Vendemmia 2024: quantità sotto la media, ma grande qualità delle uve nonostante l’instabilità climatica. Il parere di 5 eccellenze vitivinicole

Una vendemmia 2024 con uve di grande qualità nonostante un’estate dal meteo instabile e caratterizzata, soprattutto al Nord, da forti precipitazioni. È questo il sentire comune dei pareri che emergono in questo viaggio tra Nord e Centro Italia, grazie alle testimonianze di alcune delle realtà vitivinicole d’eccellenza del nostro Paese: dall’Alto Adige con Cantina San Michele Appiano alla Franciacorta con Montina, dai Colli Berici a Cà Rovere fino in Toscana tra Chianti Classico a Vallepicciola e l’Alta Maremma ad Ampeleia.

ALTO ADIGE
Il viaggio inizia dall’Alto Adige, dove proprio in questi giorni prende il via la vendemmia di Cantina San Michele Appiano, realtà cooperativa che ha saputo distinguersi per vini di eccellente qualità e fama mondiale, grazie al talento di Hans Terzer. È il suo allievo successore Jakob Gasser che fa il punto della situazione e dichiara: «Abbiamo iniziato la vendemmia in questi giorni: abbiamo atteso un calo di temperatura importante, ideale per mantenere intatte l’acidità e la freschezza delle nostre uve. Grazie al lavoro e all’impegno dei nostri soci, siamo riusciti a ottenere grappoli belli e sani anche in un’annata difficile, soprattutto a causa delle forti piogge che non hanno dato tregua fino a luglio. La resa quest’anno potrebbe essere leggermente sotto la media, in termini di quantità: il maltempo durante la fioritura ha reso i grappoli meno compatti, ma la qualità è eccellente, ed è questa la filosofia che da sempre contraddistingue San Michele Appiano. Siamo molto ottimisti e contenti del lavoro svolto».

FRANCIACORTA
Ci spostiamo in Franciacorta con Montina, storica azienda vitivinicola della famiglia Bozza: «L’annata 2024 in Franciacorta è stata complicata da un clima difficile» dichiara il presidente Michele Bozza, «con piogge primaverili e caldo estivo che hanno richiesto l’esperienza dei viticoltori per gestire la raccolta. Nonostante la minaccia della peronospora e un temporale con grandine, la qualità delle uve è promettente, sebbene la produzione sia inferiore rispetto al 2023. Il metodo di potatura Simonit & Sirch ha contribuito a migliorare la salute delle viti, garantendo uve sane e di ottima qualità, in particolare per il Pinot Nero».

COLLI BERICI
Per Cà Rovere, cantina situata nel cuore dei Colli Berici, le ricorrenti piogge durante il 2024, soprattutto in primavera, hanno sviluppato una migliore qualità delle uve e una maggiore quantità del raccolto. «La pioggia ha reso l’anno instabile e quindi ha comportato un incremento del lavoro in vigna per mantenere sano il frutto» afferma Marco Biasin, responsabile della produzione. «La nostra vendemmia è partita a fine agosto con il vigneto storico di Chardonnay, dal quale provengono le uve utilizzate per il Blanc de Blancs e la Cuvée del Fondatore, e proseguirà a metà settembre con la Garganega. Tra le novità introdotte quest’anno, un nuovo metodo di raccolta consistente nell’utilizzo di cassette più piccole, contenenti circa 20-25 chili di uva, in modo da evitare di diraspare l’uva e per portare in pressa direttamente i grappoli interi».

TOSCANA – CHIANTI CLASSICO
In Toscana, la vendemmia ha preso il via nella seconda metà di agosto, come testimonia Alessandro Cellai, enologo e direttore generale di Vallepicciola, nel Chianti Classico: «La qualità delle uve al momento è eccellente. Le prime vasche di Pinot Nero, attualmente in fermentazione, si presentano con un profilo aromatico straordinario e con una complessità che ci lascia sperare in vini di grande equilibrio e longevità». «La maturità fenolica delle uve ancora in vigna sta procedendo in maniera ideale» prosegue Cellai, che da una stima generale prevede un aumento complessivo del 5-8% rispetto all’annata 2023, soprattutto in virtù dei nuovi vigneti che sono entrati in produzione.

TOSCANA – ALTA MAREMMA
Anche ad Ampeleia, sulle rocce vulcaniche di Roccatederighi, nella selvaggia Alta Maremma, la vendemmia è iniziata il 20 agosto a 300 metri sopra il livello del mare a La Pieve, la vigna più lontana dalla sede principale dell’azienda e la cantina: «Confinante con oliveti e boschi, è la casa dell’Alicante Nero e del Carignano, una delle uve che ci daranno il Rosato di Ampeleia» afferma Marco Tait, vignaiolo di Ampeleia sin dalla vendemmia inaugurale del 2002.
«Nel resto dei filari, invece, c’è ancora da attendere: il Cabernet Franc ha bisogno di tempo. Sta maturando, cullato con gentilezza dalla brezza che qui, a Roccatederighi, non manca mai del tutto. La raccolta terminerà, probabilmente, nella seconda metà di settembre; e intanto, in cantina, il mosto è in fermentazione. Quest’anno l’uva è senza dubbio molto bella: seguiamo la sua evoluzione».

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Cà Rovere, Vallepicciola – Andrea Lopez
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