Un’attesa lunga decenni si è conclusa, le reliquie del Santo hanno lasciato nella notte Cendrole. Il sindaco, Matteo Guidolin: “Abbiamo scritto una pagina di storia”. Il ringraziamento allo staff: tra volontari e operatori coinvolte 900 persone.
“Abbiamo scritto una pagina di storia della nostra comunità”. Con queste parole Matteo Guidolin, sindaco di Riese Pio X e presidente della Fondazione Giuseppe Sarto, sintetizza le emozioni vissute negli ultimi giorni, con il ritorno a casa del Santo riesino. “Oltre novecento persone tra volontari e addetti hanno accolto, in un clima di gentilezza e amore, oltre 55.000 pellegrini che sono venuti a rendere omaggio al nostro Santo, Pio X, donando loro un’irripetibile esperienza di fede e spiritualità. Abbiamo vissuto una piccola estate di san Pio X, un momento che non potremo mai dimenticare: chi ha avuto la possibilità di partecipare ha portato a casa con sé un seme di serenità e di speranza da coltivare nel terreno accidentato dei tempi che stiamo vivendo”.
Numeri al di sopra delle aspettative, dunque, che hanno portato a Riese i fedeli che, di solito, visitano la Casetta Natale in dieci anni. Un successo a livello organizzativo e di risposta popolare che avrà esiti positivi anche nel medio periodo. Il comune di Pio X si è messo in mostra nel suo splendore, con videomapping in centro ed una serie di eventi emozionanti.
Negli occhi di tutti c’è ancora la grande messa di ieri, presieduta dal cardinale Pietro Parolin, sul prato del santuario, che ha concluso la “Peregrinatio” di san Pio X nel suo Comune natale. La celebrazione è stata trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube della diocesi di Treviso e in diretta televisiva su Antenna3 Medianordest (canale 10) e su TeleChiara (canale 17). Sembrava dovesse piovere, poi il sole ha scacciato le nuvole col sollievo dei presenti. A sera, poi, commovente il saluto dei volontari all’urna, sono stati gli ultimi a vederla prima che venisse trasferita verso la successiva tappa della peregrinatio.
Ma grande emozione ha destato anche la processione di venerdì: erano oltre quattromila le persone, tra cui molte famiglie con bambini, che da cinque vicariati della Diocesi si sono ritrovate, il fiume di fiaccole lungo 1.700 metri che, ripreso dall’alto, donava una sensazione di quiete e bellezza. E tanti altri fedeli dai vicariati (di Monastier, Treviso, Asolo, Paese, Nervesa della Battaglia) sono arrivati più tardi con i pullman. Ma sono solo alcuni degli eventi più partecipati, moltissimi altri andrebbero ricordati.
Riese Pio X peraltro attendeva l’evento da decenni e si era preparata a lungo per dare il “bentornato” al proprio compaesano attraverso una fitta rete di opere pubbliche, culminate con il restauro conservativo della casa museo di Bepi Sarto, che peraltro adesso è possibile visitare anche virtualmente sul sito www.papapiox.it, con la realtà aumentata che dalle immagini porta a contenuti testuali e approfondimenti. Anche questo resterà alla comunità come biglietto da visita per i prossimi anni.
Riese esce dunque dalla peregrinatio corporis con orgoglio e soddisfazione. Alla dimensione religiosa, storica e culturale dell’evento, si somma infatti anche una riqualificazione del territorio senza precedenti. Oltre ad aver supportato il restauro e la riqualificazione del complesso della Casa Natale, negli ultimi mesi il Comune ha anche riqualificato il Curiotto, sentiero che Sarto percorreva da giovinetto per andare a pregare; realizzato la pista ciclabile da Cendrole a Spineda, che unirà definitivamente il centro di Riese al Sentiero degli Ezzelini; e progettato il nuovo arredo urbano.
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