QUALITÀ E INNOVAZIONE, UNICUSANO INAUGURA NUOVO ANNO ACCADEMICO

Dieci aree di riferimento, 27 corsi di studio, 111 docenti strutturati e altri in corso di assunzione per i corsi appena nati. L’Università Niccolò Cusano presenta I suoi numeri e le novità del nuovo anno in occasione dell’inaugurazione dell’Accademico 2022-2023, aperto ufficialmente oggi nel Rettorato dell’università di Via Don Carlo Gnocchi a Roma.

“Dopo due anni di pandemia abbiamo scoperto che le università telematiche hanno un valore. Per questo vogliamo rafforzare il rapporto tra ministero e università telematiche- ha detto in apertura la sottosegretaria al ministero dell’Università e della Ricerca, Augusta Montaruli- Questa è un’università telematica, ma non virtuale. Lo dimostrano gli spazi, le strutture. Le università telematiche hanno un potenziale altissimo, che voi avete sfruttato in questi anni. E se esiste è necessario analizzarlo e studiarlo in maniera puntuale perché possa essere ancora di più un servizio alla collettività. Il mio impegno è rivederci al più presto, per fare un punto sul rapporto tra università telematiche e il mio ministero”.

A ringraziare la sottosegretaria per la sua partecipazione, il presidente Stefano Bandecchi. “Nessuno del Mur era mai venuto prima- ha detto- è giusto parlare di merito, che è una parola fondamentale, ma poi spesso non è stato messo in pratica. Il blended con le lezioni miste, in presenza e a distanza, lo abbiamo inventato noi. Così come siamo leader nella ricerca. Riusciremo a fare screening oncologici che non fa nessuno in Italia. Con macchinari di ultimissima generazione. Ma non abbiamo la facoltà di biologia per una questione di spazi e perché siamo università telematica. Anche se dei 50mila iscritti circa 8mila frequentano quotidianamente l’ateneo- ha commentato il presidente- Questa università guarda avanti sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista delle ricerca, per creare nuove sinergie industriali che possano dare all’Italia la possibilità di crescere”.

Di ricerca, didattica e nuove prospettive ha parlato anche il Rettore dell’ateneo Fabio Fortuna. Durante la sua prolusione l’economista ha fatto un punto sulla situazione economia e sociale dell’Italia di oggi, invitando studenti e istituzioni presenti a non lasciarsi condizionare dalle crisi di questi anni. “Pur nelle difficoltà, l’Italia è il Paese europeo cresciuto di più lo scorso anno. Il nostro Paese ha saputo reagire a situazioni avverse. Per questo, pur con una pandemia ancora presente, la guerra e l’inflazione, non dobbiamo lasciarci andare al catastrofismo. Siamo sulla buona strada per migliorare, l’Italia non è l’ultima ruota del carro- ha sottolineato Fortuna- L’occupazione ha visto migliorare i propri dati. Questa legge di bilancio fa quel che può. Ma bisogna potenziare le politiche attive e diminuire il costo del lavoro che consentirebbe assumere maggiormente”.

Una visione positiva che parte soprattutto dai numeri e dalla prospettive dell’Unicusano, nata 16 anni fa “ma in grande crescita”. “Oggi l’Unicusano, nonostante la giovane età, gioca un ruolo di assoluta importanza nel panorama nazionale- ha detto il magnifico rettore Fabio Fortuna- anche nella ricerca abbiamo raggiunto risultati eccellenti in alcuni settori e il primo posto in ingegneria industriale in Italia. Risultati possibili perché si investe in strutture e laboratori”.

Tra i successi e le intuizioni dell’ateneo, Fortuna ha citato in particolare la comunicazione, con una radio che trasmette in tutta Italia, due canali tv e un quotidiano online sempre aggiornato. Ultimo traguardo, la partecipazione alla Cop 27, con la presentazione di un progetto sulla decarbonizzaizone dell’acciaieria di Taranto.

E poi lo sport, le borse di studio, e i progetti. Tra questi spicca Athena, realizzato in collaborazione con atenei italiani ed europei con il fine di arrivare a alla nascita di un’università europea. A maggio, ha annunciato oggi il rettore, ci sarà un grande evento in cui l’Unicusano ospiterà qui studenti e docenti da tutta Europa, nell’ambito del progetto Athena.

“Le tradizioni devono essere supportate da innovazione. E questo è quello che proviamo a fare- ha detto Fortuna- il nostro punto di arrivo sono gli studenti. Senza di loro scuole ed atenei non esisterebbero. Gli studenti devono essere messi a loro agio e incoraggiati, perché è così che danno il meglio di loro e acquiscono fiducia anche per il futuro”.

Ma il nostro sistema universitario, ha evidenziato Fortuna, è ancora in ritardo a livello internazionale: “Dobbiamo aumentare il numero di laureati, ma anche potenziare l’istruzione tecnica e l’internazionalizzazione. Sono processi lunghi, ma bisogna innescarli adesso, per crescere domani”.

comunicazione@comesrl.eu

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