Il passaggio di Albrecht Dürer in Trentino, avvenuto nel 1494/95, costituisce un episodio di grande rilevanza nella carriera del maestro norimberghese e nelle dinamiche dei rapporti artistici fra la Germania e l’Italia, lasciando tracce non indifferenti nella regione di Trento e nei territori dell’Adige.
Johannes Cochlaeus nella sua Brevis Germaniae Descriptio rammentava nel 1512 da Norimberga che “Trento è la frontiera della Germania verso l’Italia, dove gli abitanti parlano la lingua italiana e la tedesca”. Su questa frontiera, e sugli scambi artistici che ne sono nati durante il Rinascimento, il Castello del Buonconsiglio organizza una grande mostra per festeggiare il centenario della sua istituzione come museo (1924-2024), in ideale continuità con Il Gotico nelle Alpi. 1350-1450, la grande retrospettiva dedicata alla tarda età medievale realizzata nel 2002.
La mostra si propone di visualizzare la presenza – fugace ma particolarmente significativa – di Dürer in Trentino con disegni, acquerelli, incisioni e dipinti, evidenziando inoltre come, e in quali modi l’arte di Dürer abbia stimolato gli artisti locali a trovare nuove forme espressive. Partendo dallo spettacolare “caso Dürer”, il progetto intende infatti illustrare nei termini più ampi possibili le origini di quel Rinascimento originale, sui generis, che si sviluppa in Trentino tra 1470 e 1530/40.
Intervengono alla vernice Laura Dal Prà, direttore del Museo e i curatori della mostra Bernard Aikema, Giovanni Maria Fara e Claudio Salsi.
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