Torna al Palazzetto Bru Zane, nell’ambito del Festival “Mondi riflessi”, un artista che ha già collaborato in passato con il Centre de musique romantique française, è il chitarrista Luigi Attademo, considerato come uno dei più importanti della sua generazione.
Sarà ospite illustre a Venezia con un concerto il 3 ottobre alle 19.30, “Chitarra Spagnola” (in programma brani di Fossa, Sor, Carulli, Aguado, Coste, Tárrega, Cottin e Collet), anticipato da una conferenza dal titolo “Chitarra ed esotismo” alle 17.30. Il suo è lo strumento-icona della suggestione esotica, nell’Ottocento come oggi, e ci trasporterà in Spagna sulle note di compositori francesi, spagnoli e italiani.
“L’esotismo è un tema molto presente nella cultura francese d’estrazione romantica – spiega Luigi Attademo – nei più celebri autori, troviamo continui riferimenti a luoghi, figure simboliche e situazioni che venivano considerate suggestive e fonte d’ispirazione. I riferimenti alla Spagna, in particolar modo, già nell’Ottocento sono moltissimi (Alfred de Musset, Victor Hugo, Théophile Gautier…). Nella prima metà dell’Ottocento Parigi rappresenta il centro più importante (assieme a Vienna) per la diffusione della chitarra. È nella capitale francese che si concentrano il maggior numero di chitarristi-compositori, non solo francesi, ma anche spagnoli, che vengono assorbiti dalla cultura francese e chiamati “afrancesados” ed anche italiani. La cultura spagnola filtra anche nella musica attraverso le sue suggestioni, principalmente legate alla danza e all’evocazione di paesaggi sognanti.
Les Folies d’Espagne è uno dei temi favoriti del primo Ottocento: tra i più famosi concertisti dell’epoca ne realizzano delle variazioni Ferdinando Carulli (napoletano che vive a Parigi dal 1810 in poi), François de Fossa e lo spagnolo Fernando Sor (anche lui parigino d’adozione). Dioniso Aguado, anch’egli emigrato a Parigi da Madrid, porta per la prima volta nella letteratura chitarristica dell’Ottocento il Fandango, già noto nelle società europee nel tardo Settecento. Napoleon Coste, allievo di Sor, è l’autore del curioso e unico Caprice sur la “Cachuca”, una danza spagnola popolare che nulla aveva a che far con il suo background berlioziano. Resa famosa in tutta Europa dalla danzatrice Fanny Elssler intorno al 1830, questa danza si trova nel balletto francese Le diable boiteux di Jean Coralli e viene citata nella poesia Ines de las sierras di Gautier.
Infine un altro forte collegamento con la Spagna lo abbiamo in una figura di riferimento della chitarra parigina della seconda metà dell’Ottocento, Alfred Cottin dedicatario del famosissimo brano Recuerdos dell’Alhambra, di grandissima fascinazione esotica, è anch’egli autore di diverse opere di stampo evocativo che guardano fortemente alla musica andalusa con partiture prossime alla scrittura di Bizet.
Ultimo autore importantissimo nel collegamento fra cultura francese e la Spagna è Henri Collet. Musicologo compositore e scrittore, Collet è colui che fa filtrare profondamente nella cultura del primo Novecento le influenze esotiche della musica andalusa. È autore di un pezzo evocativo, dedicato ad Andrés Segovia, intitolato Briviesca, che ricorda le composizioni di Albeniz e Granados, entrambi compositori vissuti in Francia.
Programma
François de Fossa (Perpignan, 1775, Parigi 1849)
Fantaisie sur les folies d’Espagne op. 12
Fernando Sor (Barcellona 1778, Parigi 1839)
Les folies d’Espagne op. 15a
Ferdinando Carulli (Napoli 1770, Parigi 1841)
Les folies d’Espagne op. 75
Dioniso Aguado (Madrid 1784, Madrid 1849)
Fandango varié op. 16
Napoléon Coste (Amondans 1805, Parigi 1883)
Caprice sur l’air espagnol Cachucha op. 13
Francisco Tárrega (Villa Real 1852, Barcellona 1909)
Recuerdos de l’Alhambra
Alfred Cottin (Parigi 1863, Parigi 1923)
Habanera
Mélancolie
Souvenir d’Andalousie
Henri Collet (Parigi 1885, Parigi 1951)
Briviesca op. 67
Luigi Attademo inizia la sua parabola artistica laurendosi terzo al “Concours International d’Exécution Musicale” di Ginevra del 1995. Nato nella scuola del chitarrista-compositore Angelo Gilardino, conta tra i suoi maestri Giovanni Guanti, Julius Kalmar, Alessandro Solbiati, Emilia Fadini. Ha registrato quindici CD, tra cui monografie dedicate alle Sonate di Domenico Scarlatti, a J. S. Bach, alle opere inedite dell’Archivio Segovia e ai Quintetti di Luigi Boccherini. Come musicologo, nell’ottobre del 2002 ha curato la catalogazione dei manoscritti segoviani, rinvenendo opere sconosciute di autori come Tansman, Pahissa, Cassadò. Dedica la gran parte della sua attività alla musica da camera e a progetti monografici, tra cui la registrazione integrale delle Suites per liuto di Bach (Brilliant Classics, 2011) e l’integrale delle opere di Niccolò Paganini per chitarra sola per la prima volta suonate integralmente su una chitarra storica (Brilliant, 2013). Tra i progetti degli ultimi anni, il duo con il violista Simone Gramaglia, la realizzazione de El Cimarron di H.W. Henze, l’esecuzione del nuovo lavoro di Alessandro Solbiati, il Concerto per chitarra e quindici strumenti, a lui dedicato. Nel 2017 ha curato per il Museo del Violino di Cremona un’esposizione dedicata al grande liutaio Antonio Torres, suonando in concerto diversi strumenti originali di questo autore. Risultato di questo lavoro, il CD “A Spanish portrait” dedicato alla musica spagnola e registrato sulla chitarra Torres SE 122. Suona dal 2022 su una chitarra Torres del 1868. Il nuovo CD dedicato a Domenico Scarlatti (2020) e il recente Omaggio a Piazzolla sono stati entrambi pubblicati dalla Da Vinci Classics. Nel 2022 è stato artista invitato alla convention della Guitar Foundation of America e ha tenuto in ottobre lezioni per celebrare il bicentenario della nascita del chitarrista compositore Giulio Regondi alla Royal Academy of Music di Londra. Alla fine del 2022 ha pubblicato due lavori dedicati a Bach, il nuovo CD per la Brilliant Classics “Bach Music for guitar” e una nuova antologia di trascrizioni per chitarra edita da Ricordi. Attualmente è docente presso il Conservatorio Bruno Maderna di Cesena e la Scuola di Musica di Fiesole.
Il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française
La missione del Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française, con sede a Venezia, è la riscoperta e la diffusione a livello internazionale del patrimonio musicale francese (1780-1920), concepisce e progetta programmi incentrati sul repertorio romantico francese. Si occupa sia di musica da camera sia del repertorio sinfonico, sacro e lirico, senza dimenticare i generi «leggeri» che caratterizzano lo spirito francese (chanson, opéra-comique, operetta). Il centro, inaugurato nel 2009 per volere della Fondation Bru, ha sede a Venezia in un palazzo del 1695 appositamente restaurato per ospitarlo.
INDIRIZZO
Palazzetto Bru Zane
Venezia, San Polo 2368
contact@bru-zane.com
In collaborazione con Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro
roberta@studioesseci.net Tel. 049 663499