Domenica 3 settembre, con inizio alle 18.30, al Parco Archeologico di Castelseprio, sesta serata dell’edizione 2023 del Festival “Voci Umane. Musei e teatro di narrazione” promosso e organizzato dalla Direzione Regionale Musei della Lombardia (Ministero della Cultura), con la direzione artistica di Maria Grazia Panigada. Il progetto, che ha coinvolto sette dei Musei statali della Lombardia, è stato ideato dalla direttrice Emanuela Daffra.
Protagonista di questo appuntamento della rassegna è Lella Costa con “Stanca di Guerra”.
Castelseprio era un luogo fortificato, distrutto nel 1287 da Ottone Visconti perché roccaforte della famiglia nemica dei Della Torre. Distrutto con l’ordine che non fosse mai più ricostruito. Il luogo ideale dunque per ospitare la ripresa dello storico spettacolo di Lella Costa e riflettere insieme sul tema del conflitto e sui percorsi da intraprendere, tutti, per cercare di rendere la guerra un tabù, qualcosa ‘che non si può fare’.
“Stanca di Guerra”, è il titolo del reading tratto dall’omonimo spettacolo del 1996, scritto da Lella Costa, Alessandro Baricco, Sergio Ferrentino, Massimo Cirri, Piergiorgio Paterlini e Bruno Agostani con regia di Gabriele Vacis.
Che faccia si deve fare quando si prova ad affrontare un argomento così grande e terribile come la guerra? Che poi non si sa neanche bene dove, come, quando, perché sia cominciata. Forse all’inizio è stata anche una faccenda relativamente semplice, una roba tipo: “Tu hai la caverna più calda, la donna più pelosa, la ruota più rotonda. Io ho la clava più grossa: te la spacco sulla testa, così mi prendo quello che mi piace”. Rozzo, ma mica poi tanto. Sembra sempre che ci sia qualcosa per cui è indispensabile farla, la guerra, che sia la libertà, la giustizia, l’onore, le proprie idee.
Ma cosa c’è dentro la guerra, che la rende così terribile, invincibile e insieme imprescindibile? Qua e là nel mondo qualcuno ha cominciato a rendersi conto che non si poteva andare avanti così, perché gli orrori della guerra diventavano sempre più orrori, non se ne veniva a capo e bisognava smettere; e allora è cominciata la denuncia contro la guerra fatta più che altro di dati, di cifre, elenchi delle vittime, dei deportati, degli internati, dei torturati, delle nefandezze della guerra, elenchi che andavano continuamente aggiornati con notizie di prima mano. Interviste sui campi di battaglia, diari dei soldati in trincea, fotografie della guerra, telecamere sulla guerra, cineprese sulla guerra, la fiction sulla guerra… Però niente di tutto questo è servito a farla finire la guerra.
Lella Costa, attrice, scrittrice e doppiatrice, è nata a Milano nel 1952 ed ha esordito nel 1980 con il suo primo monologo teatrale. Da lì ha attraversato e vissuto tutti i modi di fare spettacolo, dal cinema, alla tv, alla radio, ma soprattutto al teatro, affermandosi come una delle migliori attrici della scena italiana.
Nota al grande pubblico per alcuni passaggi televisivi, è una delle più importanti interpreti del teatro nazionale, famosa soprattutto per i suoi monologhi. Doppiatrice, ha lavorato e molto anche per la radio, con trasmissioni radiofoniche all’avanguardia. Ha preso parte inoltre ad alcune esperienze cinematografiche interessanti ed è molto attiva nel mondo no-profit, promuovendo da anni l’attività di Emergency di Gino Strada, ente di cui è portavoce. Impegnata strenuamente nella difesa per i diritti civili, è stata per anni anche la voce di Peacereporter, interprete degli spot nazionali. Dal 2010 compare di frequente sulle reti Mediaset per il format comico Zelig.
Il biglietto dei singoli spettacoli è incluso nel titolo di ingresso al museo, qualora previsto.
La prenotazione è obbligatoria sul portale Eventbrite al link:
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