Gli spioni di Pechino all’attacco dell’Italia? L’allarme lanciato da Marco Lupis nel libro “Ombre cinesi sull’Italia”
La Nuova Zelanda è stata l’ultima ad unirsi agli Stati Uniti e al Regno Unito nell’accusare la Cina di una vasta campagna di cyberspionaggio ma neanche l’Italia dovrebbe dormire sonni tranquilli.
È il grido d’allarma che Marco Lupis, corrispondente storico da Hong Kong per varie testate, inviato di guerra e oggi giornalista per HuffPost esperto di oriente, lancia dalle pagine del suo ultimo libro appena edito da Rubbettino “Ombre cinesi sull’Italia”.
Per Lupis la Cina sta lentamente ma inesorabilmente infiltrando la realtà italiana, ponendo al centro del mirino della sua raffinata strategia – tra soft e sharp power – le istituzioni politiche italiane, gli affari, la finanza, il mondo accademico, la cultura e i Media. La minaccia è di quelle da non sottovalutare, al punto che – già nel novembre del 2020 – il Copasir, Comitato di controllo sui Servizi Segreti, lanciava l’allarme sui pericoli legati alla penetrazione cinese in molti settori della vita italiana: imprenditoriale, politico, istituzionale e anche nell’intelligence.
Un segnale forte, che però finisce quasi dimenticato, presto sepolto sotto le notizie sempre più allarmanti sulla pandemia di Coronavirus. Fino a quando, il 6 novembre 2023 – con quasi due mesi di anticipo sulla scadenza ufficiale – il nuovo governo di centrodestra decide l’uscita dal contestatissimo protocollo della Nuova Via della Seta, firmato nel 2019 dal governo Conte, che aveva tra l’altro messo l’Italia nella scomoda posizione di essere l’unico tra i paesi del G7 ad averlo sottoscritto.
Il libro di Lupis ricostruisce la storia, le modalità e le dinamiche della silenziosa ma costante penetrazione della Cina in Italia, con particolare riferimento all’ultimo decennio e cerca di dare una risposta a una domanda che si fa sempre più urgente: riusciremo a controllare le mire espansionistiche di Pechino nel nostro Paese?
Info: Antonio Cavallaro antonio.cavallaro@rubbettino.it