Nell’ambito di Antiquaria Padova, dall’9 novembre al 17 novembre 2024, una mostra di approfondimento, curata da Enzo Savoia e Andrea Petris, presenterà una selezione di opere dedicate alla pittura dell’Ottocento veneto, indagandolo attraverso alcuni dei suoi principali protagonisti: Bartolomeo Bezzi, Italico Brass, Beppe, Emma e Guglielmo Ciardi, Angelo Dall’Oca Bianca, Giacomo Favretto, Egisto Lancerotto, Cesare Laurenti, Alessandro Milesi, Luigi Nono ed Ettore Tito. Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Grafiche Antiga.
Piazze, scorci cittadini, paesaggi e interni della società italiana post-unitaria sono i temi pittorici prediletti, in cui lo studio meticoloso di luci e colori diventa lo strumento principe che esalta le doti espressive di questi maestri.
L’esposizione (stand 86) presenta una selezione di lavori volti a illustrare in modo esaustivo le tematiche ricorrenti nella pittura veneta del XIX secolo, fra cui le scene di genere, il paesaggio e la ritrattistica.
Esempi ne sono il suggestivo Ritorno delle barche da pesca di Beppe Ciardi (1875-1932), la raffinata e giocosa sperimentazione cromatica del Mattino a Venezia di Emma Ciardi (1879-1933), o ancora il vibrante dinamismo della pennellata sciolta de La gomena di Ettore Tito (1859-1941).
Capofila dei giovani pittori, maggiormente attratto dalle possibilità espressive insite nella svolta verso la realtà che si respira a livello europeo, è Guglielmo Ciardi (1842-1917).
Egli ha saputo trasferire nelle sue tele l’essenza emotiva di Venezia: consapevole della dimensione mutevole della realtà, alla veduta della terraferma egli preferisce quella aperta sul mare, dove gli effetti atmosferici riescono a restituire le luci e i colori propri del paesaggio animato dalle persone che lo popolano, come nella delicata opera Mattino in laguna.
Rinnovatore e protagonista della moderna pittura veneziana è anche Giacomo Favretto (1849-1887). Le scene di genere da lui dipinte sono di un realismo ricco di sensibilità emotiva, come testimonia l’opera “Fantasticando”, in cui l’attenzione al cromatismo tipico della scuola veneta va oltre il semplice virtuosismo, facendo palpitare di femminilità il ritratto di una giovane donna.
Debitrice del realismo dei Ciardi e di Favretto è la pittura di Luigi Nono (1850-1918), dal carattere maggiormente lirico e meditativo. L’artista insiste su una dimensione più spirituale della vita, insistendo sulla fragilità delle cose, ricercando una sottile trama di corrispondenze tra stato d’animo e paesaggi, come emerge in Sull’Ave Maria a Coltura.
Sotto l’impulso di un realismo che spinge gli artisti a fissare sulla tela i mutevoli effetti luministici e atmosferici della laguna e della terraferma, si susseguono impressioni nate dal vero per mano di artisti quali Alessandro Milesi (1856-1945), Egisto Lancerotto (1847-1887), Cesare Laurenti (1854-1936), Angelo dall’Oca Bianca (1858-1942) e Italico Brass (1870-1943).
Questi artisti furono interessati alla vita dei ceti popolari, rappresentati in scene di lavoro e di vita quotidiana: le loro opere raffigurano, più che delle azioni, dei veri e propri quadri di vita, ricchi di connotazioni psicologiche.
DOVE
Quartiere Fieristico di Padova – Padiglione 1
ORARI
Dal 09 al 10 novembre dalle 10:00 alle 20:00. Dall’ 11 al 14 novembre dalle 15:00 alle 20:00. Dal 15 al 17 novembre dalle 10:00 alle 20:00.
INGRESSO
Via Niccolò Tommaseo – Padiglione 1