Salutato dai giornali come “l’ultimo ministro comunista della Repubblica Democratica Tedesca”, Hans Modrow si è spento all’età di 95 anni. Figura popolare della SED (Partito di Unità Socialista) si è sempre contraddistinto per il suo approccio innovativo-riformista e la mancanza di dogmatismo.
Fu uno dei pochi leader a criticare pubblicamente Erich Honecker e, all’indomani della caduta del Muro di Berlino, istituì immediatamente un governo di grande coalizione e si impegno a riformare l’economia di comando, scioglendo in poche settimane il Ministero per la Sicurezza di Stato (Stasi).
In uno dei suoi ultimi interventi (17/01/22), sul quotidiano «Junge Welt», scriveva:
«La presunta scomparsa del proletariato industriale non ha cancellato la classe operaia. La ricerca nel campo del sociale ora parla del proletariato dei servizi, e intendo quei dipendenti che devono lavorare per pochi soldi per sopravvivere: infermiere e badanti, commesse di supermercati, lavoratori esternalizzati nelle aziende di logistica, lavoratori delle poste, lavoratori del commercio al dettaglio, lavoratori nella ristorazione e nel turismo, e così via…
Non è solo utile ma anche necessario utilizzare la prospettiva degli altri. Nella lotta per la pace non ci deve essere neutralità. L’ambito culturale cristiano-europeo da cui proveniamo, come anche Karl Marx e tutto il capitalismo, non può essere il metro con cui misuriamo il mondo. Ci sono popoli di alta cultura che ci precedono di millenni.
«E ci sono delle priorità che anche Willy Brandt ha impostato: la pace non è tutto, ma senza la pace tutto è niente»
Hans Modrow
Hans Modrow (1928-2023) è stato un politico tedesco. Dopo la detenzione come prigioniero di guerra, nel 1949 entrò a far parte del Partito di Unità Socialista di Germania. Ha avuto una lunga carriera politica nella Germania Est, divenendo Premier della DDR nel 1989. Nella Germania riunificata è stato membro del Bundestag e parlamentare europeo.
Il libro in cui Hans Modrow racconta la sua vita politica e intellettuale, le sue esperienze e le “missioni politiche” che hanno attraversato i rapporti tra la Repubblica Democratica Tedesca e la Repubblica Popolare Cinese, il suo ritorno in Germania dell’Est dopo anni di prigionia in Unione Sovietica…
Egli ci mostra la natura, il peso e le influenze delle relazioni che erano in essere – e lo sono tutt’ora – tra Oriente e Occidente.