Da Conegliano a Udine, in un dialogo culturale, che premia la vocazione e la fedeltà all‘arte come linguaggio espressivo vitale ed elettivo. Ecco il richiamo capace di motivare gli artisti coneglianesi Renata Dam, Valeria Mazza e Ugo Ottavian, a porre le proprie ricerche espressive al centro della mostra “Passione, segni, lirismo”, curata dal critico d’arte Mattia De Luca, inaugurata, mercoledì 14 febbraio, negli spazi espositivi dello Studio Proposte d’Arte Soravito, in borgo Pracchiuso 33, nel capoluogo friulano.
Una triade di personalità mature, che, seppur declinando ispirazioni e poetiche secondo sensibilità e stilemi del tutto personali e peculiari, paiono, intimamente, accomunati dal talento unico, tanto caro al maestro Paul Klee, quello di saper “rendere visibile l’invisibile”, ovvero di dar forma ed essenza, attraverso le loro opere, all’ineffabile e avvolgente bellezza, che pulsa nel mondo e nel creato.
Il corpus espositivo, scelto scrupolosamente dal curatore, al fianco degli artisti in mostra, durante la loro evoluzione formativa e accademica, si compone di esemplari pittorici compositi sia per tecnica esecutiva che per materiale cromatico, dedicati al viaggio interiore e contemplativo dell’umanità, nel tempo e nello spazio, scanditi da sguardi, illuminazioni, sentimenti, segreti, memorie e impulsi, che ora s’inchinano alla soavità e all’armonia della Natura, ora s’infiammano, travolti dal pathos e dal tormento del cuore e dei sensi.
Nessun’opera lascia sospesi o indifferenti, giacché gli artisti protagonisti prediligono il coraggio e la forza rappresentativa di composizioni nette, d’impatto, pregne, anche laddove la delicatezza di un acquerello prevalga e, il tratto continui a evocare scenari di eternità metafisica e di permanenza emotiva. “Le opere esposte presentano un’espressione forte e vigorosa, libera e potente, quasi scultorea- illustra il critico De Luca- incarnando i linguaggi artistici tipici del ‘900”. Una mostra suggestiva, ideale per gettare un ponte significativo, un confronto prezioso tra il vivaio artistico contemporaneo della città del Cima e la culla del Tiepolo, ribadendo, ancora una volta, quanto in un periodo storico offuscato da individualismi e ottusità, l’arte rimanga salda nell’indicare la via maestra dell’incontro e della resilienza.
La mostra rimane aperta fino al 27 febbraio; orari: martedì 10-12; giovedì 10-12; sabato 17-19. Info: 345 9053777.