Venerdì 19 aprile alle ore 18, nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso, la Fondazione Benetton Studi Ricerche presenta il volume Le Venezie di Marco Polo. Storia di un mercante e delle sue città (pubblicato da Il Mulino nel 2023) dello storico Ermanno Orlando, medievista dell’Università per Stranieri di Siena.
L’appuntamento è proposto nell’ambito del ciclo di incontri Racconti di paesaggi tra Oriente e Occidente, in programma fra marzo e novembre 2024, dedicato a quattro libri di recente pubblicazione, per indagare, con i loro autori, storie di paesaggi geografici e culturali. Ermanno Orlando ne parlerà con Massimo Rossi, curatore del ciclo.
Sono trascorsi settecento anni dalla morte di Marco Polo. Su di lui esiste una letteratura ormai sterminata, quasi in ogni lingua, e le sue straordinarie vicende di viaggio, che spalancarono all’Europa cristiana il lontano e favoloso Oriente sono state raccontate e ripercorse da numerosi autori.
In questo libro, Orlando ribalta completamente il punto di vista e ci conduce, anche facendo tesoro delle suggestioni derivanti dalle Città invisibili di Italo Calvino, in un viaggio nelle città che Marco Polo ha via via attraversato. Per una volta il nostro mercante resterà sullo sfondo, lasciando che siano i luoghi a prendersi per intero la scena. Vedremo Venezia e poi salperemo per Trebisonda, Tabriz, Costantinopoli, San Giovanni d’Acri… per fare infine ritorno nella città continuamente cercata nelle altre e cambiata nello spazio di un viaggio che pareva infinito.
A colloquio con Kubilai Khan, che chiedeva a Marco Polo come mai non gli avesse ancora parlato della sua città di origine, Marco rispose: “Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia”». Italo Calvino, Le città invisibili
Il rapporto con Venezia emerge già dall’introduzione al volume: «Lì dove Marco (presumibilmente) viveva, non lontano da Rialto, centro commerciale e finanziario della città e sede di tutte le sue magistrature economiche, e dalla chiesa di San Giacometto, l’ombelico attorno a cui ruotava frenetica l’attività mercantile e si muovevano in maniera febbrile finanziamenti, prestiti e interessi, pulsava il cuore più autentico di Venezia. Lì intorno, tutto era un porto, tutto era un mercato. Da quei canali e quegli ambienti Marco poteva cogliere appieno il dinamismo e la magnificenza della sua città; ne respirava la nobiltà, lo spirito di intraprendenza, la dimensione di grande potenza marittima e la sua tensione verso l’infinito. In quegli spazi anfibi e così brulicanti di vita Marco si era fatto presto uomo».
Ingresso libero.
Auditorium degli spazi Bomben via Cornarotta 7, Treviso
Per informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche, T 0422 5121, fbsr@fbsr.it
Il ciclo proseguirà venerdì 25 ottobre, sempre alle ore 18, con lo scrittore Eugenio Manzato che presenterà il suo libro L’ultima notte del dottor Romani, edito da Cierre nel 2023. Il volume narra le vicende di Antonio Romani, medico e massone, negli ultimi decenni della Serenissima, da lui stesso rievocate l’ultima notte della sua vita. Sfilano nel suo intenso ricordo gli anni della fanciullezza nella campagna trevigiana, quelli del collegio a Venezia, l’amore giovanile per Caterina, il dolore per il tradimento e poi via via l’impegno nella professione e nella politica. La figura del dottor Romani è di grande attualità perché si ispira a principi universali come libertà, uguaglianza e fratellanza. Vive intensamente nel proprio tempo, ne accetta i cambiamenti e in qualche modo li provoca. È il romanzo d’esordio di Eugenio Manzato, storico dell’arte e già direttore dei Musei Civici di Treviso, un’opera che sta continuando a riscuotere un grande successo di pubblico e di critica.
A conclusione della rassegna, venerdì 8 novembre, il volume Ciclonugae. Sui pedali tra le pagine del Friuli, pubblicato nel 2023 da Prospero editore, che sarà presentato dall’autore, Alberto Pavan. Cinque itinerari di viaggio in Friuli. Pensati per la bicicletta, si possono svolgere anche con altri mezzi. Costituiscono una mappatura del paesaggio attraverso l’osservazione di alcuni suoi particolari e il richiamo alle pagine degli autori legati a quei luoghi (Pasolini, Piovene, Hemingway, Ovidio, Nievo…). La letteratura fa parlare il paesaggio sotto prospettive diverse, descrivendolo, stirandone le pieghe, animandone gli uomini. Se ne comprende così una ricchezza ancora maggiore e il dovere di rispettarlo. Il titolo del libro coniuga la parola latina nuga che indica qualcosa di leggero, da non prendersi sul serio, con la bicicletta «una parte del corpo di chi la usa, un motore alato e gentile che consente di conoscere il paesaggio, coglierne i particolari e captarne il genius loci». Alberto Pavan insegna Lettere al Liceo Classico Pio X di Treviso.