetto al resto del Veneto, ma proprio per questo va sostenuta a piene mani – sono le parole di Michele Talo, direttore del Centro consorzi di Sedico -. In questo progetto abbiamo lavorato sulla destagionalizzazione, puntando fortemente sul legno e il “saper fare”. Le foreste ricoprono oltre il 50% del nostro territorio, sono una risorsa fondamentale che va valorizzata. E’ quello che in questi giorni stiamo facendo a Belluno, cercando di trasmettere il messaggio di “Belluno città del legno”».
Infine, con Sport 4×4 il territorio bellunese si apre ai vicini. Puntando in particolare alle attività all’aria aperta che si possono fare attorno all’area del Monte Grappa, neo Riserva della Biosfera Unesco.
«Il covid, prima, e il caro-bollette ora hanno messo un po’ a terra tutto il settore – commenta Alessandra Magagnin, vicepresidente del consorzio Dolomiti Prealpi – e quindi sono importantissime tutte le opportunità offerte per la promo commercializzazione. In particolare nello sport e nell’outdoor, dove le sinergie tra territorio non sono solo possibili, ma auspicabili. Dobbiamo far arrivare la gente sul territorio, muovendo l’economia di tutti».
Il futuro prossimo del turismo potrà godere ancora di finanziamenti da parte della Regione, ha spiegato nel suo intervento l’assessore Caner: «Rispetto alla vecchia programmazione POR FESR 2014-2020, la nuova (che in totale vale oltre un miliardo di euro) ha destinato al finanziamento di progetti turistici il doppio dei soldi: da 45 milioni siamo passati a 90. Con tre pilastri attorno ai quali saranno sviluppati i bandi e le azioni possibili: sostenibilità, accessibilità e capacità di mettersi insieme, di fare rete».
Per Caner, però, «Essere sostenibili non significa non investire, come vorrebbe qualcuno, ma investire con attenzione all’ambiente. Senza investimenti la montagna è destinata a spopolarsi, la chiave è saper investire senza creare danni. La pandemia ci ha insegnato che il turista oggi cerca opportunità nella natura, e da questo punto di vista l’estate 2022 è andata alla grande, con numeri superiori alla stagione record 2019. E i dati che provengono dal nostro osservatorio regionale ci dicono che pur in un clima di incertezza come l’attuale, le prenotazioni per l’inverno in montagna sono già più che soddisfacenti. In tutto questo è importante che gli impiantisti abbiano da subito confermato di voler aprire le piste, programmando la stagione anche in un momento climaticamente avverso».
Altro tema fondante è l’accessibilità: «Il nostro sprone sono le olimpiadi e le paralimpiadi del 2026, che saranno fondamentali non solo per il Bellunese ma per tutta la montagna veneta. Ci sono 36milioni di turisti europei che hanno difficoltà di vario tipo, anche solo temporanee. E sono turisti che sempre di più cercano e vogliono trovare opportunità e servizi accessibili anche a loro. Ed è proprio sui servizi e sul valore aggiunto che va combattuta questa battaglia, non più solo sui prezzi. Perché non dobbiamo dimenticare che a breve ripartiranno destinazioni turistiche internazionali che torneranno ad essere importanti competitor. Non possiamo farci cogliere impreparati».
Per riuscirci è necessario lavorare sui servizi, ma soprattutto lavorare assieme: «Questi progetti sono la dimostrazione che si può fare rete, anche in un territorio difficile come il Bellunese. In questo senso anche la Dmo Dolomiti sta lavorando, anche con la prossima trasformazione in fondazione. Per parte nostra, la Regione supporta per quanto possibile l’organizzazione interna dei territori, ma il vero salto di qualità ci sarà quando le Dmo, come avviene nel resto d’Europa, potranno contare almeno su una decina di persone al loro interno. E per arrivare a questo le organizzazioni che gestiscono le destinazioni turistiche dovranno trovare le risorse, principalmente attraverso la imposta di soggiorno».
Ad inizio giornata è intervenuto anche Maurizio bee, vicepresidente dell’Associazione Turistica Lamon, che ha invitato a supportare i titolari della Locanda Ponte Serra, interessata da un violento incendio martedì scorso: «abbiamo aperto un conto corrente dedicato, che in una settimana ha raccolto già oltre 20mila euro».
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